Partizan in missione: il Real crolla tra i 20mila dell’Inferno Dantesco

Lele
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Un Partizan demoniaco si esalta nell’Inferno Dantesco della Stark Arena e conquista due punti di una pesantezza inaudita nella corsa verso i playoff abbattendo la resistenza di un Real che resta in partita per davvero 15′ prima di subire l’onda lunga di un mare forza 104 dei serbi. Un successo che riscatta il ko di tre giorni fa con il Barcellona, confermando – di fatto – l’idea che Punter e compagni sono squadra in missione e molto pericolosa in ottica playoff.

104-90 il finale alla Stark Arena nel round 32 di Euroleague, tra i 20mila cuori pulsanti bianco-neri a sostenere la squadra di Obradovic verso un successo pesantissimo in ottica raggiungimento dei playoff. Sei giocatori in doppia cifra per i serbi, con l’energia di Lessort a dominare il match, tra ritmi altissimi e tantissima aggressività. I madrileni, che hanno patito l’energia bianco-nera, hanno 4 giocatori in doppia cifra con un Musa da 22 punti.

IL PARTIZAN AFFOSSA IL REAL ALLA STARK ARENA

La partita

Primi 10′ all’insegna del totale equilibrio, con i blancos avanti nel punteggio grazie soprattutto all’impatto di Hanga, Musa e Tavares: i 3 combinano per 17 punti sui 23 totali di squadra con la precisione dall’arco dell’ex Avellino e la stazza del capoverdiano, vero rebus irrisolvibile quando riceve nei pressi del ferro. I bianco-neri di Belgrado si appoggiano a Smailagic, Trifunovic e Lessort, ma senza avere un giocatore dal maggior impatto rispetto ad altri.

Nella seconda frazione l’equilibrio regna sovrano sino al 35-34 in favore del Partizan: da quel momento il Real incassa un break terrificante di 14-4 in 4’30” che fa scappare via i ragazzi di Obradovic. L’impatto devastante di due vecchie conoscenze del campionato italiano come Nunnally e Punter fa esplodere la Stark Arena, ora vero fattore dominante: i blancos si affidano a Deck, Hanga e Musa per provare a non naufragare, chiudendo sotto 49-38 all’intervallo.

Nel terzo quarto i blancos provano a riavvicinarsi dopo aver toccato il -14 in apertura di periodo: l’impatto e la qualità di giocatori come Hezonja, Musa e Deck riporta in scia il team di Chus Mateo, che controlla meglio l’esuberanza serba trovando buone soluzioni piene di talento. 78-72 il punteggio dopo 30′, con una frazione da 34-29 per Fernandez e compagni.

Nell’ultimo periodo Lessort spacca il match con l’energia che lo contraddistingue, trovando una grossa mano da un super-gregario come Alen Smailagic. Il Madrid continua a soffrire l’energia della squadra di Obradovic, Tavares si estromette dal match con segnali di preoccupante nervosismo ed è l’inizio della fine: un 20-6 in 6′ mette a nudo le fragilità dei blancos, che lasciano alla Stark Arena due punti pesanti ed un’impressione non brillante.

ZELIMIR OBRADOVIC, CONDOTTIERO DI UN PARTIZAN IN MISSIONE

Partizan travolgente e d’assalto, la Stark Arena fa la differenza

Una Stark Arena indemoniata che guida il Partizan verso un altro grande scalpo in questa Euroleague è forse il più importante punto di vantaggio che possa avere la squadra serba, se si esclude la mente geniale che siede sulla panchina, che risponde al nome di Zelimir Obradovic. L’ex tecnico del Fener dimostra una volta in più la sua grandezza incartando tatticamente un Real che fa acqua da tutte le parti e travolto dall’energia folle messa in campo dai giocatori di “Zele”.

Un’ennesima prova di forza serba, davanti ai 20068 cuori che vanno a superare il precedente record di 20003 ottenuto con l’Oly: la Stark Arena contro i blancos si trasforma in Inferno Dantesco, un abbeveratoio dinamitico dal quale giocatori come Nunnally, Punter, Papapetrou e soprattutto Lessort vanno a trovare quell’energia necessaria per raccogliere due punti che li avvicinano alla post season.

Se ci sono le prestazioni individuali di giocatori come Lessort a guidare il Partizan, va prima di tutto affrontato un semplice discorso tattico: Obradovic si dimostra una volta in più un vero mago, se mai ci fosse bisogno di questo punto per descrivere la sua grandezza… dopo aver subito la fisicità di Tavares nel primo quarto con 5 punti, poi “Zele” è riuscito a caricarlo di falli grazie al dinamismo folle di un Lessort indemoniato ed una fase difensiva clamorosamente energica, che ha portato il gigante capoverdiano a blocchi in movimento puntualmente sanzionati.

Mathias Lessort, appunto. Il lungo del Partizan è ordigno bellico che esplode letteralmente nelle mani difensive di un Real in netto affanno contro l’energia che emana, tra rimbalzi, recuperi, giocate al ferro ed assist utili a mandare i compagni sul tabellino con punti preziosi. L’ex Maccabi e Monaco è devastante nei pick and roll giocati a velocità enorme contro la difesa blanca: Tavares e Poirier finiscono puntualmente travolti dal francese. 16 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 2 recuperi ed una stoppata, con 29 di valutazione il suo tabellino.

Inferno Dantesco la Stark Arena, ennesima volta che il team di Obradovic esce con i 2 punti e la certezza di aver spedito idealmente a bruciare le speranze di vittoria avversarie. I bianco-neri si confermano squadra ingiocabile per qualunque avversaria se trovano continuità e confidenza su ritmi folli e clamorosamente superiori per tutte. Un’energia che si traduce in difesa ferrea, palloni recuperati e transizioni, ma anche in un ritmo offensivo altissimo anche a difesa schierata: il flusso dell’attacco serbo è travolgente in tutto e per tutto.

Una prova di squadra enorme quella del Partizan, con l’impatto eccellente dei soliti Exum, Papapetrou e Nunnally, oltre alla doppia cifra a quota 11 di un Alen Smailagic determinante nel break decisivo dell’ultimo periodo. I bianco-neri si caricano e caricano l’ambiente a suon di triple e giocate spettacolari ad alto tasso di energia, che tramortiscono il Real.

NUNNALLY SOPRA AL FERRO, SCENA ICONICA DI UNA PARTITA TRAVOLGENTE DEI SERBI

Real all’inferno e sciolto dal ritmo del Partizan

Ritmo indiavolato del Partizan e Real in costante difficoltà per oltre 20′. La prima chiave della sconfitta dei blancos alla Stark Arena sta nell’energia devastante sprigionata dai bianco-neri, che davanti ai 20068 cuori serbi si esaltano ed impattano con un ritmo terrificante il round 32 di Euroleague. Il Madrid è travolto, martoriato, annientato dallo strapotere del team di Obradovic, giunto all’esaltazione più totale tra le mura amiche.

Rodriguez e compagni credono alla rimonta, nel terzo quarto piazzano 34 punti grazie al talento indiscusso di giocatori abbacinanti come Hezonja e Musa ed alla solidità del sempre utile e presente Gabriel Deck, ma difensivamente non riesce mai ad arginare il Partizan: i serbi dopo un primo quarto da 21 punti realizzati ne segnano 83 nei restanti 30′, numeri impietosi per Chus Mateo ed un’attenzione difensiva scarsa nel complesso.

Il Real gioca sì un terzo quarto da 34 punti, ma ne realizza appena 33 complessivi nel secondo e quarto: sono i quarti pari a fare la differenza nel match, con un 54-33 senza storia. Poca connessione di squadra per il Madrid, che nonostante 22 assist di squadra perde 14 palloni, dei quali ben 8 finiscono in mano ai serbi, che certamente non aspettavano altro per scaricare tutta l’energia e la rabbia sul parquet.

Fase difensiva, appunto: Walter Tavares e Sergio Rodriguez sono le due immagini chiare e lampanti di una consistenza stante allo zero, in netta, totale e costante difficoltà contro l’energia del Partizan. L’ex Olimpia fatica tantissimo nella propria metà campo, andando in perenne difficoltà contro l’energia di esterni come Punter, sempre più determinante, mentre il lungo capoverdiano è sopraffatto in maniera totale da Lessort: se a ciò aggiungiamo un Poirier dallo scarso impatto e la difficoltà chiara di Hanga contro Nunnally ed Exum il gioco è fatto.

Che i blancos non fossero scintillanti si sapeva, ma finire per incassare 104 punti in casa del Partizan (83 negli ultimi 30′) è allarme che risuona fortissimo nella Casa Blanca, anche e soprattutto in vista di un playoff che potrebbe pure riproporre l’incrocio con la squadra di Obradovic: non il miglior viatico di avvicinamento alla post-season. Se i 90 punti realizzati sono l’ultimo problema per un team di grande talento, il resto precipita fagocitato dall’Inferno Dantesco di una Stark Arena incredibilmente calda.

MUSA ATTACCA: OTTIMA PROVA DEL BOSBNIACO

Foto: Partizan, Real e Partizxan.net

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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