Real, il Baskonia è la tua bestia nera! I baschi passano ancora a Madrid

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Il Baskonia batte per la quarta volta in stagione i blancòs

95-88 il risultato del quarto successo stagionale del Baskonia sul Real Madrid, con i baschi che hanno la meglio alla distanza nell’ennesima delle loro grandi imprese di questa stagione.

Con il successo del Barcellona su Malaga, il responso del WiZink Center riporta al comando delle operazioni il terzetto Real-Barça-Baskonia nella graduatoria per una lotta al vertice più serrata che mai.

Baskonia wins in Madrid - Eurodevotion

Le meraviglie della Jornada 23 di Liga Acb nel consueto stile di racconto di Eurodevotion.

Un inizio a tinte blancòs

Siamo partiti dalla fine, dal successo incredibilmente reiterato dei baschi, ma l’antipasto della gara non aveva certo dato segnali in questa direzione. L’approccio del Real è nettamente migliore, più incisivo e determinante. I blancòs utilizzano la loro fisicità come non faranno mai più nella partita, sfruttando con pazienza i vantaggi spalle a canestro sugli esterni, ad esempio, situazione che si ripeterà ben poco nel seguito.

Le merengues si scatenano in transizione dove maltrattano il canestro basco, mentre i corpi colossali dei padroni di casa restringono campo e visuale ai baschi. Il primo quarto è dominante.

Tuttavia, come ormai chi scrive ritiene mantra sul Baskonia di quest’anno, quando i ragazzi di Penarroya trovano quel loro proprio flusso offensivo non temono rivali, è quello che ne determina e anima le sorti. Già le ultime battute del primo quarto vivono qualche avvisaglia, con il protagonismo sfacciato di Vanja Marinkovic.

Il dominio Real ha una data di scadenza a breve termine, è solo questione di tempo.

“El evangelio apòcrifo segun Markus Howard”

Sono tanti i protagonisti rossoblù e, nonostante l’ennesima prova da top scorer (19 punti), il divo del parquet dei Paesi Baschi non è nemmeno così tanto strepitoso come altre volte è capitato. La colorita definizione del telecronista iberico sul proselitismo cestitsco-religioso dell’americano, uno che non disdegna unire il sacro e il profano nella sua interpretazione del basket, arriva però in un momento fondamentale.

Quello delle folate basche alla conquista del vantaggio, per risalire la china dalla doppia cifra di disavanzo. Marinkovic è la miccia, i recuperi sono benzina per tramutare una difesa cresciuta in ritmo ed energia (saranno 14 dopo i 40′). Dopo la prima controffensiva Real, è Howard con una delle sue celestiali sfuriate a riprendere contatto (11-2 Baskonia).

La difesa si fa arcigna, quasi più di voglia che di tattica, Penarroya prova anche Enoch-Kotsar per mettere in difficoltà la squadra di Mateo. Il Real ci riprova, torna sul +10, ma Heidegger ubriaca Tavares e riaccorcia sull’ultima azione. L’israeliano gioca la prima gara di vera personalità dal suo arrivo, diventerà infatti MVP della sfida con i suoi preziosi 16 punti.

Nel terzo quarto l’attacco basco viaggia ai ritmi dell’inferno, gli uomini di casa sembrano aver perso la propulsività iniziale. Provano qualche contropiede, unica arma per un attacco che non funziona, finché non trovano il giusto flow per un controparziale concluso da Rudy.

L’ultimo quarto è quindi chiamato a spezzare l’equilibrio, delineandosi sulle prime sull’insipida azione offensiva madrilena, ricompensata con il 10-0 baskonista, che di fatto darà lo scettro del comando in senso quasi definitivo. Musa decide, ispirato, di scatenare il panico nella retroguardia basca e accompagna la gara nel terreno selvaggio della lotta di nervi.

I blancòs vivono di campo aperto e lanciano Deck (21 punti) all’arrembaggio, il Baskonia sembra sbagliare le cose più facili e fattibili che consentirebbero di chiudere la partita, ma poi trova in Giedraitis una parabola sospinta da meccaniche divine ed un canestro difficilissimo realizzato nel traffico. “Game, set and match“, per citare un altro di telecronista…

Not two, not three…

I proclami del Lebron della ‘Decision‘ ci vengono buoni qui per riflettere una condizione di valore storico, quella del quadruplo successo dei baschi contro la grande corazzata della Corona.

Le sfide tra questi due team si moltiplicheranno questa stagione, tra fase avanzata di Liga ed incroci pericolosi ai playoff di Euroleague, sicuramente è un pregresso se non altro psicologico molto rilevante. Che potrebbe avere entrambi i possibili effetti, favorevoli alla fiducia e alla preminenza del Baskonia, o motivanti nei confronti della debacle madridista.

Il Real conferma di presentare delle faglie critiche che non sono eccessivamente rassicuranti. I ragazzi di Mateo sanno vincere sia correndo, che giocando a metà campo, tuttavia è evidente che con qualche incognita in regia, giocare troppo 5vs5 possa risultare controproducente, ovviamente questo scenario consente ai baschi di portare le gare su un terreno molto più congeniale alle loro corde tecniche e trovare così campo libero.

Non solo, Penarroya ha anche a disposizione una certa versatilità tra i lunghi, che può anche consentire di mettere in discussione la confortevolezza dei ciclopi in camiseta blanca.

Una stagione da bestia nera che non fa che confermare l’eccezionalità di quanto in quest’annata si stia realizzando a Vitoria.

Photo credit: Acb Facebook, Baskonia e Real Madrid Twitter

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