Il Barcellona è stellare e dominante alla Segafredo Arena: la Virtus cade inerme

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Partita senza storia quella andata in scena alla Segafredo Arena tra Virtus Bologna e Barcellona. I blaugrana vincono 75-92 al termine di una gara dominata per tre quarti e poi trasformata in garbage time.

La gara

La Virtus prova subito a imporre dei ritmi alti per portare il Barça lontano dalla sua comfort zone, però sono gli uomini di Jasikevicius a partire meglio. I blaugrani vanno sul 6-14 con due triple importanti di Mirotic aggiungendo a un attacco fluido una difesa asfissiante di Satoransky su Teodosic. Le vu nere, però, salgono di livello e gli ingressi di Lundberg e Belinelli danno una bella scossa a tutta la squadra.

Una tripla di Mickey porta i bianconeri sul 23-24 e l’energia della Segafredo sembra veramente tanta in questo momento con la sensazione che sia il momento buono per il sorpasso. Tuttavia, improvvisamente e inspiegabilmente, si spegne la luce: l’attacco non riesce più a incidere mentre l’offensiva catalana è ordinata per quanto letale. Gli ospiti piazzano così un impressionante parziale di 21-0 che tramortisce la Virtus con un Abrines chirurgico dall’arco. A fine primo tempo il punteggio è 27-47 e, francamente, la partita sembra già abbondantemente indirizzata se non decisa.

Alla ripresa non sembra cambiare lo spartito: il Barcellona comanda la partita e continua a fuggire nel punteggio con un antisportivo di Teodosic che facilita ancora di più le cose. Due triple di Jokubaitis e Kalinic rendono il parziale oltremodo severo: 28-60 blaugrana dopo nemmeno 3 minuti dall’inizio del terzo quarto. Da questo momento in poi la partita entra in un esteso garbage time: difficile poterlo chiamare diversamente. A fine terzo quarto è 39-74. Di fatto, già ampiamente game, set & match.

A buoi già scappati la Virtus Bologna, in ogni caso, gioca un quarto quarto per tenere alta la bandiera, come si direbbe anche in termini calcistici. Dopo aver sfiorato il passivo di 40 punti ricuce il disavanzo con le triple di capitan Belinelli e alcune buone giocate di Lundberg. Alla sirena finale il punteggio dice 75-92 con un quarto finale che evita un passivo spropositato alle vu nere. Quarto finale da 36-18 che dà anche le dimensioni del garbage time.

Qualche numero. Il Barça ha attaccato meravigliosamente e ha difeso in modo superbo, e a volte i dati non dicono tutto di quello che si è visto in campo. 48.5% v 40.5% al tiro da due e 55.6% bianconero contro il 50% blaugrana. Ma a rimbalzo finisce 39-28 per gli ospiti che distribuiscono anche 23 assist al netto di sole 11 palle perse. E poi ci sono tutte le intangibles che raccontano di un dominio catalano.

virtus

Il più bel Barça dell’anno

La partita della Segafredo Arena è probabilmente la miglior gara giocata in questa stagione dal Barcellona: ottimo presupposto per quello che sarà il rush finale di Eurolega e soprattutto per la Copa del Rey imminente.

Che la difesa della squadra di Jasikevicius fosse spesso perfetta e impressionante lo sapevamo: lo ha fatto vedere spesso e volentieri in questi due anni e mezzo col coach lituano in panchina e ieri sera lo ha fatto vedere benissimo. Grandi rotazioni, ottima difesa sulla palla, grandi scivolamenti e fisicità pazzesca. A proposito di fisicità è esemplificativa la difesa asfissiante di Satoransky su Teodosic che è stato tolto dalla partita fin da subito, al netto di una condizione fisica del serbo tutt’altro che ottimale.

Ma la cosa più incredibile da appurare è stata l’efficacia dell’attacco blaugrana. Il mercato estivo è stato pensato proprio per aumentare la qualità offensiva dei catalani con prese mirate e di grande valore dal punto di vista tecnico. Stasera i miglioramenti si sono decisamente visti attraverso una circolazione di palla davvero ottima che ha creato una quantità enorme di tiri aperti dall’arco prontamente segnati dagli straordinari tiratori a disposizione.

Proprio in questo senso Alex Abrines conferma il grande periodo di forma – già domenica era stato decisivo nella vittoria all’ultimo contro Valencia – facendo un perfetto 4/4 dall’arco per 16 punti e 3 rimbalzi. I 17 punti di Mirotic quasi non si notano per la semplicità con cui arrivano (e il periodo di annebbiamento del montenegrino sembra ora svanire); si notano molto bene invece quelli di Rokas Jokubaitis. 13 punti e 2 rimbalzi ma soprattutto la sensazione di aver ritrovato finalmente il giovane lituano dopo che ha faticato tutto l’anno: efficacia dall’arco, aggressività e fisicità nelle penetrazioni, grandi letture di gioco.

Questo è un grande Barcellona e può fare paura a tanti.

Virtus, la prova è opaca, ma non si può guardare indietro

La prestazione della Virtus Bologna è stata obiettivamente insufficiente da tutti i punti di vista. L’ultimo quarto è positivo per la reazione d’orgoglio, anche se è arrivata ampiamente a buoi scappati.

Dopo l’ottimo periodo delle ultime settimane stasera si attendeva una Segafredo famelica e pronta a provare a fare il colpo. Ma, sinceramente, se i blaugrana giocano a questo livello col roster stellare di cui dispongono c’è poco da fare. E vincono probabilmente contro chiunque, figurarsi contro una squadra che ha interpreti di livello ovviamente inferiore.

Fino al 23-24 sembrava che le vu nere potessero lottare fino alla fine, poi il tracollo con quel parziale preso di 21-0. Un altro blackout totale dopo quelli di Belgrado e Atene. Difficile capirne la natura, dopo che c’erano stati 12 minuti di ottimo livello ed intensità.

A pensarci bene le attenuanti ci sono. Le assenze di Ojeleye e Cordinier già di base sono pesantissime perché sono i due giocatori con più atletismo nella squadra e sappiamo quanto in questa lega quello sia tratto essenziale. Poi non averli contro la squadra più fisica e rocciosa della competizione è ancora più debilitante.

In aggiunta a questo c’è da aggiungere il fatto che Milos Teodosic, dopo la febbre alta durata una settimana, non era chiaramente in condizione per rendere al meglio. E stessa cosa vale per Iffe Lundberg che ha lottato e fatto dei bei canestri, ma aveva ancora il dito bendato e non era chiaramente al meglio. Insomma, a voler fare i conti, alla fine gli uomini sani a disposizione di coach Scariolo non erano poi così tanti.

La cosa che deve fare pensare positivo è che, per quanto pesante, la sconfitta di ieri sera vale allo stesso modo di quella “bella” e combattuta contro l’Olympiacos. E una sconfitta col Barcellona era più che preventivabile. Come ha detto bene Scariolo non c’è che guardare avanti perché ogni gara che arriverà da qui alla fine sarà come una finale.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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