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Maccabi 2023/24: roster, forza, debolezze ed ambizioni

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Maccabi che affronta la stagione 2023/24 con ambizioni altissime. Per chi viene da 2 Playoff consecutivi è automatico guardare più in alto e si sa cosa vorrebbe dire.

Il MACCABI cerca dalla stagione 2023/24 un consolidamento ad alto livello attraverso l’ulteriore crescita dei protagonisti principali delle due scorse campagne, entrambe culminate con l’accesso ai Playoff.

Crescere vuol dire proseguire nel rendimento eccellente casalingo ed assumere una dimensione più costante lontano dalla Menora Mivtachim, cosa che lancerebbe gli israeliani nell’élite della competizione.

Quattro innesti molo mirati (Blatt, Cleveland, Webb e Rivero) a fronte delle partenze di Poythress, Adams, Hollins, Ziv, Hilliard, nonchè quella assai sorprendente di Jarell Martin, molto positivo all’esordio. C’è poi stato il ritiro di Guy Pnini, oggi nello staff, insieme all”uscita di Braimoh, abbondantemente prevista.

Coach Kattash, spesso discusso soprattutto a livello locale, resta al timone.

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pag 2 – IL ROSTER

pag 3 – LA FORZA

pag 4 – LE DEBOLEZZE

pag 5 – LE AMBIZIONI

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IL ROSTER

La squadra è fatta e ad oggi non paiono in calendario inserimenti particolari sebbene 13 uomini compreso il 17enne Mayer siano un po’ pochini per gli impegni previsti.

G – L.Brown, W.Baldwin, Blatt, Dibartolomeo, Cleveland, Mayer

F – Menco, Webb III, Colson

PF/C – J.Cohen, Rivero, Sorkin, Nebo

Coach : Oded Kattash

Squadra mediamente esperta con 30 stagioni di esperienza in Eurolega. Solo 2 quelle di Coach Kattash.

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LA FORZA

La coppia di guardie che ha fatto girare la testa a mezza Eurolega è il punto di partenza, la base su cui si costruisce tutto il sistema israeliano. Se Brown e Baldwin sono quelli visti al meglio, non vi è nulla di precluso. Blatt porta ordine e ritmo, mentre Antonius Cleveland aggiunge una dimensione atletica e fisica nel ruolo che dà ancora maggior profondità e camaleonticità al reparto.

Colson si è dimostrato completo e con Webb comporrà una coppia di ali molto interessanti, in grado di giocare anche da 4 in quintetti rapidissimi per aprire al meglio il campo.

Nebo, Sorkin e Rivero hanno tante frecce al proprio arco, servirà coinvolgerli attivamente e non solo come complementi.

La forza più grande di tutte? La Menora Mivtachim, un posto che per gli avversari è un inferno e che per noi che ci godiamo lo spettacolo una libidine.

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LE DEBOLEZZE

Alla fine, dopo lunghe discussioni interne, Nebo è stato preferito a Poythress, liberato in direzione Milano. Scelta non certo clamorosa, ma resta il dubbio sull’efficacia dell’attuale centro quando in difesa si cambia rispetto al neo biancorosso.

I minuti di riposo di Lorenzo Brown, comunque 33enne, dovranno essere coperti dai vari Blatt e Dibartolomeo con efficacia, per non far scendere il livello di intensità del gioco.

Rivero è ad un passo fondamentale in carriera. 30enne, pare sempre vicino all’esplosione ma poi dopo Burgos, quello che ci si aspettava non è arrivato ed allora serve svoltare e far capire che l’Eurolega, non livelli inferiori, è il suo mondo. Valencia non ci ha detto così.

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LE AMBIZIONI

Provarci con decisione verso le prime 6 posizioni, ovvero Playoff diretti, non mancare assolutamente una delle prime 10, ovvero l’eventuale soluzione Play-In.

Pensare a qualcosa di meno vorrebbe dire grande delusione, sebbene, vale ripeterlo, la totale competitività di questa lega fa sì che si possa anche ottenere 4-5 W in meno di quelle previste senza per forza aver mancato le aspettative.

E proprio in termini di W tutto quanto arrivasse sopra le 18-19 sarebbe obiettivo assai condivisibile oggi.

Se esiste una squadra che potremmo vedere tra le prime 5 come intorno all’undicesimo posto, questa è quella israeliana, anche se siamo più portati a quotarla in alto.

A livello di coaching è chiaro che per Kattash si tratta di allontanare i tanti, troppi dubbi che circondano la sua figura , soprattutto a livello di stampa ed ambiente locali.

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