Shabazz Napier e l’Olimpia: un impatto tanto notevole quanto tardivo

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Shabazz Napier ha rappresentato quell’iniezione di talento, aggressività e creazioni di vantaggi di cui l’Olimpia necessitava come il pane, ancor più in assenza di Pangos. Ha cambiato le cose, purtroppo fuori tempo massimo.

Shabazz Napier è certamente un profilo che si poteva facilmente pensare in grado di fare la differenza in Eurolega. Gli unici dubbi potevano venire dalla lunga inattività, fortunatamente scongiurati dal rendimento offerto sin dai primi passi in biancorosso.

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Quel lampo clamoroso in occasione della semifinale di Supercoppa VTB con la maglia dello Zenit fece innamorare più di un osservatore, certamente tra quelli più colpiti ci fu chi scrive, e quel maledetto primo possesso del giorno seguente, quando in finale la sua caviglia atterrò maledettamente su quella di un avversario in maglia Cska, mise fine ad una storia che avrebbe potuto essere esaltante.

Dopo tanti mesi di assenza, o meglio quasi di sparizione completa dai radar, il giocatore è tonato agli onori delle cronache con la firma per Milano, dopo una breve parentesi finalmente agonistica con la maglia dei Capitanes di Città del Messico, in G-league.

Shabazz Napier | Eurodevotion

Che potesse dimostrarsi una guardia di alto livello a queste latitudini, lo ripetiamo, era fuori di dubbio.

Il tema delle migliori PG di Eurolega è stato recentemente toccato da Sergio Scariolo, non a livello di singoli ma come coppie, quando il Coach della Virtus ha dichiarato che «Lorenzo Brown e Wade Baldwin sono il miglior duo di guardie del torneo», parlandone dopo la netta sconfitta di Tel Aviv.

D’accordo con “Don Sergio”? Sì, per quanto visto in stagione. Un passo più indietro ci mettemmo Exum-Punter, Satoransky-Laprovittola,, Sloukas-Walkup e James-Okobo nell’ordine che preferite. E Micic-Larkin, direte voi? Fuori da questa lista solo per il rendimento di quest’anno, ma certamente i numeri uno come ampiamente dimostrato nelle ultime 4 stagioni. Oltre a questi non andrebbero dimenticati anche Thompson-Howard, da considerarsi però complessivamente inferiori non certo per il rendimento del primo, oggi il migliore singolarmente, quanto per la discontinuità del secondo. Discorso più complesso per il reparto della Stella Rossa, visto troppo poco per essere considerato.

Ma torniamo a Napier, tema principale di questo approfondimento.

Al suo arrivo ha trovato una squadra tecnicamente e fisicamente a pezzi che giocava il peggior basket di Eurolega e che giustamente navigava nei bassifondi della classifica con un non invidiabile record di 6 vinte e 15 perse dopo 21 partite.

Nelle 11 gare disputate in maglia Olimpia ha ribaltato le cose e sono arrivate 8W con sole 3L, di cui solo le ultime due nettissime e mai in discussione, tra Efes e Maccabi, visto che col Real Milano se l’è giocata eccome.

Proseguendo nel viaggio che paragona le prime 21 gare con le seguenti 11, Milano segnava 70,7 punti a gara, ultima, senza di lui, mentre è balzata a quota 81 di media (11ma) con la sua presenza.

Si è passati da 15,6 assist (11ma) a 16,9 (9a), riducendo anche le perse, che sono scese, anche se poco, da 12,5 (10ma) a 12,3 (7ma).

La percentuale dal campo complessiva è salita dal 42% al 51%, con 17,5 viaggi in lunetta a serata rispetto ai 15,4 delle prime 21 uscite.

La valutazione complessiva di squadra è cresciuta notevolmente, installandosi a 90,2 (9a) contro il pessimo 74,4 che voleva dire ampiamente peggior dato della competizione.

Si giocava a 69,1 possessi( 17ma) prima di Shabazz, si è scesi a 68,5 (15ma) in quest’ultima parte di stagione. Perchè meno possessi e miglior posizione? Semplicemente perchè sono due parti di stagione differenti prese separatamente ed anche dati delle altre squadre sono mutati.

Non è sostanzialmente cambiato molto a livello di divisione delle conclusioni tra 2 e 3 punti. Prima si tirava nel 56% dei casi da due e nel 44% da tre, con l’ex Connecticut al comando si è tirato il 57% da dentro l’arco ed il 43% da oltre lo stesso.

Ogni 100 possessi si registravano 19,9 assist nelle prime 21 gare, dato salito a 21,9 nelle seguenti 11. A livello di perse, sempre ogni 100 possessi, dato pressochè equivalente: da 15,9 a 16,0.

I dati più interessanti e significativi arrivano a livello di OFFENSIVE, DEFENSIVE e NET RATING, ovvero i punti segnati ogni 100 possessi, quelli subiti e la differenza che ne deriva.

Il cosiddetto ORAT è passato da un misero 102,3 , dato peggiore dell’intero lotto di 18 squadre, a 118,2, che vuol dire decimo posto nella speciale graduatoria.

Il DRAT è mutato altresì, ma in maniera meno significativa. Milano era a 111,4 (3a) prima che il nativo di Roxbury si allacciasse per la prima volta le scarpette rosse, è passata a 111,6 (sempre 3a) con lui a guidare le operazioni.

Il NET RATING che ne deriva è stato stravolto da un pessimo -9,1 (ultima) ad un discreto 6,6 (7a).

E sempre trattando il tema dei RATING, sia offensivo che difensivo, è importantissimo sottolineare i numeri del classico ON/OFF relativi all’atleta in queste 11 gare.

Con lui in campo l’Olimpia ha avuto un ORAT di 122,2, quindi superiore al dato generale della squadra, e un DRAT di 106,9, anche qui migliore del dato complessivo. Con lui seduto si scende a 104 in attacco ed a 111,9 in difesa, anche questa statistica quindi peggiorativa rispetto a quando il giocatore è sul parquet. Differenza abissale.

Ora, esordienti che segnino, in 25’08” di impiego, 14,7 punti, e che tirino 18/40 (45%) da due, 28/64 (43,8%) da tre oltre a 42/47 (89,4%) ai liberi non se ne sono visti moltissimi in questa lega. Se poi ci aggiungiamo 4,1 assist (solo 1,9 le perse) e 4,6 falli subiti a gara il capitolo statistiche ci dice di un giocatore di notevole livello.

Ci pare quindi evidente dover sottolineare come tutto questo ci dica chiaramente che di sola difesa non si vive e che la pallacanestro di oggi, richieda come assolutamente necessaria la presenza di un giocatore di tali caratteristiche, quella ormai famosa “creazione di vantaggi” che è imprescindibile.

Ed proprio i dati della difesa, non certo il piatto forte del menu che può offrire il giocatore, sono validissimi a testimonianza che se è vero che non si può fare a meno di un rendimento efficace nella propria metà campo se si vuole vincere, lo è altrettanto il fatto che le rispettive fasi di gioco si nutrono e si danno forza reciprocamente. Sì, anche un grande attacco può dare energia fondamentale alla difesa, non vale soltanto il contrario.

Shabazz Napier ha ribaltato l’Olimpia, non vi è alcun dubbio. Purtroppo il tutto è avvenuto con grave ritardo, ma questo è un altro, seppur chiarissimo, discorso.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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