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FIBA World Cup 2023: ora si fa sul serio. Conferme, delusioni e sorprese

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FIBA World Cup 2023 che ha completato la prima fase: da domani si giocano le carte per i quarti di finale. Conferme, delusioni e sorprese.

Inizia domani la seconda fase della #FIBAWC2023: sedici squadre si giocano la qualificazione quarti. La prima fase non ha riservato sorprese particolari, fatta eccezione per l’umiliante eliminazione della Francia e per la sconfitta dell’Italia contro la Repubblica Dominicana, che obbliga ora gli azzurri ad un doppio successo per provare a centrare i quarti.

pag. 2 – I GRUPPI DELLA SECONDA FASE

pag. 3 – MVP CONVERSATION

pag. 4 – PROFILI INATTESI E SORPRESE

pag. 5 – UP & DOWNS

pag. 6 – NOTE TECNICHE

(pag. 1/6, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

I GRUPPI DELLA SECONDA FASE

Va detto che, vista la formula nella quale le squadre qualificate alla seconda fase si portano dietro i risultati di tutte e tre le gare del primo turno, in generale chi si presenta con 3 vittorie necessita di una sola W per accedere ai quarti, mentre chi ci arriva con 2 vittorie ed un sconfitta è obbligato a vincere entrambe le gare della seconda fase. Tutto ciò a meno di situazioni più complicate in cui entra in gioco la classifica avulsa ed il gioco di scontri diretti e differenza canestri in quelle eventuali parità.

GRUPPO I

Rep.Dominicana (3/0) – Serbia (3/0) – Italia (2/1) – Portorico (2/1).

La vincente del gruppo giocherà nei quarti contro la seconda del gruppo J, nella parte alta del tabellone, mentre la seconda se la vedrà contro la prima del gruppo J (USA quasi certamente) nella parte bassa.

#Italbasket si presenta con il pesante -5 coi dominicani che obbliga la squadra di Pozzecco a vincere entrambe le sfide. Già decisiva la sfida di venerdì con la Serbia: in caso di sconfitta sarebbero praticamente eliminati gli azzurri a meno di un successo di Portorico contro la Rep.Dominicana. E, di conseguenza, passerebbero certamente i serbi, in attesa di sapere se come primi o come secondi.

I centroamericani sono messi molto bene: battendo Portorico avrebbero un piede nei quarti, soprattutto se la Serbia dovesse superare gli azzurri.

Portorico pare decisamente la meno accreditata, con possibilità minime legate a miracoli (2 W oppure classifica avulse particolari ) assai improbabili visto il valore della squadra.

GRUPPO J

USA (3/0) – Lituania (3/0) – Montenegro (2/1) – Grecia (2/1)

La vincente del gruppo giocherà nei quarti contro la seconda del gruppo I, nella parte bassa del tabellone, mentre la seconda se la vedrà contro la prima del gruppo I nella parte alta.

Stati Uniti abbondantemente favoriti per il primo posto, che tra l’altro garantisce un quarto contro la seconda del gruppo degli azzurri: battere la Lituania (domenica) sarà sufficiente alla squadra di Kerr per il primo posto e quindi guadagnarsi la parte di tabellone che vedrà poi in semifinale, molto probabilmente, una tra Canada o Spagna sfidare una tra Australia e Slovenia, più che la Germania.

Più complicato il discorso per la seconda che accederà all’eliminazione diretta, con un certo equilibrio tra Lituania, Grecia e Montenegro, con le prime due che si fanno preferire. La gara di venerdì tra i baltici e gli ellenici potrebbe dire già una parola definitiva in questo senso.

GRUPPO K

Germania (3/0) – Slovenia (3/0) – Australia (2/1) – Georgia (2/1)

La vincente del gruppo giocherà nei quarti contro la seconda del gruppo L, nella parte alta del tabellone, mentre la seconda se la vedrà contro la prima del gruppo L nella parte bassa.

Se la Georgia pare di una qualità nettamente inferiore e difficilmente pronosticabile, le altre tre nazionali si sono dimostrate ottime quindi sarà forse il gruppo di seconda fase più impegnativo ed equilibrato. Di certo uscirà dalle prime 8 una squadra vera.

Il vantaggio di tedeschi e sloveni parte da quel 3/0, ma nulla impedisce agli “aussies” di vincerne due e quindi la gara di venerdì AUSL-SLO è già chiave per i canguri e potrebbe portare ad una sorta di spareggio poi la domenica tra Slovenia e Germania con grandi possibilità di classifica avulsa e differenza canestri.

Corretto sottolineare come il primo posto sia importantissimo poichè permetterebbe di stare dalla parte di tabellone opposta rispetto agli USA e ad una tra Canada e Spagna, due delle migliori squadre viste sinora (l’altra sarà invece proprio la rivale nei quarti).

GRUPPO L

Spagna (3/0) – Canada (3/0) – Brasile (2/1) – Lettonia (2/1)

La vincente del gruppo giocherà nei quarti contro la seconda del gruppo K, nella parte bassa del tabellone, mentre la seconda se la vedrà contro la prima del gruppo K nella parte alta.

Iberici e canadesi, protagonisti sinora di prove di altissima qualità, paiono decisamente un passo avanti ed in grado di giocarsi la prima piazza nella sfida di domenica.

Se per il Brasile sembra una sorta di “mission impossible”, soprattutto dopo il gravissimo infortunio di Raul Neto, la Lettonia di Luca Banchi, sorpresa solo per chi non ne conosceva il valore di pallacanestro e la crescita mostrate anche durante le qualificazioni, sarà comunque un’avversaria di tutto rispetto per Scariolo e soci nella gara di venerdì.

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MVP CONVERSATION

LUKA DONCIC, se mai ce ne fosse stato ulteriore bisogno, sta dimostrando che pochi atleti al mondo sanno creare la sua magìa per il solo fatto di essere in campo. Ogni sua giocata rappresenta qualcosa di straordinario per ogni appassionato ed è senza dubbio uno dei volti più belli del gioco oggi sul pianeta.

Sta viaggiando con numeri eccezionali (30 punti, 8 rimbalzi e 7 assist e 32,3 di valutazione) ma, soprattutto, fa crescere il livello dei compagni come nessun altro. “Luka si magic”, altro pianeta.

SHAI GILGEOUS-ALEXANDER (22 con 8 rimbalzi e 5,7 assist) si è dimostrato dominante, soprattutto nelle due gare che contavano di più, con Francia e Lettonia. Si percepisce facilmente come appartenga ad una categoria superiore da ogni punto di vista.

Attenzione al silenzioso NIKOLA MILUTINOV, visto in spolvero come non appariva da tempo. L’esilio russo lontano dai palcoscenici di EL ci ha fatto dimenticare pe run po’ che, quando sta bene, si tratta di uno dei pochi che può giocarsela con Tavares per il meglio del vecchio continente. 13,3 punti, 10,3 rimbalzi, il 68% da due ed un solidissimo 85,7% in lunetta che sconsiglia le difese avversarie di mandarcelo.

JOSH GIDDEY ha scritto 19 punti, 5 rimbalzi e 7,3 assist in tre gar dominate dal punto di vista dell’nergia e della minaccia per le difese rivali.

I vari Anthony Edwards, Dennis Schroeder, Jonas Valanciunas, Patty Mills, Bogdan Bogdanovic, Juancho e Willy Hernangomez hanno fatto bene, affilando i coltelli per le gare che contano. Non stupirebbe assolutamente se entrassero nella conversazione in modi decisi, tutti con ottime possibilità e, soprattutto, con il fatto che il percorso finale ella propria squadra sarà fondamentale per la scelta dell’MVP.

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PROFILI INATTESI E SORPESE

Non si può considerare come inatteso, ma RONDAE HOLLIS-FEFFERSON (27,7+8,3+3,3) ha incantato, anche grazie alle movenze “Kobe style” ed a tutta la letteratura che ne è seguita. Tuttavia emergere nelle squadre di basso valore è decisamente più semplice. Il valore però resta.

E non è certo una sorpresa per chi segue la Liga, tuttavia non ancora pensabile a questi livelli ANDRES FELIZ: per la guardia della Penya, prove solide e limiti ancora tutti da esplorare. 55,6% da tre è tanta roba.

Emozioni pure? ARTURS ZAGARS! 12,3 punti e 6,7 assist in grado di far saltare sulla sedia chiunque. E’ stato amore a prima vista, sebbene da Badalona negli anni scorsi ci arrivassero notizie molto positive. 23 anni tutti da esplorare.

YAGO DOS SANTOS e BRUNO CABOCLO meritano discorso a parte. Dopo un’ottima stagione europea, la PG sarà alla Stella Rossa, mentre continuiamo a chiederci come nessun GM di EL si sia buttato sul lungo. Notevole il primo, bene il secondo: non era scontato perfomare così a questi livelli.

E’ piaciuto molto CARLIK JONES, PG del South Sudan che ha detto 19,7 con 7,7 rimbalzi.

Note altrettanto positive per JOSHUA HAWKINSON, il giapponese di Seattle. per la PF ex Washington State, “undrafted” nel 2017, 23,3 e 12 rimbalzi con 20/23 da due e 27/30 ai liberi. Avendo sfidato germania, Australia e Finlandia, diremmo “mica male”. E’ leader in valutazione , ad oggi, pari a… Doncic.

Bene anche l’altro nipponico YUTA WATANABE, anche se definire inatteso un giocatore da una decina di minuti in NBA può apparire un po’ forzato.

Interessante il neozelandese SHEA ILI, PG in forza a Melbourne che ha prodotto 18 punti e 7,7 assist con il 40% da tre.
Menzione d’onore per il vecchio BETINHO GOMES, ormai 39enne, splendido per tutto il torneo a 14,7 di media.

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UP & DOWNS

Giù, incredibilmente per la forma ancor più che per la sostanza, la FRANCIA. Una gara umiliante contro il Canada ed una prova comunque raccapricciante contro la Lettonia, sciogliendosi nel momento chiave. In più, contro il Libano, si è rischiato di entrare nelle leggenda negativa della storia del basket transalpino, salvandosi solo nei minuti finali.

Essere già qualificati per le Olimpiadi è un conto, giocare un torneo mondiale così è inaccettabile. Più nella forma che nella sostanza di un gruppo che era comunque durissimo.

VINCENT COLLET, nonostante le tante medaglie vinte dal 2009 ad oggi (7 tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei), ci continua a lasciare l’impressione di un allenatore che non sfrutta la meglio la grande qualità a disposizione ormai da anni.

Non bene l’ITALIA sino ad oggi. Tralasciando il carrozzone di polemiche che accompagna la gestione Petrucci più o meno da sempre, è la qualità della pallacanestro offerta che non ci ha convinto per nulla, con l’aggravante di un girone che era il più semplice di tutti insieme a quello della Serbia, che lo ha però dominato ampiamente.

L’ormai rituale “siamo questi”, chiaro dal punto di vista tecnico, non rende però accettabile che non vi sia stata almeno una parvenza di “piano B” rispetto a quanto nelle corde degli azzurri. Solo Giappone, Capo Verde ed Angola hanno tirato peggio dall’arco: trattandosi dell’arma numero uno tricolore, non è necessario accodarsi al gruppo dei sostenitori dei “tiri buoni che non entrano”. Italbasket rimane squadra in grado di esplodere contro chiunque, ma il rischio di un’insufficienza tecnica rimane.

Molto in alto CANADA e SPAGNA, squadre che hanno giocato la miglior pallacanestro in assoluto. Solide in maniera diversa, hanno fornito prove convincenti da ogni punto di vista. Da una parte giocatori di isolamento molto bene integrati come SGA, dall’altra un coro cestistico guidato da Scariolo con il perfetto bilanciamento tra giovanissimi e veterani.

Menzione importante per GERMANIA, il cui futuro ad altissimo livello in questo torneo dipende molto dal rientro di Franz Wagner, ed USA, il cui adattamento del roster al basket FIBA pare egregiamente allenato da uno staff che non ha eguali, molto più pronto rispetto al 2019.

La LETTONIA ha emozionato per il rapporto tra talento a disposizione e qualità del gioco e qui un’ovazione va a Luca Banchi. Stessi applausi per la REPUBBLICA DOMINCANA, molto ben messa in campo al fianco del totem KAT.

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NOTE TECNICHE E CURIOSITA’

Mondiale interessante anche se il livello è inferiore, soprattutto al livello di primi gironi, rispetto ad Eurobasket. Probabilissima crescita dalla seconda fase.

Sviluppare il basket nel mondo è operazione meritoria e di grande valore senza alcun dubbio, tuttavia troppe partite hanno visto protagoniste squadre di livello bassissimo, a fronte di altre che se ne stanno a casa sul divano.

Cina, Egitto, Giordania, Messico, Venezuela, Costa d’Avorio, Iran e Libano: il 25% delle partecipanti ha presentato, come ampiamente pronosticabile, una pallacanestro che non ha nulla a che vedere con un Mondiale, mentre Turchia, Croazia, Israele ed Argentina, ad esempio, sono escluse.

Tra le anomalie delle finestre senza i migliori (si giocasse d’estate ci sarebbero molti più NBA anche in quella fase) e criteri di qualificazione c’è molto da rivedere. Magari non drasticamente, ma qualche passo va fatto.

A livello tecnico è stato sinora molto interessante l’adattamento degli USA al basket FIBA, regole comprese. Anche da quelle parti si è capito che se non ci sono tutti i fenomeni assoluti, contro le organizzazioni europee si fatica parecchio.

Altrettanto intrigante vedere all’opera squadre senza giocatori di isolamento come la Spagna, “costrette” a giocare benissimo, ed altre che invece quei giocatori li hanno, come USA e Canada, comunque assai capaci nel rendere pratico un concetto di squadra stessa.

Solo Repubblica Dominicana (17ma) e Georgia (23ma), tra le qualificate, non sono tra le 16 che hanno segnato mediamente di più. Le uniche non qualificate tra quelle sono il South Sudan, decimo, ed il Giappone, sedicesimo. Tendenza già vista ad Eurobasket che ci fa gioire e ci ricorda che è bello difendere, è importante farlo, ma resta un gioco in cui conta metterla nel cesto. Pallacanestro, appunto, non palla non prenderle.

Infine un dato importante che riguarda l’Eurolega. Delle 16 qualificate alla seconda fase che conta di più, solo Rep.Dominicana, Portorico, USA, Australia e Canada non scherano atleti della massima competizione continentale. Tra le 16 eliminate, invece, solo Nuova Zelanda (Wetzell), Capo Verde (Tavares) e Francia (9 giocatori) hanno schierato atleti in forza alle squadre di EL.

(photo credit: http://www.fiba.basketball)

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