La Reyer volta pagina: Brindisi e l’esonero di De Raffaele

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Un ko molto simile per certi versi a quelli visti contro Lubiana e Scafati: nel turno 18 di LBA la Reyer cade in casa con Brindisi incassando il quarto ko consecutivo in campionato che porta ad una forte contestazione del pubblico, della curva e – soprattutto – all’esonero di coach De Raffaele. Una decisione drastica e – forse – inevitabile quella voluta dal Patron Brugnaro, che vede navigare la sua nave oro-granata in acque non tranquille e soprattutto non in zone di classifica auspicabili qualche mese fa.

Sedici sconfitte in 31 uscite per la squadra lagunare: un bottino ovviamente non all’altezza del mercato estivo di totale rinnovamento voluto nei 150 anni di storia, così la società ha optato per l’esonero del tecnico dei due scudetti, quel Walter De Raffaele che da 7 stagioni guidava la Reyer. Arrivato a Venezia nel 2011 da vice allenatore di quell’Andrea Mazzon che ora sta guidando egregiamente la squadra femminile degli orogranata, ha preso il posto dell’esonerato Recalcati nel febbraio 2016 fino a ieri.

Per quel che riguarda la sfida di LBA contro la Brindisi di Vitucci, il copione è identico alle ultime uscite di campionato, con la squadra oro-granata in controllo ma incapace di dare il colpo decisivo al match: così con qualche palla persa di troppo ed una squadra prigioniera delle sue paure arriva un ko in volata e pesantissimo. Come a Scafati i lagunari buttano alle ortiche il possesso della vittoria: è il nono ko tra 1 e 5 punti per Bramos e compagni. Davvero troppo. 75-76 il finale al Taliercio.

IL FINALE DEL TALIERCIO PREMIA BRINDISI

La partita: ennesimo psicodramma

Quello del Taliercio è l’ennesimo psicodramma sportivo per una Reyer prigioniera di sé stessa, impaurita, con mille problemi irrisolti ed un senso di squadra sfiduciata totalmente. Gli orogranata partono bene appoggiandosi a Spissu e Watt portandosi in vantaggio immediatamente pur con una combattiva Brindisi alle calcagna ben sostenuta da Reed, Bowman e Perkins. A ridosso dell’intervallo la squadra di De Raffaele piazza un mini allungo propiziato da Brooks, che con 5 punti consecutivi scrive il 38-31 del 20′.

Nella ripresa la squadra lagunare parte forte trovando un margine importante sul +12 al 27′, con i pugliesi che si incagliano contro una buona difesa veneta andando a forzare e sbagliare tante conclusioni. Nel break c’è l’impatto di un gran De Nicolao, ma il peccato capitale è non chiudere i conti. Due-tre perse sciocche mandano Venezia in confusione e danno fiato all’Happy Casa, che grazie a 6 punti di Mezzanotte ritorna a contatto, pareggia la partita e – poi – si porta avanti: 15-0 in 3′ il break dei pugliesi.

Nell’ultimo quarto succede di tutto: De Nicolao e Bramos dall’angolo scrivono il +6 casalingo ma un antisportivo molto contestato fischiato a Spissu rovescia l’inerzia con un 3-16 che porta la squadra di Vitucci sul 76-69 a 120″ dal termine che pare sentenza. Brooks, Watt e Spissu rimettono Venezia in linea di galleggiamento sul -1 con – anche – il possesso della vittoria, ma Spissu finisce per pasticciare regalando il pallone a Burnell. Sarà la palla persa numero 19 del match. Al termine esplode la contestazione del pubblico e della curva con fischi assordanti.

SPISSU AL TIRO: BUONA PROVA INFICIATA NEGATIVAMENTE DA 6 PALLE PERSE

Brindisi mette la terza, Vitucci espugna il Taliercio

La ha sintetizzata con una battuta anche divertente coach Vitucci in sala stampa la vittoria di Venezia contro la Reyer per la sua Brindisi: “non vincevo qua dai tempi di Marco Caco”. Ed effettivamente il coach veneziano di Cannaregio non espugnava il Taliercio da tempo immemore, probabilmente dai tempi della sua Varese targata Green, Ere, Dunston e Sakota. “Più volte ci sono andato vicino, tante altre ho preso sonore legnate” l’ammissione del tecnico dei pugliesi in riferimento alle sfide del Taliercio.

La sua Happy Casa gioca una partita gagliarda e tosta, togliendo ritmo e continuità all’attacco lagunare, forzandone numerose perse e portandolo ad un senso di depressione sportiva. Le chiavi del successo pugliese sono probabilmente due: il merito di essere rimasta mentalmente in partita nei due-tre momenti di grossa difficoltà e di spallate avversarie e – poi – le percentuali dall’arco che si sono alzate nel secondo tempo.

Alla fine l’antisportivo di Spissu rovescia l’inerzia, un fallo molto contestato dai lagunari, che si trovavano avanti di 4 lunghezze con palla in mano in quel frangente. Da lì un break di 3-16 aperto da Harrison e Lamb con 10 punti combinati indirizza irrimediabilmente una partita che pareva viaggiare verso Venezia. Il talento offensivo di giocatori come Reed, Harrison e Lamb fa la differenza, la solidità difensiva ed offensiva di Burnell e Mezzanotte fa il resto.

HARRISON SORRIDENTE DOPO IL SACCO DEL TALIERCIO

Reyer senza pace: esonero per De Raffaele, LBA da incubo per ora

Una stagione da incubo finora per la Reyer. Un bilancio di vittorie su partite giocate inferiore al 50% è davvero modesto per il club lagunare. La sconfitta di ieri con Brindisi nel turno 18 di LBA è l’ennesima con uno scarto tra 1 e 5 punti, qualcosa che è difficilmente spiegabile, se non con la sensazione che la squadra sia sfiduciata ed attanagliata da paure forti, da fantasmi aleggianti nel Taliercio.

Un dato chiave affonda i lagunari nel suo momento migliore e chiude di fatto la contesa: le 19 palle perse prodotte da Spissu e compagni inchiodano la squadra affondandola e facendola deragliare nei momenti topici, aprendo due break da 0-15 e 3-16 che rovesciano l’inerzia del match. Troppi i giocatori sotto tono, a partire da Willis, Granger e Parks nella serata di ieri, arrivando ad uno Spissu da 17 punti e ben 6 palle perse sanguinose. Una squadra depressa e sfiduciata, impaurita e vittima delle sue paure è quello che ha detto il match ieri.

Alla fine chi paga è coach Walter De Raffaele, l’uomo dei 2 scudetti e non solo. 403 panchine dal febbraio 2016 al febbraio 2023 per il tecnico livornese, che finisce così il suo ciclo alla guida della Reyer. Tanti i nomi per la panchina degli oro-granata, da Pozzecco a Spahija, passando per Djordjevic, tutti tecnici diversi a livello tattico ma con l’unica idea del club di risollevare le sorti della squadra.

Pozzecco e Djordjevic sono nomi ottimamente spendibili e caldi, ma la riflessione va fatta sull’idea futura: ripartire il prossimo anno con un allenatore che prenderà posto in panchina solo a settembre inoltrato per gli impegni con la Nazionale (cinese per Sasha, azzurra per il Poz) ed un nuovo ciclo è un rischio che si può correre? Ecco che prende corpo la pista croata Neven Spahija, ex Baskonia, Maccabi ed NBA. Forse da questi uscirà il nome per il post De Raffaele.

La società lagunare ha salutato il tecnico livornese, il più vincente nella storia del club, ieri pomeriggio con un comunicato molto corto. In mattinata – però – è apparsa una lettera aperta del Presidente Casarin rivolta a Walter De Raffaele, molto profonda.

LA LETTERA APERTA DI CASARIN A DE RAFFAELE
DE RAFFAELE AI SALUTI, ESONERATO IL TECNICO DEI 4 TROFEI DELLA REYER

FOTO: TWITTER REYER E BRINDISI

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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