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Troppo Pana ad Atene: l’Olimpia Milano crolla

Olimpia Milano
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L’Olimpia Milano esce sconfitta da O.A.C.A. Il Panathinaikos va al doppio e sfianca Milano 79-62. Quattordicesima sconfitta per Messina.

Olimpia Milano, mai fidarsi degli ex

L’ex Ea7 Jerian Grant lancia il primo parziale Pana. Con Mitoglou, Nunn e Grigonis i padroni di casa ingranano per davvero. Mirotic tiene a galla l’Olimpia. Il primo periodo è 21-16 Panathinaikos. Il secondo quarto è sempre Pana vs Mirotic, ma la squadra di Ataman vola, sembra di un’altra categoria e chiude 44-28. Ottimi gli impatti di Hernangomez e Lessort.

Olimpia mai in partita, Panathinaikos mai fuori

Milano reagisce e si riavvicina a -11 grazie all’orgoglio di Devon Hall. Tuttavia, la solidità dei greci non è banale e, dopo cinque minuti, non segna più nessuno. Milano soccombe, ma non muore. Il terzo quarto finisce 57-41. Il quarto finale prosegue sulla falsa riga della partita. Milano non molla, ma non appena sembra riavvicinarsi, il Pana alza l’asticella dell‘intensità e rispedisce al mittente ogni tentativo di rimonta. Clamorosi Grant, Grigonis, oltre agli ottimi impatti di Hernangomez e Kalaitzakis. Il Pana è nettamente più forte. Ataman demolisce Messina. Il risultato finale è 79-62.

Olimpia Milano e l’impressione di non essere abbastanza

Sono ancora due le vittorie che distanziano Milano dal decimo posto. Nulla di impossibile, verrebbe da dire. La sconfitta di stasera, però, conferma dei dubbi già presenti da tempo. Perché Milano dovrebbe andare ai Playoff? Al posto di chi? Al momento, tutte le squadre davanti a Milano hanno dimostrato di avere qualcosa in più. Ancora una volta, non si può criticare l’atteggiamento dei giocatori di Messina. Milano vive di situazioni estemporanee, sulle spalle del talento dei singoli. In una serata da 6 punti in 28′ per Shields, le alternative scarseggiano. Segnali positivi sono arrivati da Mirotic, ancora a mezzo servizio, ma con il solito talento. Insomma, l’Olimpia Milano non è da Playoff, anche se non è così distante dalle prime dieci posizioni. Messina, tuttavia, può ripartire dagli incoraggianti minuti di Mirotic, dalla leadership di Hall e, quantomeno, dalla voglia di Napier. “A volte esistono anche gli avversari” si potrebbe dire in questo caso, ma l’Olimpia Milano si è giocata questa carta già troppe volte in questa stagione. Ultima spiaggia venerdì a Istanbul contro l’Efes?

Olimpia a lezione dal Panathinaikos

Trovare un MVP nella serata del Panathinaikos è tosta. Jerian Grant, non abbastanza per guadagnarsi un rinnovo in casa Olimpia, ha iniziato con particolare motivazione. L’entusiasmo generale ha contagiato anche Grigonis ed Hernangomez, chirurgici da dietro l’arco e mastini difensivamente. Il solito impatto su entrambe le metacampo di Lessort ha fatto risaltare, forse per la prima volta, la data di nascita di sua maestà Kyle Hines. Il vero MVP, però, è sempre nelle pieghe di partite come queste. Panagiotis Kalaitzakis è il simbolo della serata del Pana. La differenza di energia tra uno come lui e i giocatori in maglia biancorossa è esemplare. Kalaitzakis non è Nunn, non è Vildoza, non è Hernangomez, eppure è lui a mandare al bar Nik Melli con una finta, sintomo che quando le cose funzionano, non contano i nomi sul retro della maglia. Il basket è uno sport di squadra e ad Atene ha vinto l’unica, attualmente, squadra in campo.          

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