Frecciarossa Final Eight 2023 Preview | Virtus Bologna e Brescia all’appuntamento con la storia

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La finale delle ore 18.00 al Pala Alpitour di Torino tra Virtus e Brescia sarà storica al di là del risultato finale

C’era Manu Ginobili in campo ed Ettore Messina in panchina l’ultima volta che la Virtus ha alzato una Coppa Italia. Era un giorno del febbraio di 21 anni fa, quando Siena si inchinò alla Kinder, un giorno di festa che alla Leonessa non è mai capitato di celebrare, nè nella veste del Basket Brescia, fallito negli anni ’90, nè nella moderna incarnazione della Pallacanestro Brescia.

Comunque vada, qualcuno ricorderà questo 19 febbraio come storico. Chi per il ritorno ad un’antica tradizione di vittorie, chi per un ingresso nell’albo d’oro che certificherebbe il suo status di emergente nella pallacanestro italiana.

La sfida sarà l’epitome di una kermesse che ha saputo ancora una volta regalare grandi emozioni, l’attesa è fervida e fibrillante. Tentiamo di orientarci così, in vista della palla a due, sullo stato di forma delle contendenti e di immaginare i temi tecnici e tattici fondamentali della finale-evento.

Come sta la Virtus Bologna?

La semifinale stravinta contro Tortona cambia decisamente il quadro clinico della Virtus Bologna. Una squadra vincente, ma comunque affaticata e rallentata dagli infortuni, nella partita della semifinale è stata una squadra fisicamente prontissima e dalla grande freschezza.

Le vu nere hanno giocato una delle migliori partite della stagione. Molti, tra cui anche noi, si aspettavano una gara combattuta e fervente fino alla sirena finale, ma niente di tutto ciò. Dominio bianconero fin dalla palla a due e la costante impressione che gli uomini di Scariolo avessero ampiamente le cose sotto controllo.

Ad impressionare, oltre all’ennesima grande prova difensiva, è stata l’efficacia dell’attacco. La Virtus quest’anno di problemi nella manovra offensiva ne ha avuti parecchi e soprattutto quando Milos Teodosic non era sul parquet. Ieri sera, invece, ha mosso la palla quasi in maniera perfetta nella metacampo avversaria andando sempre a trovare un mismatch favorevole o andando a ricercare un tiro a più alta percentuale. Grande lucidità e chiarezza di idee in campo oltre che ottima esecuzione dei vari interpreti. E il tutto spremendo il playmaker serbo per soli 14 minuti dimostrando che il giochino può funzionare molto bene anche senza di lui; banalmente con lui può funzionare, e lo fa praticamente sempre, meglio.

Ciò che ha impressionato, appunto, è stata la continuità di rendimento dei felsinei: questa volta davvero reattivi e presenti per tutti i 40 minuti senza avere cali di rendimento o particolari afasie.

La Virtus Bologna, quindi, arriva a questa finale come meglio non potrebbe: ovvero con due grandi vittorie alle spalle che certificano il percorso fatto e con uno stato di forma ottimale dato soprattutto dalla consapevolezza di essere nella condizione di giocare una buona pallacanestro per tanti minuti se non tutti. E, in questo senso, molto positivo è anche il fatto che Scariolo sia riuscito a spalmare molto bene i minutaggi.

Poi ci sono due giocatori che stanno decisamente benissimo e questi sono Marco Belinelli, che sta giocando un mese di febbraio da trascinatore assoluto e in uno stato di forma fisica pazzesco, e Toko Shengelia. Ma anche tanti altri come Hackett e Weems stanno ritrovando ora molte buone sensazioni in campo.

Dall’altra parte, poi, c’è Brescia: un avversario da cui guardarsi ma anche un avversario che la Virtus è ben contenta di trovarsi contro nel capitolo finale.

Virtus Bologna Tortona

Come sta la Leonessa Brescia?

Brescia, ad oggi, è l’incarnazione dello spirito della Coppa Italia. O delle Final Eight in generale, se preferite.

L’essenza di questo magico weekend di metà stagione sta sempre in queste storie, in queste fulminee e inspiegabili imprese sportive, per questo la presenza della Leonessa in finale sarà avvolta di un’aura particolare.

Gli uomini di Magro hanno sbaragliato prima l’Olimpia, realizzando uno straordinario upset, poi si sono sbarazzati perentoriamente di Pesaro. In entrambe gare l’atteggiamento è stato encomiabile, e soprattutto sono stati successi difensivi, prima ancora che offensivi. Non sono mancati certo i picchi realizzativi, in particolare nei secondi quarti, su cui si sono costruiti entrambe le vittorie (25-10 con Milano, 22-6 contro Pesaro), tuttavia gli avversari della Germani hanno incontrato generalmente grande difficoltà a segnare.

Brescia è stata capace di vincere segnando dentro il perimetro, attaccando con convinzione il pitturato, e quindi mettendo in secondo piano percentuali decisamente mediocri da fuori (25% e 30% rispettivamente). Questo e la buona riuscita difensiva hanno reso la scarsa precisione dall’arco un dato di scarso impatto.

In termini di organico Magro dovrebbe avere a disposizione gli stessi uomini di ieri, anche relativamente riposati, con un giorno in più di sosta rispetto agli avversari e una seconda gara vinta abbastanza presto sui 40′. Massinburg il migliore sulle due partite, ma buone avvisaglie ci sono anche da un ADV molto più protagonista in semifinale, saranno loro gli spauracchi designati per la Virtus.

La presenza di Cobbins è ancora punto di domanda, sebbene ci siano possibilità di vederlo in campo, ma il rendimento sopra le righe di Christian Burns in queste Final Eight rende la sua eventuale assenza decisamente sopportabile.

In conclusione, parlavamo prima di una Leonessa come squadra del destino. Bisognerà vedere se sarà Pesaro o Torino…

Alludiamo chiaramente alla versione ‘Justin Robinson’ della Carpegna Prosciutto e a quella ‘Vander Blue’ della fu Manital. Il fascino di queste storie è stato e sarà sempre non solo delle cenerentole che coronano il loro successo, ma anche delle eroiche sconfitte, incarnazioni moderne di Ettore e dei troiani. Lo scopriremo solo vivendo, suppongo.

Virtus Bologna-Germani Brescia: le chiavi del match

Virtus e Brescia hanno giocato contro alla Segafredo Arena appena due settimane fa e quindi inevitabilmente quel precedente può darci tante indicazioni riguardo alla sfida di oggi pomeriggio.

Tenendo sempre presente che i bresciani devono ancora fare a meno del loro asse play-pivot titolare formato da Caupain e Cobbins (anche se su quest’ultimo c’è qualche possibilità di vederlo in campo), la differenza qualitativa e in termini di profondità tra i due roster è abbastanza abissale. Inutile quindi dire che la bilancia pende tutta dalla parte dei bianconeri che hanno il pronostico tutto a favore.

Brescia ha saputo vincere le due partite di questa Coppa Italia partendo dalla difesa come abbiamo sottolineato nel punto precedente. Una difesa su cui non può non essere evidente il marchio indelebile della presenza di John Petrucelli. Ecco, non ci stupirebbe vedere quest’ultimo sulle scie di Teodosic e Belinelli rispettivamente quando saranno in campo (visto che spesso giocano in quintetti differenti) nel tentativo di togliere linee di passaggio e mettere pressione al play serbo, e di evitare che l’ex Spurs possa avere ricezioni semplici – cosa di cui ha beneficiato fin troppo con la morbida difesa di Tortona.

La Virtus, poi, ha dimostrato di soffrire non poco l’esuberanza fisica sotto le plance di Tai Odiase. Le vu nere dovranno essere brave a togliere subito potere gravitazionale al centro avversario, uno che se prende fiducia può essere pericoloso e difficilmente arginabile nella preponderanza delle sue giocate. D’altro canto, però, la forza virtussina nel reparto lunghi è lampante. L’arduo compito di Kenny Gabriel e Christian Burns sarà quello di contenere quello che fin ad ora è uno straripante Shengelia: sarà, appunto, affare molto difficile.

Infine, com’è normale che sia, per quanto riguarda la difesa virtussina sarà importante controllare le due principali macchine offensive bresciane, ovvero Massinburg e Della Valle. Anche se, in questo senso, avere un Daniel Hackett così presente e asfissiante non può che fare ben pensare.

Insomma, è tutto apparecchiato: è momento di finale! Come detto il nostro pronostico è ampiamente favorevole alla Virtus Bologna ma sappiamo quanto questo tipo di competizioni non smettano mai di sorprendere … e quindi, buon divertimento!

Virtus Bologna

(Articolo a cura di Jean Claude Mariani e Francesco Catalano)

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