Euroleague #17: Stark Arena bollente, il Partizan schianta il Monaco con le triple

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Sfida tra Obradovic alla Stark Arena di Belgrado: il Partizan riceve il Monaco tra le mura amiche nel turno 17 di Euroleague per infilare il successo numero 4 in fila del suo torneo e per stendere anche i monegaschi dopo aver messo al tappeto Fener ad Istanbul ed Efes in Serbia. Una delle certezze è che alla Stark Arena a vincere sarà un Obradovic, che sia Zeljko o Sasa lo diranno i 40′ del campo.

Due assenze in casa Monaco, con Moerman e Loyd indisponibili: il secondo si è infortunato alla spalla nella partita di Milano, il primo pare non rientrare nei piani dell’ex tecnico della Stella Rossa e potrebbe salutare il principato. Per quanto riguarda il Partizan nessuna assenza da rilevare. Ex di turno Lessort e Andjusic.

La partita della Stark Arena è equilibratissima, con grandissima energia messa in campo dai monegaschi e dai serbi, almeno per 30′: ad una squadra casalinga ispiratissima dall’arco risponde la presenza atletica a rimbalzo offensivo della squadra in bianco ed una maggior precisione da due punti. Tentano diverse volte la spallata buona i ragazzi di Zeljko Obradovic, ma le risposte di Okobo, Diallo e Ouattara tengono a contatto il team del Principato.

PARTIZAN SUPER, MONACO KO IN EUROLEAGUE

Nell’ultima frazione ci pensa Andjusic con Leday e Lessort a spaccare la partita con un break devastante di 13-3 che indirizza definitivamente il match: il Monaco prova ad organizzare la reazione, ma è sconclusionata, confusa e priva di qualsiasi senso logico con l’attacco che si impantana in via definitiva. Il Partizan annusa l’aria e sospinto dal pubblico continua a spingere, scavando un solco di 20 punti che sarà verdetto: 100-80 il finale.

Successo numero 4 in fila in Euroleague per i serbi, mentre i monegaschi confermano l’importante flessione. Con questo successo i padroni di casa toccano quota 8 vittorie, mentre i viaggianti restano ad 11.

Fattore Stark Arena: 4 in fila per il Partizan in Euroleague

Fattore pubblico. La Stark Arena è un vero fattore dominante e determinante in Euroleague: l’arena del Partizan è certamente uno dei campi più caldi dell’intera competizione, se non il più caldo e si è visto e sentito anche stasera in occasione del big match contro Monaco. Tutto esaurito come d’altronde accade in ogni singola, uscita, tifo incessante per 40′ e squadra trascinata ad una vittoria che pesa come un macigno contro i monegaschi.

La squadra bianco-nera pigia forte sull’acceleratore dopo un avvio positivo degli ospiti ed un break di 14-0 che porta Punter e compagni sul +10 accende ulteriormente la torcida serba, che entra definitivamente in partita e da lì non ci uscirà più. In quel break c’è tutto Yan Madar ed il talento di Punter, che quasi da soli danno la prima fuga ai propri compagni.

Il pubblico farà la sua parte sempre, anche quando sarà il team del Principato ad avere l’inerzia dalla sua: un fattore che alla lunga si paga, soprattutto se le triple continuano ad entrare ai padroni di casa ed escono agli ospiti: LeDay, Andjusic e Lessort danno l’energia giusta, il pubblico ritorna in partita e non ne uscirà più, accompagnando James e compagni verso una disfatta senza attenuanti in un ultimo quarto da 31-12.

STARK ARENA BIANCO-NERA, A BELGRADO NON SI PASSA

Lessort, Punter, le triple: il Partizan trova tante soluzioni

Energia, energia, energia. Il Partizan trova energia da tutti i suoi uomini in questa dominante serata Europea contro un Monaco che finisce per sciogliersi dopo 30′: Lessort, Punter e le triple a segno: sono tre principalmente i fattori che portano i serbi a piegare la resistenza monegasca con un ultimo periodo da oltre 30 punti realizzati (31) ed appena 12 subiti.

Mathias Lessort è uno degli ex della partita e – come vuole la regola – fa a fette con energia, atletismo e una grandissima pulizia offensiva la difesa bianco-rossa, letteralmente spazzata via dal numero #26. Una prova da 21 punti, 8 rimbalzi, 8/10 dal campo, 5/6 in lunetta e 27 di valutazione per il centro uscente dalla panchina: prova da MVP se mai ne dobbiamo trovare uno. 4 punti nel primo quarto, 10 nel secondo, 2 nel terzo e 5 nell’ultimo: il grande ex ha il merito di tenere i suoi incollati agli ospiti – e poi avanti – nei difficili secondi 10′.

Kevin Punter è giocatore da serate chic, giocatore da questo tipo di partite. L’ex guardia di Milano si trova di fronte a due scorer come James ed Okobo ed ha fin dall’inizio le idee ben chiare: non sfigurare contro i due fari del Principato. Anzi, il numero #7 decide di essere super protagonista con una prova di enorme sostanza: 19 punti, 6/10 dal campo, 4 assist ed un 80% da oltre l’arco che rende chiara la sua idea di partita. Preciso, concentrato, efficacissimo e solido nelle due metà campo. Fattore.

L’altro grande ex, il secondo, è Danilo Andjusic, di professione tiratore. Purissimo. Ed è nella serata bollente di Belgrado che dimostra il perché lo è: 16′ in campo, 4/4 nelle triple, 12 punti realizzati. Un altro grande fattore chiave della fuga ha il nome suo, che chiude la partita con pure 2 assist a referto e 14 di valutazione. Caldissimo, oltre che cecchino.

La differenza principale nella partita della Stark Arena la fa la percentuale del tiro dall’arco e l’energia vicino al ferro: il tiro da lontano alla lunga affonda i monegaschi, che vedono precipitare le percentuali sino al 20% conclusivo, mentre vicino al ferro sarà la potenza e la qualità del duo LeDay-Lessort a mandare a fondo James e soci. 67% da 2, 60% da 3 contro 58% e 20%, due dati che descrivono alla perfezione la differenza tra le due formazioni.

Per la squadra bianco-nera ci sono 6 uomini in doppia cifra e Papapetrou con 9 a sfiorarla. Detto dei vari Lessort, Andjusic, LeDay e Punter, è da evidenziare anche il pesante impatto di Exum e Madar, che mettono a referto rispettivamente 11 e 15 punti con prove di enorme sostanza che faranno certamente felice Zeljiko Obradovic.

DANILO ANDJUSIC AL TIRO, 4/4 DALL’ARCO PER IL GRANDE EX DELLA SERATA

Okobo e poi il vuoto, James isolato e stritolato dalla difesa

Allarme nel Principato. Allarme rosso, o meglio, bianco-rosso. Non tanto, non troppo per la prova opacissima di un James da 2/12 dal campo e 9 punti (5 all’inizio in fila e poi gli altri 4 solo dalla lunetta), quanto per un’energia che è andata ad azzerarsi dopo un secondo quarto da 30-22 a proprio favore che ha rimesso in linea di galleggiamento il Monaco.

A rimettere in riga la squadra di Sasa Obradovic ci ha pensato il solito Okobo, che – in una serata da 1/6 dall’arco – ha trovato grande continuità attaccando il ferro e con i soliti jumper pulitissimi dalla media distanza. Per il francese ci sono anche 9 assist a sigillare la prova di migliore tra i viaggianti, che hanno poco dagli altri. A sprazzi ci provano Diallo, Hall e Motiejunas, ma è troppo troppo poco.

Non poteva durare a lungo la capolista senza le triple, senza le invenzioni di James ed in assenza di un’energia costante sulle due metà campo: infatti nell’ultimo periodo, alla seconda vera spallata, Okobo e compagni si sciolgono, smettono di trovare il canestro e prendono un break di 22-7 in 6′ che li manda a dormire senza tanti complimenti. Da -1 è -16 e buoi scappati, con tanto di centello incassato dal Partizan.

La difesa serba ha stritolato il Roca Team, che è finito per incartarsi su sé stesso alzando bandiera bianca. Niente triple, la protezione del ferro da parte serba è diventata un muro impossibile da scalare e dall’altra parte il vascello ha cominciato ad imbarcare acqua, affondando come il Titanic sotto i colpi inferti dall’ex Andjusic e da un Lessort devastante.

ELIE OKOBO: UNA PROVA OTTIMA DA PARTE SUA, MA NON BASTA

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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