Questa è la Reyer di Spahija: 7 in fila e Varese al tappeto

Lele
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La Reyer gioca 40′ di forza e qualità e ferma la rincorsa verso la salvezza di Varese, che cede sotto i colpi di un attacco oro-granata davvero ispiratissimo e guidato dai 43 punti combinati del duo Tessitori-Parks. La squadra di coach Spahija è a quota 7 vittorie consecutive e continua a dare sensazione di grande solidità e qualità anche contro un’avversaria molto ostica come la squadra tutta freschezza e corsa come i bianco-rossi di Brase.

92-81 il finale del match del Taliercio, valido per il 28° turno di LBA, con gli oro-granata che dominano la sfida a rimbalzo e trovando la fuga buona negli ultimi 13′ di match dopo aver toccato il +15 nella prima metà di terzo quarto. Un successo meritato per i ragazzi di Spahija, che portano 4 giocatori in doppia cifra salendo così a quota 32 punti in classifica: per il tecnico croato sono 2 sconfitte ed 8 vittorie in campionato da quando è alla guida degli oro-granata. 92-81 il finale per Bramos e compagni.

ALTRA GRANDE VITTORIA PER LA REYER, SONO 7 IN FILA

La partita

Partita a strappi quella tra Reyer e Varese al Taliercio, con Venezia che ha sempre condotto salvo un paio di puntate lombarde nel primo quarto in termini di vantaggio. La squadra di Spahija ha trovato la doppia cifra di margine già nel primo tempo sul 40-30, prima del rientro (parziale) dei lombardi. Gli oro-granata hanno chiuso avanti il primo quarto sul +5 con le giocate offensive del duo Moraschini-Parks a guidare il primo mini-break.

C’è tanto De Nicolao ed un clamoroso Tessitori ad impattare nella seconda frazione: il play vice capitano dei lagunari guida l’attacco con giocate al fulmicotone, mentre il lungo della Nazionale è dominante in post ed a rimbalzo (13 con 6 rimbalzi al 20′) ed il gap si dilata sino al +10. Caruso con un paio di belle giocate tiene a galla la squadra di Brase ed al 20′ è 42-36.

Nel terzo quarto la prima vera spallata al match: la Reyer impatta alla grande volando via molto presto sul +15 grazie alle giocate di Willis (7 punti nei terzi 10′) e Parks (volato a 16) che chiude un clamoroso alley oop alzato da Spissu, mentre Varese prova a rimanere agganciata al match grazie a Ross e Brown rimettendosi in singola cifra di svantaggio, anche se l’ennesimo taglio flash di un esterno scrive il +10 del 30′.

Nell’ultimo quarto Johnson apre con un 5-0 personale e Varese si rimette in partita del tutto, poi si accende chi era sempre stato silente (ed impreciso), ossia Bramos: il capitano di mille battaglie gioca 3′ di fuoco e realizza 9 punti con un taglio flash, un jumper dalla media, una tripla in transizione dall’angolo e l’ennesimo tiro dai 5 metri portando – quasi da solo – i suoi in vantaggio di sicurezza oltre i 15 punti. Da lì è una passerella: c’è ancora tempo – però – per Parks ed un infermabile Tessitori di rimpinguare il bottino e sigillare un +20 limato solo nel garbage time.

DE NICOLAO IN AZIONE: OTTIMA PROVA DEL PLAY PADOVANO

Reyer dominante e spumeggiante: che prova di forza, squadra e qualità

Una prova di forza per la Reyer. Grande, grandissima prestazione per i ragazzi di Spahija, che spaccano in due la partita tra il 25′ ed il 35′ trovando un vantaggio in doppia cifra che ha annientato totalmente Varese. Snocciolando un po’ di dati, che meritano di essere citati: 36/66 dal campo, 43 rimbalzi, 23 assist, 7 giocatori in doppia cifra per valutazione ed un 121 di PIR complessivo che testimonia il dominio nel match.

Gli oro-granata hanno fatto del pick and pop e pick and roll il proprio punto di forza, trovando spesso e volentieri in Amedeo Tessitori l’interprete numero uno: il lungo azzurro nelle ultime 3 partite viaggia con 17,3 punti di media, 74% da 2 ed il 57% dall’arco. Se Venezia – ora – si trova in un momento di enorme fiducia con 7 vittorie consecutive lo deve specialmente al suo #00, che oggi ha sciorinato una prova da 20 punti con 9/13 dal campo, 7 rimbalzi, 2 stoppate e ben 4 assist.

Venezia – però – non vive solo delle giocate in pop e roll, anzi, varia molto il suo gioco, correndo in transizione quando può, trovando i tagli flash degli esterni con precisione chirurgica e sfruttando le giocate in post basso di Parks, Willis, dello stesso “Tex” ed anche di Brooks. Un controllo fisico, mentale, tecnico e tattico del match che dimostra al 100% quanto questa sia veramente la squadra di Spahija, che è ancora senza Watt e Mokoka. La panchina produce 26 punti sui 92 di squadra, un buon dato che può crescere ancora con il rientro degli acciaccati.

L’assenza del lungo con la #50 è limitante nelle giocate in post, ma sta risultando – di fatto – molto meno pesante di quanto ci si aspettasse, non che Watt sia giocatore poco importante, ma il giocare con due lunghi come Brooks e Willis in contemporanea permette a Spahija di trovare nuove soluzioni più dinamiche in post e più pericolose con i piedi oltre l’arco dei 6.75. Un vantaggio non da poco, che regala pericolosità molteplici a tutto il quintetto.

26 assist di squadra, 17 dal trio di playmaker che Spahija ha schierato in campo contro Varese: la Reyer vista contro Varese ha messo in campo 40′ di coralità e di gioco spumeggiante per larghi tratti, con un controllo dei rimbalzi nettissimo (43-28) che porta a giocare spesso e volentieri ad alti ritmi. La difesa – però – è ancora una volta un grande marchio di fabbrica: non ingannino gli 81 punti refertati dai ragazzi di Brase, in quanto 11 di questi sono arrivati nel garbage time negli ultimi 70″ di gioco. I punti al 38′ erano 70, un numero bassissimo per il miglior attacco della LBA.

TESSITORI AL FERRO: ALTRA GRANDE, GRANDISSIMA PROVA DEL LUNGO AZZURRO

Varese corre e gioca al suo ritmo, ma è tradita da percentuali ed impatto fisico

Che Varese potesse andare in difficoltà contro la stazza e fisicità della Reyer era abbastanza plausibile, che – però – non riuscisse a trovare mai le giocate sopra al ferro per Owens e le assaltate al ferro di Johnson non era così facile da prevedere: tanto merito della squadra di Spahija, che avuto grande controllo del corpo e che ha intasato molto bene i suoi 3-4 metri difensivi, togliendo quelle azioni che danno fiducia ed entusiasmo ai lombardi.

La squadra di Brase gioca al suo ritmo, corre tantissimo in campo aperto, scappa in transizione quando può specialmente dalle palle perse oro-granata, ma è tradita da delle percentuali di tiro dall’arco mediocri e decisamente insufficienti per sperare di vincere lontano da casa: il 12/33 scrive 36%, ma è dato che non deve ingannare perché sino al 37′ il dato era del 29%. Da due punti i bianco-rossi hanno chiuso con il 48%, soffrendo la protezione del ferro di Tessitori e la fisicità in ogni reparto di Bramos e compagni.

Notizia positiva è sicuramente il dato delle palle perse, molto basso e controllato, anche se – come detto – la percentuale di realizzazione è di molto ridotta ed inferiore al 45% (42,4%). Stesso numero di tiri per le due formazioni (66), ma Venezia ne ha realizzati ben 8 in più dal campo, trovando un 55% che è davvero ottimale. Varese ha in Ross il solito mattatore tra assalti al ferro e tiri estemporanei (25+8+6 in 36′), ma c’è pochissimo Johnson (2/10 dal campo) ed ancora meno Owens, distrutto da Tessitori e dai lunghi oro-granata.

ROSS BRACCATO DA DE NICOLAO, OTTIMA PROVA DEL #4 DI VARESE

Foto credit: Reyer e Varese

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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