Efes-Zalgiris (round 22): Brazdeikis e soci sono immortali ma alla fine prevale il talento dei turchi

Balbo
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L’Efes accoglie lo Zalgiris in una sorta di scontro diretto per i playoff in un’Eurolega che vede la sesta e la tredicesima raccolte in due sole vittorie di scarto.

L’Efes riesce ad aver la meglio di uno Zalgiris eroico rimasto in gara, nonostante l‘assenza di Evans, per 39 minuti grazie ad una prestazione monstre di Brazdeikis. I campioni d’europa in carica vincono 80-70. MVP Clyburn con 19 punti.

Il talento dei singoli la risolve a favore dell’Efes

Dopo un primo quarto di difficoltà per i padroni di casa, incastrati nelle trame dei lituani, senza riuscir a trovare sbocchi dalla lunga distanza, gli uomini di Ataman ricordano che bisogna mettere le mani nel fango per trovare l’oro. Con l’ingresso di Clyburn (MVP dell’incontro con 19 punti e 7 rimbalzi) l’Efes ritrova la fluidità offensiva e aumenta l’intensità generale.

Lo Zalgiris, sulle ali di Brazdeikis e Ulanovas, un personaggio che ricorda un navigatore a vela che circumnaviga il mondo alla ricerca di gloria e successo, non si fa intimorire dal fascino dei campioni in carica e resta in gara fino all’ultimo minuto, arrivando anche a toccare il -4. Nel finale sono le giocate di Micic e Clyburn ad avvicinare i turchi alla zona playoff.

La consacrazione di Bradzeikis

25 punti, 3 assist e 4/5 dalla lunga distanza, sono i dati che segnano l’high in carriera di Garde Ignas Brazdeikis. l’ex Knicks fa suo un famoso proverbio latino “Facta non verba” e regge in gara la sua squadra sulle sue possenti spalle con un repertorio completo fatto di triple, canestri in post e penetrazioni.

Lo Zalgiris si rispecchia nel coraggio del suo uomo copertina con una prestazione che dimostra la scarsa casualità di una posizione in classifica non preventivabile all’inizio della stagione. Nonostante la sconfitta i biancoverdi di Lituania continuano a danzare tra il sesto e l’ottavo posto, sempre all’interno del ballo playoff.

Efes in versione futurismo

Coach Ataman deve aver attaccato nei muri dello spogliatoio dell‘Efes il manifesto del futurismo che nel 1909 proclamava “Non v’è più bellezza se non nella lotta”.

L’Efes molle e senza spina dorsale è soltanto un lontano ricordo, anche se il gioco continua a non essere limpido, gli uomini di Ataman difendono in versione playoff e lanciano un serio avvertimento alle pretendenti: Anche se siamo meno belli del solito, noi vogliamo i playoff. Noi volgiamo il terzo titolo consecutivo. Ataman lo sa bene, in una competizione dal livello medio più alto avvertito nell’ultimo decennio, senza lottatori, e soprattutto senza il giusto atteggiamento, non si va molto lontano; anche se ti chiami Efes. Anche se hai in rosa Clyburn, Micic e Larkin. Anche se sei il favorito.

Rispetto alla norma i turchi risultano anche più equilibrati, con sole 16 triple tentate (con ottime percentuali). L’Efes c’è. Ataman, un mistico dell’azione, non mollerà molto facilmente il sogno della tripletta.

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