L’Olimpia trafigge la Virtus, i biancorossi dominano a Bologna

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L’Olimpia vince per la prima volta nel duello stagionale con la Virtus, è prova di forza alla Segafredo Arena

Il 2023 non poteva iniziare meglio per l’Olimpia, che festeggia a Bologna con una delle migliori prove stagionali, imponendosi su entrambe le metà campo. Un 96-74 che lascia poco spazio a discussioni.

I bianconeri, dopo la prestigiosa vittoria contro il Fener, si dimostrano inermi di fronte alla crescita emotiva e tecnica intrapresa dalle scarpette rosse nelle ultime settimane e sono costretti a cedere il primato di Serie A ai rivali.

Olimpia vince - Eurodevotion

Per vedere le due squadre al meglio, sia in termini di organico, che di forma, e godere il duello in tutto il suo splendore, ancora dovremo purtroppo aspettare. Tuttavia delle evoluzioni, anche consistenti, seppur principalmente sponda biancorossa, rispetto ai primi due duelli stagionali sono evidenti.

In questo nostra uscita ad hoc sulla LBA per raccontare la sfida italica al sapore d’Eurolega, cercheremo così di offrire il nostro punto di vista sul big match e sullo stato dell’arte delle due corazzate tricolore.

Olimpia, difesa e transizione

Quella cui stiamo assistendo nell’ultimo periodo è la migliore espressione stagionale di Milano, che si è compattata, cresce e non perde occasione per galvanizzarsi in fiducia e vigore.

Se utilizziamo le sfide con la Virtus come termometro del momento Olimpia, tra l’EA7 di settembre di Supercoppa e quella di novembre di Eurolega, era cambiato ben poco. Tra quella di due mesi fa e quella di oggi, dei passi avanti sono finalmente stati fatti.

Le scarpette rosse partono con grande concentrazione e dedizione, bloccando con grandissima efficacia gli esterni virtussini e, in generale, limitando le iniziative bianconere alle individualità.

Fin qui non c’è granchè di nuovo, è risaputo che la difesa è eccellenza in casa biancorossa, tuttavia la bravura è stata quella di agire con grande costanza (per i primi 15′ e per considerevole parte del secondo tempo) nel convertire il lavoro difensivo in transizione di efficacia notevole.

Senza alzare in modo spropositato i ritmi offensivi, l’Olimpia ha concretizzato una tendenza che già avevamo evidenziato con il Valencia, di capacità di saper innescare con migliore rapidità e prontezza la manovra offensiva. Una caratteristica virtuosa importante, che diventa fondamentale quando l’assenza di un playmaker rende particolarmente latente la fantasia a metà campo.

Non è un caso che questa sia la seconda prova sopra i 90 punti contro una squadra di livello Euroleague.

L’Olimpia è poi rimasta nella partita nonostante le folate d’orgoglio della Virtus, che in un paio di momenti ha spinto sull’acceleratore della rimonta. Al consueto calo biancorosso di fine secondo quarto, che è difetto ricorrente, è seguito anche il tentativo disperato ed estremo dei bolognesi nell’ultimo quarto. La risposta biancorossa non si è fatta attendere, un segno di maturità e fiducia.

Milano di lotta e di governo, quindi, che mostra il volto necessario nel momento necessario, per poi volare da metà terzo quarto in poi, scherzando la difesa avversaria, con un tripudio offensivo caratterizzato dal festival dall’arco (45,8%). Vengono colpiti ed esposti i punti deboli di Bologna con freddezza e sicurezza, è così che si scava il solco decisivo che mette al riparo l’EA7.

Un successo che segna la parabola ascendente, nutre il percorso, illumina la via.

La Virtus, i vecchi problemi e una gara sottotono

Una prova di difficoltà indubbia quella delle Vunere, che si inchinano a Milano risultando in balia di un avversario superiore in quasi tutti gli aspetti, tecnici e psicologici.

La sconfitta è netta su entrambi i lati del campo. In attacco la squadra di Scariolo fatica per lungo tempo a proporre soluzioni che non siano ascrivibili al talento individuale. Questo, certo, perchè molti atleti hanno manifestato una condizione alquanto approssimativa, ma è un tema che non si può che riferire a quella questione atavica di creazioni di vantaggi che tante volte abbiamo discusso.

Se Lundberg offre poche garanzie, tanto da essere addirittura escluso per certa tecnica, il solo Teodosic continua a non bastare. Specialmente di fronte ad una Milano che è da sempre molto brava a demineralizzare la manovra offensiva dei propri avversari, e specialmente se i biancorossi sono capaci di produrre una prova offensiva consistente come quella di ieri sera.

La Virtus ha avuto successo quando è riuscita a servire in profondità Jaiteh o Shengelia, ma troppo spesso i mismatch vicino a canestro sono stati esplorati dai big men bianconeri senza la giusta cattiveria, inconcludenti, impacciati e rinunciatari nella battaglia fisica.

I momenti in cui l’attacco si è dimostrato più efficace hanno anche frenato l’Olimpia offensivamente, rendendo più rara e difficile da innescare la transizione veloce tanto importante per i biancorossi.

La difesa poi non ha saputo reagire ed ha inseguito per tutti i 40′, senza opporre contromosse decisive. I biancorossi hanno esposto i difensori meno dotati di Bologna, da Belinelli a Mannion, senza quasi mai soffrire siccità offensiva, la 2-3 bianconera provata nel secondo tempo, per un paio di azioni, è stata frantumata in pochi secondi dal tiro da fuori meneghino.

La stagione è lunga, tempo di ricaricare le pile, soprattutto in alcune individualità, ce ne sarà, resta che ci sono alcuni problemi con cui le Vunere dovranno fare i conti per presentarsi pronta alle tante sfide stagionali.

Melli e Davies, Teodosic e Belinelli

Come sempre le sfide tra grandi squadre, sono anche e soprattutto sfide tra grandi giocatori.

Il volto della vittoria, per Milano, è Nicolò Melli. Non è forse il migliore in campo, ma sono innumerevoli le sue giocate di peso per il trionfo dell’Olimpia.

Prima azione, recupero difensivo, assist per il contropiede non concretizzato e tap-in di rincorsa. Il reggiano inaugura l’inizio gagliardo della truppa di Messina.

Fine terzo quarto, allo scadere dei 24” induce il fly-by del difensore e punge dall’angolo, poco dopo costringe ai passi Ojeleye sull’ultima azione Virtus. Dopo una fine primo tempo traballante, si assicura che i suoi approccino l’ultimo quarto nel modo migliore. Le scarpette rosse brillano, ma Bologna risponde e risale a -10. Il capitano disegna una parabola immaginifica, segna in allontanamento e cancella brutalmente Jaiteh in difesa l’azione successiva, la partita è in ghiaccio.

Sempre back-to-back, sempre attacco-difesa, completo come l’approccio dell’Olimpia. Leader.

L’uomo copertina della Virtus, neanche a dirlo è Milos Teodosic. Solo su un’isola, com’era stato anche a novembre, stavolta con un epilogo diverso. La difesa di Milano è riuscita di più ad isolarlo dai compagni, infatti ha prodotto 17 punti, ma un unico assist, e molto in là nella gara. La dipendenza dal serbo rimane croce e delizia della squadra di Scariolo.

Al suo fianco lo scudiero è Belinelli, che dimostra di esserci con grande personalità, anche se non produce una prova di volume e resta una vulnerabilità difensiva indiscutibile. L’Olimpia lo attacca, e TLC va a nozze in 1vs1, perforando in penetrazione la difesa del capitano bolognese.

Mannion è vitale e velenoso in pressione tutto campo, ma ancora impreciso e in difficoltà a completare quello step di personalità che tanto gioverebbe al backcourt delle Vunere.

Davies si conferma uomo del momento in casa Olimpia, prendendo per mano i suoi con canestri difficilissimi e una sfuriata prepotente nel terzo quarto (11 punti). L’americano è riferimento da 23 pesantissimi punti, con un contributo che rappresenta la vera discontinuità della sfida sotto canestro contro i bianconeri rispetto all’anno scorso, che di contro fanno ancora i conti con uno Jaiteh appannato e senza nessuna concretezza nei pressi del ferro.

Il gemello del destino del centro, Baron, aspetta la partita, braccato da Hackett nel primo tempo, per poi concludere con tutti i suoi squilli nella seconda metà, simbolo ne è il tiro da quattro punti che scoraggia subito il timido tentativo di zona bolognese.

Hines, infine, continua il suo periodo di ripresa, ribaltando quasi da solo il duello sotto le plance, vinto dai biancorossi (33-27).

Quella di oggi è una fotografia, a limpide tinte biancorosse. Rimane però un momento, un’istantanea, tanti altri se ne vivranno ora di maggio. La sfida sulla direttrice Bologna-Milano, arrivata al giro di boa stagionale, continua a distanza.

Photo credit: olimpiamilano.com, Virtus Bologna Facebook

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