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Le serie Playoff 2023 secondo Menego & Marza

Playoff | Eurodevotion
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Playoff al via il 25 aprile in Euroleague. E’ tempo di “preview” e come lo scorso anno ecco l’analisi di #menego e #marza sulle 4 serie che infiammeranno i parquet d’Europa nelle prossime settimane.

I Playoff di Eurolega, finalmente!

Si parte martedì 25 aprile con le prime due gare: Monaco v Maccabi (h.2015) e Real Madrid v Partizan (h.2045). Mercoledì 26, invece, palla a due per Barça v Zalgiris (h.2000) ed Olympiacos v Fenerbahçe (h.2045).

A 24 ore dal via la nostra analisi delle 4 serie, firmata Andrea Meneghin (#menego) ed Alberto Marzagalia (#marza).

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OLYMPIACOS #1 v FENERBAHCE #8

PRECEDENTI IN STAGIONE REGOLARE 2-0

2-0 Oly con due gare apparse vere e proprie asfaltate.

Fener messo male a livelli infortuni che crolla al Pireo 94-67 nel Round 13 e conferma del dominio “red” alla Ulker Arena nel Round 22 (73-93) con la squadra di Bartzokas che si esibisce in uno straordinario 17/29 dall’arco.

ANALISI

Una squadra quasi perfetta per tutta la stagione, la migliore di tutto il lotto, contro una che ha iniziato alla grande per poi mostrare un rallentamento per certi versi preoccupante.

Certamente se guadagnarsi il primo posto, come ha fatto l’Oly, vuol dire avere in premio una rivale come il Fener nei Playoff non si può parlare di “affarone”. Di peggio ci sarebbe stata solo l’eventualità Efes.

Il -47 in due gare di stagione regolare è un fattore da tenere in considerazione, anche vista la tensione in alcuni frangenti. Quanto accaduto ha rappresentato dati importanti per i greci che sanno dove fare male, così come non si deve escludere la voglia di rivalsa dei turchi, che non possono certo accettare senza reazione due legnate del genere.

La completezza dell’Oly si è manifestata anche nei momenti meno positivi, quando dalla panchina si sono alzate risorse importanti, Larentsakis su tutti, protagonista molto spesso. In sostanza una squadra che sa cosa trova e sa cosa può dare, di fronte ad un rivale che ha storia e tradizione di alto livello, seppur in un gruppo assai differente da quello delle 5 consecutive apparizioni alle Final 4.

E’ fondamentale capire se in campo ci sarà il Fenerbahçe devastante tipo quello visto contro la Virtus, piuttosto che quello titubante che non è stato capace di portare a casa gare che parevano abbondantemente indirizzate a suo favore, come nel caso di Vitoria o Belgrado sponda Stella.

L’equilibrio perfetto dei primi 10 Round che aveva garantito la coppia Calathes-Wilbekin, con la palla che transitava dalle mani del secondo solo dopo quelle sapienti del primo è parso quasi scomparire, con calo di rendimento notevole di entrambi. Oggi quel bilanciamento va trovato anche con Dorsey, uno che vuole responsabilità e palla.

Il Fener più efficace è quello che ha visto spesso Hayes-Davis da 4, con Motley centro, visto il globale rendimento troppo altalenante di Booker e Jekiri, quest’ultimo parso un po’ distante dal livello alto di Eurolega. Di contro l’Oly ha mostrato tante facce diverse e tutte assai di ottimo livello, sia nelle versioni più grosse che più piccole. Mille assetti possibili con altrettante soluzioni in cui il sistema squadra è sempre sembrato superiore alla somma del valore dei singoli.

I turchi devono portare i greci fuori dalla loro “comfort zone”, ma questo terreno sfavorevole esiste? E’ la grande domanda per avere una serie, possibilmente lunga, altrimenti potrebbero essere dolori per Itoudis.

DUELLI

Hayes-Davis e Pierre avranno un ruolo fondamentale nel bilanciamento dei gialloblu. Ci sarà da occuparsi di Vezenkov, operazione complicata anche perchè tentare coperture tipo “faccia a faccia” rischia di sbilanciare tutto il sistema difensivo nel residuo 4vs4, visto che il bulgaro non è giocatore che tende a forzare.

Se Motley, ottimo in stagione, dovesse cercare di muovere un po’ Fall, magari attaccandolo con movimenti rapidi ed anche dal palleggio, l’Oly avrebbe comunque potenziali soluzioni in Black ed anche nel troppo sottovalutato Bolomboy.

Non ci stupirebbe vedere Walkup sulle tracce di Guduric per cercare di toglierlo dal centro del villaggio turco, visto che il campione serbo agisce spesso come playmaker nemmeno troppo occulto e garantisce le principali occasioni di minaccia agli avversari.

Bjelica è la grande incognita. Ad oggi visto pochissimo e comunque ben lontano da una condizione accettabile, dovesse ritrovare un po’ di forma potrebbe essere una variabile non da poco. Scommetterci però sembra un vero azzardo.

COACH

Due grandi allenatori che hanno già vinto questa competizione, Itoudis due volte tra 2016 e 2019: un duello che sarà appassionante anche per le scelte che faranno.

Di certo da una parte c’è il Coach “red” che lavora su questo sistema da tanto tempo, mentre il progetto del nuovo Fener di Itoudis è partito poco più di 6 mesi fa ed ha convissuto con diversi problemi tuttora non risolti.

STATS

Il numero che ci impressiona di più riguarda l’efficienza difensiva delle due squadre.

Oly a 107,6 di DEFENSIVE RATING, il migliore della lega, Fener a 115,0, nono dato globale. E’ una differenza non da poco che è invece assai inferiore se riguarda all’attacco (119,6 v 118,1).

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MONACO #4 v MACCABI #5

PRECEDENTI IN STAGIONE REGOLARE 1-1

Alla Menora Mivtachim (R5) finisce 78-70 per i padroni di casa, ma gli ospiti erano avanti 23-42 dopo 18′. Erano altre squadre, soprattutto era un altro Maccabi.

Gaston Medecin che sorride agli uomini di Obradovic nel Round 26: 86-67 maturato dopo 30′ di equilibrio spezzati dal 28-8 dell’ultimo quarto.

ANALISI

La serie sulla carta più equilibrata tra due squadre di ritmo, velocità ed atletismo. Se si pensa ad una gara 5, qui gli ingredienti ci sono tutti.

Importantissimo il discorso riguardante il fattore campo. Da un parte quello clamoroso degli israeliani, 15/2 e miglior squadra casalinga di tutta l’Eurolega, con cadute solo contro Stella Rossa e Barça, dall’altra l’ambiente decisamente più compassato della Gaston Medecin di Montecarlo, dove gli uomini di Obradovic sono caduti 4 volte, contro Partizan, Real, Barça e Fenerbahçe, tutte avversarie da Playoff. Curioso come gli stessi monegaschi abbiano il 2/0 in stagione sull’Olympiacos, gli unici in quella situazione, possibile avversario in caso di qualificazione alle Final 4.

In tale ottica non va dimenticato come il percorso esterno del Maccabi sia stato assai complicato con poche W arrivate quasi sempre contro avversari in grande difficoltà. Risulta quasi assurdo ma la miglior gara esterna è stata probabilmente la sconfitta di Barcellona, nella settimana che ha dato il la al Maccabi da Playoff.

Monaco è la squadra più atleticamente esplosiva dell’intera lega, ma il Maccabi non scherza certamente da questo punto di vista.

La coppia di guardie gialloblu, la migliore del torneo secondo Sergio Scariolo (e non siamo lontani dal pensiero di Don Sergio) incide per una grandissima parte dell’attacco di Kattash, ma di fronte ha combinazioni rivali dirette possibili mica da ridere. tra Mike James, Okobo e Loyd.

Se non vi sono dubbi sul rendimento di Brown e Baldwin, visto quanto fatto di recente, l’equilibrio del duo James-Okobo è chiave per il gioco monegasco. Se vi sarà sintonia e chiarezza gerarchica, il cielo è il limite, altrimenti possono essere problemi seri. Senza tralasciare che a livello di impatto fisco ed atletico la presenza di Jordan Loyd può essere decisiva contro tali avversari, come già visto in stagione regolare.

Sarà una guerra atletica, fisica, ma pure di nervi vista l’alta intensità prevista.

Si tratta di due squadre in grado di creare parziali tremendi in un un batter d’occhio, sia in positivo che in negativo, cosa che può accadere anche più volte nella stessa gara.

La percentuale da tre punti sarà un fattore determinante. Monaco ultimo al 32% e Maccabi 14mo al 35%: chi dovesse trovare maggiore continuità dall’arco potrebbe aver un grandissimo vantaggio in questo contesto. Ecco perchè i nomi di gente come Ouattara (esploso proprio ai PO dello scorso anno) e Blossomgame da una parte e di Dibartolomeo, Colson e Martin dall’altra sono da tenere sotto osservazione attenta.

Oltre all’arco è necessario sottolineare come si tratti di squadre che privilegiano gli isolamenti e le conclusi in transizione, dove primeggiano in Eurolega, mentre sono tra quelle in fondo alle speciali graduatorie in termini di uso del “post up” e dei tiri sugli scarichi.

Infine vanno valutati condizione e coinvolgimento del rientrante Poythress. Con lui il campo si stringe un po’ per il Maccabi, contrariamente a quanto avvenuto dal suo infortunio in poi. La squadra saprà adattarsi a questo ritorno alle origini stagionali, certamente meno positive di quanto accaduto poi, mantenendo il livello di intensità e spaziature che l’ha portata ai Playoff?

DUELLI

Scintille al ferro tra D.Hall e Nebo, con il secondo che almeno da noi si fa preferire.

Detto dei tiratori che potrebbero emergere e fare la differenza, anche il tema Diallo-Colson è di grande attualità e peso nella contesa.

Sorkin, straordinario per impatto, e Cohen, sempre positivissimo, possono diventare brutte bestie da addomesticare per John Brown, che dovrà avere tanto aiuto da Moneke, possibile inatteso protagonista.

Tenendo sempre ben presente che in cima a tutto ci sarà il grande spettacolo tra le guardie di cui via abbiamo già detto. Il basket di oggi è in mano a loro e proprio queste coppie rappresentano l’eccellenza della competizione. Tutto da godere.

COACH

Due interpreti della panchina assai diversi che hanno fatto molto bene ma che il tritatutto di Eurolega potrebbe vedere anche in discussione per il futuro.

Due modi di esercitare leadership completamente opposti. Da un parte Obradovic e la sua intenzione di mantenere alta l’asticella dell’intensità e della concentrazione, anche al limite della tensione, dall’altra Kattash, l’uomo che non sorride mai ma che si dimostra molto più disponibile ed aperto di quanto non possa apparire nella gestione di un gruppo ricostruito completamente, con 12 giocatori nuovi sui quali si avevano diversi dubbi attitudinali ad inizio stagione.

STATS

Restiamo sul dato della percentuale da tre, determinante anche perchè le due squadre si affidano al tiro dall’arco in quantità differente. Il Maccabi nel 39% delle proprie conclusioni, il Monaco meno, al 33%.

Meno rilevanti dati di OFFENSIVE e DEFENSIVE RATING. Quasi uguali davanti, leggera preferenza dietro per gli israeliani.

Il fattore resa degli isolamenti offensivi peserà non poco, trattandosi della prima e della quarta squadra che ne fanno maggior uso in tutta la lega.

Due squadre, infine, che amano le conclusioni in transizione, sempre nell’élite europea, mentre vanno pochissimo in post, così come poco realizzano sugli scarichi (vedi il dato da tre) mentre non sono male nei canestri sui tagli.

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BARCELLONA #2 v ZALGIRIS #7

PRECEDENTI IN STAGIONE REGOLARE 1-1

Lituani che piazzano uno dei primi colpi “impossibili” della stagione nel Round 4 alla Zalgirio Arena, vincendo 73-72 una gara che pareva persa.

Facile successo blaugrana al Palau nella sfida del Round 26. 93-74 con la miglior prova di Nikola Mirotic dalla data del suo rientro.

ANALISI

Sulla carta la serie più chiusa, tanto da far pensare ad un 3/0 o 3/1 catalano anche nel caso dovessero esserci assenze importanti per Jasi come quelle, possibili, di Abrines e Higgins.

Si può anche definire la serie “del cuore”, poichè Jasi contro lo Zalgiris è certamente tale, con la finestra che guarda al weekend di Kaunas del 19-21 maggio.

Soprattutto al Palau le chances lituane paiono assai limitate. A questo punto, dopo una stagione già miracolosa, servirebbe molto, molto di più. E’ possibile o pensabile?

In casa catalana c’è maggior profondità, c’è maggior talento e banalmente ci son giocatori molto più forti nonchè più esperti. E quanto conti l’esperienza nelle fasi decisive di Eurolega è noto a tutti. Perfino in un’eventuale giornata storta, magari ai 60 punti, il Barça ha grandissime possibilità di vincere le gare casalinghe.

Il fattore “fari spenti”, ovvero la situazione di una squadra che dopo due anni di dominio della stagione regolare oggi viene accreditato molto meno per il successo finale, è un altro elemento che fa pendere la bilancia dalla parte degli uomini di Jasi.

Analizzando la completezza dei due roster si fatica moltissimo trovare un punto a favore dello Zalgiris, in qualunque situazione di gioco e di uomini.

Per avere qualche possibilità i lituani devono osare, al limite del rischio. Devono essere in grado di farlo però senza snaturare un sistema che sin qui è sempre stato solido. Non è operazione facilissima, per usare un eufemismo.

Come farlo? Più che altro attraverso chi e quel chi si traduce in Bradzeikis e Polonara, due che se volassero alto potrebbero limare di molto l’evidente differenza di valori.

In sostanza per vedere una serie equilibrata servirebbe che i lituani andassero tutti, ma proprio tutti, oltre il proprio livello, alzando l’asticella all’inverosimile, accompagnando la cosa ad una serie morbida, nel senso di scarsità di sottovalutazione dell’impegno, da parte dei rivali favoriti.

Ma con Jasi in opaca può succedere’ Crediamo di no.

DUELLI

Un duello su tutti e francamente risulta di difficile lettura ed esecuzione per lo Zalgiris. Chi marca Satoransky? A guardare il roster di Maksvytis verrebbe da dire facilmente nessuno.

Ed anche qui allora sarà questione di andare oltre il proprio abituale compito, perchè i vari Mirotic, Laprovittola, Kalinic, Sanli etc sono tutti giocatori che possono creare mal di testa terribili ai rispettivi potenziali avversari diretti.

Per tale ragione servirà che la splendida difesa di squadra verde, ammirata lungo in stagione, faccia un ulteriore passo avanti sia come individualità che come sistema.

In casa Barça, sulla carta, è difficile trovare un duello diretto in cui si possa andare in difficoltà palese se non forse di fronte all’esplosività ed alla copertura del campo totale di Smits.

Poi ci sarebbero Polonara e Brazdeikis, di cui abbiamo detto sopra, in caso di “partidazo” dei due.

COACH

Da una parte la leggenda assoluta del basket lituano, dall’altra un quasi esordiente in Eurolega che ha fatto vedere a tutti di che pasta è fatto e di che pasta è fatta la sua squadra.

Pressione clamorosa, anche se lui questo termine lo associa (giustamente!) a ben altre cose della vita, su Jasi, perchè sollevare quella coppa è diventato una sorta di incubo in Catalunya, tanto da aver messo una clausola nel contratto del Coach che prevede il rinnovo automatico solo in caso di vittoria. Immaginate cosa succederebbe se dovesse uscire contro il “suo” Zalgiris, realtà con un budget inferiore di almeno il 60-70% rispetto a quello blaugrana…

STATS

Il Barça ama tirare sugli scarichi ed in uscita dai blocchi, così come andare in post. E’ ottimo nelle conclusioni derivanti da passaggi consegnati mentre non cerca maniacalmente la transizione diretta.

Pochissime conclusioni su tagli e pressochè nullo il dato degli isolamenti.

Lo Zalgiris segna pochino in uscita dai blocchi, ama andare in post ed leader della lega per occlusioni da pick and roll del trattatore di palla. Altrettanto efficace nei cosiddetti “catch and drive”.

La realtà dice che studiando la stragrande maggioranza delle statistiche di squadra ad oggi lo Zalgiris non è mai nelle prime 5. Per questa ragione, oltre che per tutto quanto espresso, servirà una prova di squadra in cui si getti veramente il cuore oltre l’ostacolo, perchè il Barça pare essere l’accoppiamento complessivamente più difficile.

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REAL MADRID #3 v PARTIZAN #6

PRECEDENTI IN STAGIONE REGOLARE 1-1

Primo quarto da All Star Game al Wizink Center (R10): 32-40 che stabilisce il nuovo record di punti totali nei primi 10′, mentre è il secondo dato di sempre in generale dopo il 41-36 dell’ultimo periodo di Zalgiris-Nancy (9 gennaio 2009). Poi prevalgono i “blancos” con un parziale di 73-57 nei restanti 30′ per il 105-97 finale.

Si scollina oltre quota 100 anche alla Stark Arena nel Round 32, quando un secondo tempo da 55-52 conferma il +11 di metà gara per i serbi, che si impongono 104-90.

ANALISI

La fisicità e la profondità del roster di Madrid è ovviamente un fattore di grandissima importanza che garantisce un vantaggio non da poco alla squadra di Mateo.

Musa, Hezonja, Yabusele, Deck e compagnia sono tutti temi di difficile trattazione per qualsiasi avversario, anche perchè possono apparire improvvisamente e spaccare la partita.

Se è vero che la crescita serba è stata notevolissima, è chiaro come sia avvenuta attraverso un percorso basato su certi uomini dai quali non si può prescindere, chiaramente un numero inferiore rispetto alle possibilità dei campioni di Spagna.

Il Real proverà a non correre? E’ una domanda importante, visto che ama farlo ma visto che un ritmo alto non è disdegnato dai rivali. Il Partizan attaccherà attraverso il “pick and roll”, dove eccelle, gli esterni avversari, cercando di coinvolgere ed impegnare il più possibile Tavares, probabilmente solo se mancherà Poirier, i cui tempi di rientro non sono ancora chiarissimi. La continua attività di Lessort, maestro in questa situazione, dovrà coinvolgere proprio il capoverdiamo in più zone del campo possibili e questo potrà avvenire anche attraverso l’opera di Smailagic, 41,2% da tre in stagione e 10/19 nelle ultime 10 gare.

Attenzione, nonostante l’eta, gli infortuni ed una parabola che è ovviamente in discesa, a Rudy, Sergi e Chacho, soprattutto i primi due: la zampata decisiva, la giocata dura e vincente è sempre stata nelle corde di questi campioni e rivederla perl’ennesima volta stupirebbe il giusto.

Globalmente, se la situazione ambientale possa essere ritenuta favorevole ai serbi, le differenze a favore di Madrid ci sono e non possono essere accantonate.

Certo che se si uscisse 1/1 dal Wizink Center le cose si farebbero ancora più intense, con tuttavia un gruppo di campioni esperto come quello di Mateo perfettamente in grado di vincere anche nella travolgente atmosfera della Stark Arena.

DUELLI

Yabusele potrebbe essere uomo determinante. Banalmente, chi lo marca? LeDay? Papapetrou? Durissima per il Partizan.

Di contro le difficoltà madrilene nel reparto pointguard obbligheranno a schierare a lungo Hanga per giocarsela atleticamente con Exum: una buona soluzione dietro ma che toglie inventiva e vantaggi davanti. Anche Abalde, considerando la sua struttura, potrebbe tornare buono in tal senso.

Resta il fattore chiave della pressione che gli esterni del Partizan dovranno mettere sui vari Hanga, Llull, Chacho, Abalde, Causeur e Williams-Goss, dei quali tra l’altro non sappiamo chi verrà scelto, visto che oggi paiono tutti disponibili.

COACH

Chus Mateo affronta tutta la pressione del mondo. Un finale non straordinario in Eurolega, col secondo posto ceduto ad un Barça col quale ha perso nettamente in Liga, dopo che era arrivata anche l’asfaltata subita a Lugo dal Breogan. La domenica pomeriggio di Badalona è stata però dimostrazione di forza notevole. Quello è il Real da Playoff.

Se la situazione è complicata e ricca di tensione sin dalla prime palle a due stagionali per il Coach madridista, dall’altra parte c’è il più grande di sempre in un contesto pressoché ideale.

Con record in carriera di 16/1 nelle serie Playoff, la cui prima è datata 1992, Zeljko Obradovic guida una squadra che è cresciuta esponenzialmente in stagione e che si trova dinanzi ad una chance che vorrebbe dire storia.

L’errore più grande che potrebbe fare Madrid, così come chi commenta, è pensare che i serbi vadano in campo con la pancia piena, già soddisfatti dell’obiettivo Playoff. Avete mai visto una squadra di Obradovic pensare minimamente in questo modo?

STATS

Madrid usa più spesso dei rivali le soluzioni in transizione e le palle perse, in cui soffre più dei serbi, saranno un dato di una certa importanza.

I serbi sono i migliori nel p&r che utilizza conclusioni del cosiddetto “handler” mentre lo sono meno in quanto a “roller”. caratteristiche opposte rispetto agli spagnoli.

A livello di isolamenti prevale l’uso della situazione da parte degli uomini di Obradovic, mentre entrambe le squadra amano andare in post.

Le situazioni da passaggi consegnati vedono prevalere il Partizan, mentre Madrid utilizza di più soluzioni sui tagli.

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