Real trascinato da un Rudy fenomenale, Murcia lotta come sempre ma è 2-0 madridista. Mercoledì gara 3 potrebbe chiudere la finale.

«Non c'è da fidarsi per niente». Le sagge parole sono di Edy Tavares. Il totem madrileno sa bene cosa serve per essere il mito che protegge i suoi.

Real-Murcia, gara 2, parte con la netta sensazione che per gli ospiti serva un'impresa decisamente verso l'impossibile, mentre le certezze dei bianchi paiono proprio solide.

L'84-76 di gara 1 è stata dimostrazione di quanta benzina vi sia nel serbatoio madridista, così come non si possa parlare di riserva nemmeno per quello murciano.

«Abbiamo cuore, ma serve anche tanta testa» dice un altro ormai saggio del gruppo, quel Mario Hezonja che parrebbe più protagonista delle cronache di mercato ma che invece è assai allacciato per quanto riguarda la serie. «Volevamo vincere tutto, qui ci sono dei vincenti, ma l'idea che ci sia comunque un "triplete" nazionale è un orgoglio per tutti noi».

«Dobbiamo marcare il territorio sin dall'inizio, contro questi non abbiamo margine di errore» commenta Jonah Radebaugh, continuando «Non abbiamo nulla da perdere, la difesa segna la nostra identità».

La palla a due si alza alle 2030, due ore dopo il tabellone dice 79-63. E' 2-0 Madrid ed ora quel triplete nazionale è ad un passo, in una stagione sinora perfetta con l'eccezione di 15' in finale di Eurolega.

LA GARA

Murcia riesce a tenere basso il ritmo del Real e ne esce un primo quarto in cui solo Musa trova una certa continuità tra i padroni di casa. 18-15 è un buon affare probabilmente per entrambe: Real non brillante, Murcia 1/5 da due.

Gli ospiti non hanno intenzione di essere vittima sacrificale e mettono la testa avanti in un paio di occasioni, l'ultima sul 24-25 dopo due punti di Caupain. Da lì in poi c'è il primo tentativo di fuga madrilena che, dopo due triple di Don Rodolfo Fernandez, dice 40-30 all'intervallo lungo.

Quando Campazzo, Tavares ed il solito Musa sembrano tenere a distanza gli avversari, sul 55-46 arriva un parzialino murciano chiuso da una tripla di Hakanason per il -4. Abbiamo una partita, sembra quasi incredibile. Magata di Rudy che porta Kurucs al quarto fallo, Facu fa 2/2 in lunetta ed Ennis si ferma ad 1/2: 57-52 al via dell'ultimo quarto. Murcia ha il 52% da tre dopo il 5/7 nel periodo: Sleva 3/3 e Kurucs 3/4!

Il Chacho trova Rudy per la tripla del +10 dopo 1'48" ed il Wizink Center esplode per le sue leggende che potrebbero essere all'ultima qui in carriera. Rudy è a 3/3 dall'arco sino ad ora. Ma non c'è nulla da fare e Murcia non molla, tornando a meno 6 sul 64-58.

Infrazione di 8" del Chacho, roba da matti!

A volte il destino... ecco che la "tripla del ciaone" la mette proprio Rudy, Chus chiede il cambio e l'ovazione è la più grande a cui abbiamo mai assistito: siamo oltre i 15 minuti, tutti in piedi per uno dei più grandi di sempre ed il Wizink non è solito regalare troppi momenti del genere.

A proposito, il risultato è 79-63, il Real va sul 2-0.

LE CHIAVI

23/15 a rimbalzo dopo i primi 20' vuol dire anche oggi 6 conclusioni in più dal campo e non smetteremo mai di ritenerlo dato chiave in una gara di questo tipo.

Il 9/28 sempre a metà gara di Murcia ha i nomi ed i cognomi di Walter Tavares e Vincent Poirier che contestano praticamente tutto, rendendo quasi impossibile la vita all'attacco ospite.

Raramente abbiamo visto una squadra con un concetto di resilienza come quella allenata da Sito Alonso. Più volte potrebbe crollare, sempre si rialza come a rifiutare un verdetto che pare scontato ai più, se non a tutti.

L'ultima spallata arriva da due triple, prima Hezonja e poi Rudy, proprio quel dato che sino al 6/26 precedente aveva tenuta accesa la fiammella della speranza ospite.

Alla fine dei due episodi nella capitale il Real è stato avanti per oltre 66', Murcia solo 7': in sostanza è controllo. Se Ennis, Caupain e Hakanson producono solo 16 punti in tre la faccenda si rende impossibile, zona o o non zona.

MVP

4/4 da tre, 1/1 da due, 14 punti in 14'31", 6 rimbalzi, 20 di valutazione e +18 a livello di plus/minus.

La leggenda forse ha chiuso oggi davanti alla sua gente, in lacrime per oltre 10' visto quanto gli è stato riservato. E l'emozione non ha risparmiato nemmeno Chus Mateo, incapace di parlare ai microfoni di Movistar.

Le leggende chiudono così, giocando la miglior gara della stagione nel momento più importante, secondo solo a quella maledetta notte berlinese che gli ha tolto l'ultima Eurolega. Non cambia nulla, siamo in piedi anche noi per Don Rodolfo Fernandez Farres, 39 anni dal 4 aprile, 5 titoli di Liga in bacheca in attesa del sesto. Gracias leyenda!

Mercoledì al Palacio murciano sarà tempo di gara 3. Al solito saranno in 9000 a spingere gli uomini di Sito Alonso verso il miracolo, ma se titolo madrileno sarà arriveranno applausi di un pubblico speciale, che non mancherà di regalare la solita ovazione al Facu, idolo di casa in quel biennio 2015-17 che nessuno dimenticherà mai da quelle parti. E perchè no, proprio anche a Rudy. Magìa della Liga.

La Stella Rossa saluta Freddie Gillespie e Mike Tobey
Il mercato di Eurolega, Hezonja e l'effetto domino