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Diavolo Maccabi, inferno Virtus

Maccabi-eurolega
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Maccabi implacabile, Virtus impalpabile. La Menora Mivtachim festeggia la tredicesima vittoria in 15 gare casalinghe ed ora la postseason è realtà ad un passo.

Dal nostro inviato Simone Scotta a Tel Aviv.

La Virtus arriva in una calda Tel Aviv, soprattutto a causa delle manifestazioni contro il governo Netanyahu, alla ricerca disperata di una vittoria, per provare a dare ancora un senso a questa Eurolega. Trova un Maccabi se possible ancora piu’ caldo, reduce da quattro vittorie di fila, in fase ascendente nel momento topic della stagione – non potevano scegliere momento migliore, in effetti. 

8-0 in un amen sulle ali di Colson, 15-4 timeout di Scariolo inevitabile. Ojeleye tiene a galla la Virtus nelle fasi iniziali.  21 punti in cinque minuti sono tanti, la difesa latita. Sara’ la costante della serata. 

Shengelia prova ad attaccare il canestro ma non c’e’ trippa per gatti. Qualche ingenuita’ di troppo (2 palle perse di Hackett, una di Mannion). Difesa presepe di Mickey, Scariolo e’ una furia : +14 Maccabi, 28 punti subiti in 9 minuti scarsi, saranno gli stessi a fine quarto. Troppi. 

Ad inizio secondo quarto la Virtus non si scuote, manca un po’ di cazzimma, troppo molli Hackett, va detto non ancora al meglio, e lo stesso Shengelia. 

Troppo facile per Sorkin appoggiare, troppo facile per Lorenzo Tornado Brown attaccare Mannion – partita negativa la sua. Fallo di Belinelli sulla tripla di Hilliard, gioco da quattro punti e 38-24. 

Il Maccabi attacca bene, gioca in modo molto corale, lunghi coinvolti (Nebo in primis) e arrivano canestri facili. E’ un piacere guardarli e dagli spalti e’ uno sprecarsi di complimenti verso Kattash: non era cosi ancora fino a poche settimane fa. La Virtus in attacco non e’ ispirata, difende male e dall’altra parte lo stesso Baldwin, non proprio Pajola solitamente nella sua metacampo (quanto e’ mancato stasera!) difende forte: dura quando e’ cosi. 

Sul 49-31 e’ notte fonda per la Virtus: in alcuni possessi e’ veramente un piacere guardare il Maccabi per la circolazione di palla e la facilita’ di alcuni canestri. 53-31, con 23 minuti alla fine della partita sembra effettivamente finita. Segna anche Jarrell Martin da tre, e’ festa grande a Tel Aviv. 

Stessa musica ad inizio terzo quarto, un paio di bei pick-and-roll Lorenzo / Nebo e sul 77-40 Scariolo da spazio ad Abass, che risponde positivamente, come lo stesso Ojeleye fino a quando il coach bresciano lo tiene in campo. 

L’ultimo quarto e’ solo per le statistiche: spiacevole episodio a fine terzo quarto, con molti tifosi russi israeliani che beccano Toko Shengelia – in passato si era espresso contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa – e Toko non si fa pregare nel rispondere. Gia’ durante il riscaldamento un tifoso si e’ avvicinato dicendogli “ there is only Moscow, there is only Moscow” (c’e’ solo Mosca, c’e’ solo Mosca) con sguardo di fuoco del georgiano nei suoi confronti. 

Non vi racconteremo mai storie del tipo “la politica deve restare fuori dallo sport” perchè purtroppo la politica è nella vita di tutti noi anche quando non ce ne accorgiamo, tuttavia da appassionati veri di questo gioco, e dello sport in generale, continuiamo a considerare la Menora Mivtachim come uno dei posti più belli del mondo dove fare ed apprezzare pallacanestro, quindi, caro Toko, “non ti curar di loro…”, qualche fenomeno c’è sempre ed ovunque, anche in un tempio del gioco come quello israeliano.

Tornando al lato sportivo, il Maccabi conclude con 38 assist su 41 canestri segnati (!), il 70% da due e il 47% da tre: difficile perdere con dati cosi’. La Virtus salute l’Eurolega definitivamente, potendo concentrarsi in toto sul campionato. Difficile dare un giudizio a livello piu’ generale sui gialloblu: oggi e’ girato veramente tutto per il verso giusto, tutti aspettano la partita con il Real Madrid per tastare il polso degli uomini di Kattash. Vedremo. Intanto, senza alcun dubbio, il lavoro del Coach israeliano è di altissimo livello ed oggi non sarebbe per nulla uno scandalo considerarlo nella discussione per l’allenatore dell’anno.

Il diavolo Maccabi cucina quindi la Virtus all’inferno. Per celebrazioni e processi arriveranno i tempi giusti. In fondo l’Eurolega deve ancora scrivere pagine fondamentali e sempre più appassionanti.

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