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Coach cercasi: allenatori in scadenza e liberi nel 2023

Jasikevicius v Laso
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Siamo arrivati alla boa che segna la metà della regular-season. E, come ogni anno, è tempo di bilanci parziali. Mentre il mercato-giocatori entra nel vivo con le squadre alla ricerca degli ultimi colpi di livello per lanciarsi nella volata-playoff, i club guardano già sul medio-lungo periodo, per aprire nuovi cicli e progetti con grandi coach in panchina. I coach in scadenza a giugno o senza contratto sono relativamente pochi, ma tutti di altissimo profilo internazionale. Analizziamone le posizioni e i possibili scenari futuri.

Coach in scadenza di contratto a giugno

Sarunas Jasikevicius (FC Barcellona)

Lavorando sul substrato costruito in maniera eccellente da Svetislav Pesic, Sarunas Jasikevicius ha riportato il Barcellona a vincere sul terreno nazionale. Ma il vero, grande obiettivo che ha spinto il club blaugrana ad affidargli un progetto iper-ambizioso nell’estate del covid dopo un paio di stagioni di anonimato è ancora da raggiungere. Il secondo e terzo posto ottenuti nelle ultime due Final Four hanno lasciato l’amara impressione di grande incompiuta. E i malumori di tanti ex (Nick Calathes tra i più rappresentativi) dipingono uno spogliatoio difficile da vivere e gestire.

L’atteggiamento di Jasikevicius, iper-esigente e sull’orlo costante della crisi rabbiosa, tratteggia una coltre di tensione continua sulla squadra, super-stressante per i giocatori. E un terzo anno senza trionfi in Europa potrebbe rischiare di accompagnarlo alla porta. Magari verso un team di medio livello dove potrà esprimersi al meglio come al tempo dello Zalgiris.

Ergin Ataman (Anadolu Efes Istanbul)

C’è una sola destinazione possibile per coach Ergin Ataman al di fuori di Istanbul. Ma, per raggiungerla, è necessario varcare l’Oceano Atlantico. Nel suo quinquennio all’Efes, periodo che lo rende il tecnico attualmente più longevo in Eurolega, Ataman ha tagliato ogni traguardo desiderabile per qualsiasi allenatore, portando una squadra disastrata e ultima in Europa a vincere due titoli consecutivi.

Ma un head-coach europeo in NBA resta ancora un’utopia, come confermato anche dalle carriere vissute da Ettore Messina e Sergio Scariolo, mai in grado di uscire dal ruolo di assistenti nonostante il grande contributo portato a gruppi vincenti a San Antonio e Toronto. La soluzione più probabile è un prolungamento con la corazzata turca, soprattutto se dovesse arrivare la quarta qualificazione consecutiva alle Final Four.

Andrea Trinchieri (FC Bayern Monaco)

Le due qualificazioni consecutive ai playoff, con passaggio alle Final Four sfiorato nel 2021, addolciscono gli scarsissimi risultati ottenuti in patria, con la sola Coppa nazionale messa in bacheca due anni fa. Dopo le esperienze a Bamberg e Partizan, in cui ha sempre dimostrato di poter portare le sue squadre a over-performare a dispetto di qualità tecnica e budget complessivo, Andrea Trinchieri sembra ormai pronto per gestire un progetto di alto profilo, con una vera big europea.

Gli interessi non mancano, come dimostrano i tanti rumors che lo hanno accostato al Real Madrid nel periodo di flessione vissuto a inizio stagione. E il cambio di agente, con la scelta di affidarsi a Misko Raznatovic, potrebbe indicare qualcosa di interessante all’orizzonte.

Xavi Pascual (Zenit San Pietroburgo)

Dopo aver vinto l’Eurolega nel 2010 con il Barcellona ed essere stato il grande alter ego di Pablo Laso nella prima metà dello scorso decennio, Pascual non si è ripetuto a livello internazionale con il Panathinaikos ma resta ancora un profilo di altissima fascia. L’esperienza con lo Zenit, trasformato da squadra da ultimo posto in classifica a solido team da playoff, ne certifica la qualità, sia come costruttore/assemblatore di roster competitivi, che come creatore di sistemi efficaci e di livello.

Se l’esclusione delle squadre russe dovesse proseguire anche nella prossima stagione, l’addio allo Zenit sarà inevitabile. Un club di metà classifica ma con capacità economiche e ambizioni di crescita sarebbe la destinazione ideale.

Coach senza contratto

Pablo Laso

Cinque volte miglior allenatore della Liga ACB, due volte Coach of the Year in Eurolega, due titoli vinti sul massimo palcoscenico continentale in 11 stagioni con il Real Madrid. Pablo Laso è una garanzia di successo e qualità, il tecnico che qualsiasi big del continente vorrebbe per gettare le basi e sviluppare un ciclo vincente.

I problemi di salute che hanno spinto a blancos a togliergli la panchina con (forse) eccessiva fretta non gli impediranno di tornare ad allenare nei prossimi mesi. Ed è presumibile che si scateni un valzer enorme di corteggiamenti. Come per Trinchieri, gli interessi non mancano. Tanto da essere stato accostato anche a Milano nello scenario (ormai estremamente improbabile) di un’uscita di scena anzitempo di Ettore Messina.

Ioannis Sfairopoulos

Dopo le due finali raggiunte (ma perse) nel 2015 e 2017 con l’Olympiacos, Sfairopoulos non è riuscito a trasmettere il suo sistema in maniera continuativa ed efficace al Maccabi Tel Aviv, con la sfortunata eccezione dell’annata chiusa anzitempo per la pandemia (record di 19-9 al momento della sospensione). Ma le ultime due stagioni con bilancio negativo (25-32 in Eurolega) non ne hanno intaccato l’aura e nemmeno abbassato le quotazioni.

Sfairopoulos resta un profilo ideale per una squadra di medio-alta classifica alla ricerca di un timone di qualità per trasformarsi in una contender per le Final Four.

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