Euroleague Weekly, Final 4 Edition: la miglior finale della nuova era?

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Euroleague Weekly all’ultimo appuntamento stagionale dopo un’edizione meravigliosa delle Final 4, in un contesto come Kaunas che respira basket dal mattino alla sera.

Difficile stare nei canonici 10 punti per l’edizione di #euroleagueweekly dedicata alle Final 4 di Kaunas. Volevamo provarci, niente da fare. Eccone quindi 20.

  • “Sergi, Chacho, Rudy”, ripetiamo insieme, “Sergi, Chacho, Rudy”, ancora, “Sergi, Chacho, Rudy”… E siamo nel 2023. Loro oltre ogni immaginazione, per il ricambio in Eurolega meglio soprassedere.
  • Walter Tavares unico centro MVP delle Final 4 nel millennio oltre a Ekpe Udoh nel 2017. Per trovarne altri serve andare agli anni ’90 di Rebraça e Sabonis.
  • La classe, la disponibilità e l’umanità di Chus Mateo e Georgios Bartzokas dovrebbe essere insegnata nelle scuole.
  • A proposito di Chus… Non si può dire oggi se sia un grande allenatore o meno, perchè siamo alla prima ed inoltre è stato un percorso particolare, tuttavia la difesa organizzata su Mirotic, l’umiltà della zona ed i raddoppi di Tavares su Satoransky non sono un brutto modo di portare a casa un’Eurolega.
  • Sempre sull’allenatore del Real, la domanda di tutti e per tutti. Ora chi lo manda via, tra nemici interni ed altri pilotati sulla stampa? A volte il diavolo, con quelle pentole senza coperchi…
  • Ad inizio Final 4 c’erano tre panchine traballanti per la prossima stagione. Ora ce ne sono due e… mezza. Sicuri sia solo colpa deo Coach?
  • Il tiro da tre, siamo sempre lì. per Kalinic e Laprovittola “vivi e muori con quello”. Ribadirei un concetto: il tiro da tre è come il cellulare, ha migliorato molto la vita ma se ne abusi rallenta l’attività cerebrale.
  • La finale più bella della nuova era? Per emozioni sì, per valore tecnico pari a quella del 2018 tra Real e Fenerbahçe. Allora forse più campioni sul parquet.
  • Città come Kaunas, piuttosto che Vitoria, Belgrado o Bologna, sono la miglior sede possibile per le Final 4. Non grandissime, vivono l’evento al 100%. Le metropoli possono dare di più da alcuni punti di vista (hotel, voli etc) ma il tutto si svolge in un quadro di freddezza. Berlino sarà una prova.
  • C’era un solo paese la cui televisore titolare dei diritti di trasmissione della competizione non aveva alcun inviato sul posto. Provate ad indovinare quale.
  • Sasha Vezenkov al miglior “losing effort” in finale della nuova era insieme al Nik Melli di quel 2018. Il passaggio ai Kings pare quasi scontato ma resto dubbioso sia profilo che possa funzionare di là. Parere personale, è uno che può dominare l’Eurolega per anni, ma l’aspirazione è legittima e sarei assai felice di essere smentito.
  • Nella finale del 2013 tra Oly e Real, vinta dai greci, c’erano in campo tre ragazzi in “blanco” di nome Rudy, Chacho e Sergi. Fatturato mica male: 21 del primo, 17 del secondo e 14 del terzo. Dall’altra parte, in “red” 11 punti di Sloukas e 5 di K-Pap, guidati in panchina da un giovane Georgios Bartzokas.
  • Organizzazione ottima, arena splendida, solo un paio di incomprensioni logistiche tipo il giro del mondo dalla tribuna stampa alla zona mista, ma tutto sommato esame superato con buoni voti per questa edizione.
  • Bocciatura completa per il silenzio stampa del nuovo management. Con tutto quanto successo, coi temi e problemi che ci sono sul tavolo, da Dubai a Gran Canaria, dall’allargamento ai rapporti con la FIBA, poter fare qualche domanda a Glickman e Bodiroga sarebbe stato il minimo. Scegliere di comunicare non comunicando è una non scelta.
  • Resta una “lega di allenatori”, troppo presto per convincermi del contrario, tuttavia qualcosa si muove in direzione giocatori. Certo che, come detto, fa un po’ specie che il ricambio generazionale sia all’anno… zero.
  • Quattro squadre molto valide che avranno certamente la possibilità di tornare all’atto finale, ma ce ne sono almeno 6 o 7 che ci punteranno forte il prossimo anno. Il 2023/24 si preannuncia già crudelmente competitivo.
  • La ragione di quanto scritto sopra riguarda la costruzione di squadre come Fenerbahçe, Maccabi e Partizan che potrebbero crescere ulteriormente e sembrano in grado di farlo visto il percorso intrapreso. Se poi ci aggiungiamo Efes, Milano ed il nuovo Pana di Ataman, già la questione Playoff potrebbe essere selvaggia.
  • Ed proposito di competitività. vero che è stata la stagione più dura di sempre da quel punto di vista, ma qualitativamente ci sono state tante squadre del passato migliori. La Virtus del 2001, il Maccabi del “back-to-back”, il Pana del 2009, il Fener del 2017, il Real del 2018 ed il Cska del 2019 questa coppa l’avrebbero sollevata in carrozza.
  • Stranamente, ma guarda un po’, quando si è arrivati alla finale è apparso Fabien Causeur: come si dice? Il basket è un gioco 5vs5 e quando c’è in palio un un titolo Causeur non sbaglia mai.
  • Impressione, sensazione o come preferite… La finale 2024 sorriderà all’Oly, in una sfida col Fener. Magari con Vezenkov in tribuna a tifare, dopo essere stato eliminato nei Playoff coi suoi Kings.

Ed ora sotto col mercato. In fondo mancano solo all’incirca 130 giorni alla prossima partita di Eurolega.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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