Torna a vincere il Barcellona in Euroleague, 24 di Campazzo non bastano alla Stella Rossa

Lele
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Torna al successo il Barcellona in Euroleague dopo 2 sconfitte consecutive pesanti: a cadere al Palau negli ultimi 100″ di gioco è la Stella Rossa di un mai domo e come sempre pittoresco Facundo Campazzo. Per la squadra di Jasikevicius si avvicina un piazzamento tra le prime 4 al termine della regular season, per gli ospiti i playoff diventano sempre più complessi.

85-79 il finale del round 29 disputato in Catalogna, 4 in doppia cifra per i blaugrana, con Vesely e Mirotic a quota 21, Abrines a 12 e Satoransky a 13. Per i serbi di Ivanovic, sono 24 di Campazzo, 12 di Petrusev ed 11 a testa per Bentil e Mitrovic.

MIROTIC GUIDA IL BARCELLONA AL SUCCESSO

La partita

Partita tesa, equilibrata e parecchio nervosa, soprattutto nell’ultima frazione. I primi 10′ del match del Palau sono equilibrati e spigolosi, tra ritmi vertiginosi con tanti canestri e – poi – palloni gettati al vento: il Barcellona realizza 15 punti nei primi 5′ grazie all’ispiratissimo Mirotic che è a quota 5, poi spegne la luce e nei restanti 300″ va a segnare appena 3 punti con Vesely e Satoransky. I serbi di Ivanovic hanno un ottimo Bentil a quota 6 e Campazzo a 4, ma devono inseguire a 3 lunghezze (18-15)

Nel secondo quarto complice la vena realizzativa abbastanza scarsa dall’arco della Stella Rossa i blaugrana trovano il modo di allungare: dal 20-25 in favore degli ospiti un break di 20-6 terrificante dà il +9 al 19′, con Abrines infuocato da lontano (4/4 al 20′) ed il solito apporto fondamentale di Mirotic (11) e Vesely (8). Gli ospiti nonostante il 20% nel tiro da 3 tornano a contatto grazie a Petrusev, Markovic e Mitrovic ed al 20′ è 40-36 per la squadra di Jasikevicius.

Nel terzo quarto due triple di Satoransky e Mirotic danno il +10 al Barcellona, capace di allungare sino al +11 del 24′, ma è lì che inizia lo show personale di Facundo Campazzo: il play argentino è mano di un break di 9-0 che rimette in carreggiata i suoi tra triple realizzate (2) ed assistite (1). Ora l’ex Real è pienamente nel match a livello realizzativo ed i compagni trovano con continuità la via della retina da lontano, tanto che al 30′ il punteggio dice 57-57 e tutto da rifare per la squadra di Jasikevicius.

Nell’ultima frazione gli argentini della squadra serba sono croce e delizia: Vildoza (disastroso e nervosissimo) è la croce, Campazzo come da copione è delizia. I blaugrana impattano bene difensivamente e lasciano a 7 punti segnati gli ospiti in 5′ con un break di 16-7 che vede protagonista un incontenibile Vesely: 9 del ceco e 5 di Mirotic indirizzano la sfida, ma è Campazzo con continui giri in lunetta a fare -2. Lazarevic scalpella una meraviglia di “Facu”, Jokubaitis con ghiaccio nelle vene mette i 5 che segnano la fine. Ci penserà Vesely a mettere il sigillo definitivo.

VESELY AL FERRO: GRANDE IMPATTO DEL CECO

Mirotic, Vesely ed un glaciale Jokubaitis salvano il Barca in Euroleague

Ci pensano sempre i soliti. Il Barcellona salva la pelle nel round 29 di Euroleague contro una Stella Rossa indomita e trascinata da Campazzo. I blaugrana di fatto non vanno mai in svantaggio toccando diverse volte la doppia cifra di margine, ma hanno la colpa di non chiudere mai l’incontro, vuoi per delle palle perse banali o per scelte difensive-offensive rivedibili. Alla fine è il talento a salvare la truppa di Jasikevicius, che hanno comunque meritato.

L’impatto dei vari giocatori con la capacità di trovare interpreti diversi in ogni periodo è una delle chiavi che schiarisce il cielo sopra la Catalogna: il solito Mirotic è faro nei primi 20′ per poi giocare un po’ più ad intermittenza, ma quando si accende fa davvero male. Il giocatore ex NBA ne mette 21 in 27′ con 6/11 dal campo e 5 rimbalzi oltre a due recuperi, risultando il migliore per valutazione: non è una novità in casa Barca.

La crescita di Vesely per impatto nel match è deflagrata in un ultimo quarto terrificante: 11 del centro ceco spaccano in due il match indirizzandolo a favore dei blaugrana, con un bottino finale di 21 punti, 6 rimbalzi, 2 recuperi e 2 assist in 24′ di utilizzo. Gran mano la ha data anche Satoransky, chirurgico e mai portato a strafare o forzare: 13 con 5 rimbalzi in una prova da 5/8 al tiro e 15 di valutazione per l’esterno che con Vesely ha formato una coppia di fatto incontrollabile per larghi tratti nell’ultima frazione.

Poi c’è Abrines, chirurgico e perfetto in un primo tempo da 4/4 dall’arco ed azzerato nella ripresa, oltre al solito glaciale Jokubaitis: il lituano ne mette 8, di cui 5 in un finale ad alta tensione emotiva e non. Non trema il classe 2000, che trova un 2+1 che indirizza definitivamente il match verso la squadra di Jasikevicius: la cosa giusta al momento giusto per un ragazzo che continua a brillare quando i finali sono vietati ai deboli di cuore. Per lui anche 8 assist.

Da rivedere comunque il Barcellona, che varie volte quando era in controllo ha peccato di superficialità e scarso killer instict, ridando ossigeno e chance di rimettersi in partita alla Crvena Zvezda: un passo avanti che dovrà essere assolutamente fatto in questo finale, se Jasi vuole provare ad alzare il trofeo che insegue da head coach.

MIROTIC, OTTIMO IMPATTO SUL MATCH

Campazzo illumina, Vildoza è nervoso: la Stella Rossa fallisce tante opportunità

Troppe opportunità lasciate sul ferro. La Stella Rossa gioca nel complesso una buonissima prova in casa di una delle favorite come il Barcellona, ma spreca tantissimo nel finale lasciando sui ferri del Palau tanti lay-up che gridano vendetta. Lazarevic, Mitrovic ed Ivanovic scalpellano troppe volte le invenzioni del mago Facundo nei momenti topici, dando la possibilità costante di allungare ad un Barca che davvero non aspettava altro.

Facundo Campazzo, appunto. Dopo 20′ discretamente silenti a livello realizzativo, il play argentino sceglie di mettersi in proprio riaprendo un duello che contro i blaugrana ha vissuto tante volte da leader blanco in Liga e nella stessa Euroleague. Alla fine saranno 24 con 7/15 dal campo e 4 assist per il folletto con la #7: l’impressione però è che “Facu” ed i compagni parlino due lingue diametralmente opposte in tanti frangenti, con l’albi-celeste che ha provato ad accelerare tante volte senza mai esser seguito dai compagni.

Succede – però – tante altre volte che i serbi scalpellano le opere d’arte dell’ex Real, andando a fallire molti open shot o tanti lay up: se a tutto questo aggiungiamo pure un Luca Vildoza più disastroso che altro allora il giochino è fatto. Difficile vincere al Palau per la Crvena Zvezda se il connazionale di Campazzo decide di cestinare tutto tra falli banali ed un tecnico preso per proteste in un momento inopportuno. Le 6 palle perse sono solo la ciliegina su una torta che per il numero #1 è da buttare: -1 di PIR per uno dei simboli del team serbo.

La fatica della Stella Rossa è data anche dall’incapacità di arginare i tiri da lontano nei primi 20′ ad un caldissimo Abrines e la proiezione nei pressi del ferro del solito efficace e furbo Jan Vesely: il ceco diventa fattore determinante nella ripresa trovando troppi canestri facili e diventando rebus irrisolvibile per una difesa bianco-rossa che soffre troppo nelle situazioni di ricezione vicino al ferro del lungo con la #6.

FACUNDO CAMPAZZO NON BASTA ALLA STELLA ROSSA

Foto credit: Euroleague e Barcellona (Twitter)

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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