Finali LBA, la rimessa della discordia. Ecco cosa (non) è successo
Finali LBA caratterizzate in gara 3 da una rimessa nel finale che sta alimentando polemiche a non finire. Ma cos'è successo al Forum?
Le Finali LBA, giunte al terzo episodio, registrano le maggiori controversie legate alla decisione riguardante una rimessa ad 1 secondo e 6 decimi dalla sirena.
Come è noto a chi segue Eurodevotion, mai e poi mai ci schiereremo nelle polemiche arbitrali e tutto ciò che ci limitiamo a fare sull'argomento è provare a capire quando vi siano controversie poche chiare in termini di regolamento. Ed è quello che facciamo anche questa volta, senza la minima bandiera da sventolare.
Per farlo abbiamo avuto il piacere di confrontarci con fonti arbitrali, in modo da avere chiaro il quadro della situazione a livello di protocolli e regolamenti da applicare.
I FATTI
1 secondo e 6 decimi dalla fine del quarto periodo: dopo la stoppata di Melli sul tiro di Lundberg arriva infatti la tripla di Belinelli che colpisce il ferro e poi è oggetto di contestato possesso tra Napier ed Abass.
L'arbitro sotto canestro, Baldini, fa un gesto con il braccio sinistro indicando verso il fondo, poi ne fa un altro verso la metà campo. E' subito chiaro come non sia... chiaro a chi sia assegnata la rimessa. Il primo gesto vorrebbe dire Virtus, il secondo Olimpia.
Non ha nessuna conferma ed ancor meno logica il fatto che Baldini possa aver allargato le braccia con un balzo per non essere colpito dal pallone. Suggestiva soluzione, ma era troppo lontano dal pallone e dai giocatori per un tale movimento.
Non vi sono testimonianze che dicano se all'atto dell'arrivo al tavolo sia stato chiarito a chi era stato assegnato il pallone con la decisione sul campo. In alcune arene viene comunicato dallo speaker per chiarezza, mentre ieri sera non abbiamo evidenze che facciano menzione di questa decisione.
Instant replay gestito dal capo arbitro Paternicò e da Rossi, l'altro "ref". Dopo un tempo anche relativamente breve rispetto ad altre situazioni meno importanti in stagione, Paternicò indica rimessa Milano mentre Rossi pare estremamente stupito e chiede lumi. Breve ritorno sui propri passi ma la decisione non cambia. Palla a Milano, rimessa da fondo, tocco nella metà campo offensiva di un giocatore milanese, palla che esce e gara che termina col successo biancorosso.
PROTOCOLLI E REGOLE
Mai staremo qui a dire se riteniamo che la palla dovesse essere milanese o bolognese, peraltro le immagini non ce lo chiariscono minimamente anche dopo tante revisioni, ma quello che vogliamo fare è verificare se si sia rispettato al 100% il dovere derivante da protocolli e regolamenti.
Innanzitutto la prima cosa che manca in questo caso è la chiarezza. A chi è stata assegnata la rimessa sul campo? E' stato chiaramente comunicato al tavolo e ne erano consci i tre arbitri contemporaneamente? Pare proprio di no, viste le reazioni.
La prima cosa da fare, per l'arbitro che assegna la rimessa, in questo caso Baldini sotto canestro, è indicare la direzione del possesso. Il primo gesto indica il fondo, quindi vuole dire Virtus. Dopodiché in un secondo tempo indica in direzione metà campo, che vorrebbe dire Milano. Ma è il primo gesto secondo regolamento, che deve indicare di chi è il possesso. Se Baldini lo ha fatto, la palla è assegnata alla Virtus. Se si fosse poi corretto, avrebbe dovuto chiarirlo ai colleghi ed al tavolo per le comunicazioni di rito (rispetto per il pubblico).
Mancanza totale di chiarezza che si lega al fatto che una revisione, per portare ad invertire la decisione del campo, dovrebbe dare elementi incontrovertibili a favore di tale scelta. Quindi vuol dire che se è confermato il fatto che Baldini col primo gesto abbia dato palla a Bologna la revisione ha trovato quegli elementi incontrovertibili per invertire la decisione sul campo? Evidentemente sì.
Errato è poi quello che si verifica nel momento in cui a partecipare alla revisione IRS sono Paternicò, primo arbitro, e Rossi, altro fischietto che però non è responsabile della chiamata.
Il protocollo, in questo caso, stabilisce che alla revisione debbano essere presenti il capo arbitro e chi è responsabile della chiamata. Dovevano quindi essere Paternicò e Baldini, non Rossi. Questo è un errore tanto grave quanto incomprensibile.
La terza incongruenza si verifica dopo tale revisione, quando Rossi rientra in campo prendendo posizione come se la palla fosse virtussina, ovvero nella metà campo offensiva della squadra di Banchi. Questo è un dettaglio che ovviamente ci era sfuggito poichè semplicemente ignoto a chi non sia direttamente del mestiere. Ci si chiede, ragionevolmente, perchè tale posizionamento e non quello che si sarebbe dovuto occupare in caso di assegnazione della palla a Milano.
Tutto ciò è normale che venga posto in relazione a quanto lo stesso Rossi dubbioso sembra chiedere ripetutamente a Paternicò, con quei labiali che sembrano essere "Abass", "sicuro" e "bianca", ma qui alziamo le mani, ci vorrebbero Grissom ed il CSI intero...
MESSINA ED IL TIMEOUT
Il fatto non sussiste, verrebbe da dire, riguardo il TO che Messina avrebbe chiesto avendone già esaurito il numero a sua disposizione.
Da regolamento FIBA non vi è alcuna sanzione, quindi nessun fallo tecnico da sanzionare al Coach milanese.
Diverso il caso NBA, dove invece il tecnico arriva. Questo principalmente poichè di là i TO possono essere chiesti anche dai giocatori e quindi interrompere indebitamente un possesso richiedendo una fattispecie non disponibile è considerato atto giustamente da punire.
Naturalmente, come sempre accade, se vi fosse qualche parte interessata, che volesse aggiungere chiarimenti o confutare quanto abbiamo scritto, le pagine di Eurodevotion sono sempre apertissime ad ogni chiarimento super partes.