Orgoglio Fenerbahce, si torna al Pireo per Gara5

Matteo Carniglia

Vittoria in volata per il Fenerbahce alla Ulker Arena

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Orgoglio Fenerbahce, estasi alla Ulker Arena grazie ad un quarto periodo di altissimo livello con un ex del nostro campionato a prendersi la scena, Dyshawn Pierre.

L’Olympiacos, con McKissic al comando delle operazioni nel finale di gara, non bissa il successo di 48 ore prima e si prepara ad una delicata Gara5.

Una serie che ricorda, per l’andamento, quella tra i greci ed il Monaco nella passata stagione.

Gli uomini di Bartzokas chiaramente sperano nel medesimo epilogo.

Risultato finale di 73-69 che andiamo ad analizzare in punti, come da sempre in Eurodevotion.

LA PARTITA, ELOGIO DELL’EQUILIBRIO

L’equilibrio è stata la grande costante di serata alla Ulker Arena. Mai infatti, nessuna delle due contendenti, è riuscita ad avere più di sette punti di vantaggio. L’inizio di gara è sembrata una funesta prosecuzione, per i turchi, della partita precedente. Subito un break esterno di 5-0 firmato Canaan e Vezenkov con il bulgaro che incredibilmente non segnerà più per tutta la contesa. La risposta interna non si fa attendere e sulla spinta dell’ex Dorsey è il Fenerbahce a portarsi avanti per 12-7. Il resto della prima frazione si contraddistingue per una alternarsi di cambi di guida e gli ospiti a tornare negli spogliatoi avanti per 33-32 favoriti dai 7 rimbalzi offensivi (quattro dei quali di McKissic) e dalle ben 8 palle perse degli uomini di Itoudis con Calathes protagonista in metà delle occasioni. Una fortunata “tripla” di Walkup sembra confermare come il fato sia dalla parte ellenica ma nonostante una precisione balistica in lunetta non tra le migliori (9/15 nei primi tre quarti) il Fenerbahce ha il merito, annullando la transizione dei greci, riprendendo possesso dei tabelloni in difesa e migliorando la circolazione la palla di resistere alla spallata e di iniziare anche gli ultimi dieci minuti ad una sola lunghezza di distanza (48-49). L’ultima frazione è una autentica sinfonia dei padroni di casa con un manifesto a raccontarla, i cinque canestri da tre punti combinati da Hayes-Davis e Pierre, curiosamente i due atleti a cui il coach ex Cska non rinuncia mai.

Il parziale di 10-0 ad inizio periodo parrebbe quello decisivo ma mai sottovalutare il cuore dei campioni, soprattutto se stimolato dalle critiche del proprio allenatore. Il time out di Bartzokas, susseguente al parziale, è solo motivazionale: “Perchè giochiamo così male? Perchè non c’è l’orgoglio?”. Parole che risvegliano l’Olympiacos che uscendo dalla sospensione ribalta tutto (56-58) prima della scarica di Dyshawn Pierre a cui nemmeno l’ottimo McKissic di serata (20 punti con il 75% da tre punti e 23 di valutazione) riesce a rispondere. La gara finisce 73-69 e rappresenta un ennesimo capolavoro per Itoudis, il coach che sta vivendo quasi come un derby questa serie di play-off. Nonostante le assenze importanti (Wilbekin e Booker su tutti) l’ottava del seeding forza alla sfida decisiva la miglior squadra della regular season che dovrà ritrovare la fluidità offensiva e la transizione che gli avversari hanno saputo sapientemente limitare.

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HAYES-DAVIS E PIERRE, EMBLEMI DELLE ASSENZE

Hayes-Davis e Pierre sono probabilmente i due giocatori più importanti dello scacchiere di Itoudis. I minutaggi di questi due atleti sono il dato che maggiormente certifica la loro funzionalità nel sistema. L’ex Barcellona ha addirittura giocato tutti i quaranta minuti di Gara4 ma il sovrautilizzo è cartina di tornasole del roster attualmente limitato da infortuni. “Siamo contenti di aver portato la serie alla gara decisiva. Sarà una partita clamorosa in un ambiente importante. Ringrazio i tifosi del Fenerbahce, sono un uomo in più“, le parole del canadese alla sirena dopo una notte da 17 punti, 4 rimbalzi e 4/6 da tre punti (tre delle quali nell’infuocato finale). Hayes-Davis è stato invece il simbolo della fuga ad inizio ultimo periodo e conferma come in terra ottomana abbia trovato la sua definitiva consacrazione. La qualificazione passerà da una ennesima partita di grande energia, quanta benzina hanno ancora in corpo i gialloblù? La risposta l’avremo il 9 maggio al Pireo.

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CINQUE PUNTI

Cinque punti sono stati quelli messi a referto dalle due stelle dell’Olympiacos, Vezenkov e Sloukas. Una miseria che racconta di una notte difficile ma che può anche rappresentare un sollievo in vista della serata decisiva perchè è più unico che raro che questi due fuoriclasse possano sbagliare gare consecutive. I 69 punti realizzati sono il terzo peggior score di stagione dopo i 62 di Milano ed i 60 di Montecarlo, trasferte in cui i greci tornarono a casa a mani vuote. Il dato però più preoccupante è rappresentato dai soli undici assist di squadra, peggior risultato dell’intera Eurolega per un gruppo che aveva incantato per coralità offensiva e varietà di soluzioni. La pressione è ora tutta sulle spalle del team di Bartzokas che per qualificarsi per Kaunas dovrà necessariamente ritrovare la mortifera transizione offensiva e la precisione balistica dalla lunga distanza. I greci rimangono ancora favoriti per l’accesso alle Final Four in una edizione di play-off tra le più emozionanti della storia della Turkish Airlines Euroleague. Nelle precedenti quindici Gare5 della storia ha sempre vinto la formazione di casa, sarà così anche quest’anno? Nell’anno in cui si è registrato al peggior record delle squadre ospitanti nella post season nella “new era”? Non ci resta che aspettare la prossima settimana.

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