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Euroleague Power Ranking #3: Novembre dice Real e Fener, crollo verticale di Milano

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Power Ranking di Euroleague di fine novembre. 10 gare disputate sono già un interessante indicazione sebbene si tratti di meno di un terzo della stagione regolare.

Compilare un Power Ranking è operazione sempre complicata ed assai delicata. Tuttavia, anche se dopo meno di un terzo di stagione regolare, vi sono alcune indicazioni chiare ed importanti.

Ancora una volta giova ricordare che ovviamente non si tratta solo di una classifica, poichè quella è sotto gli occhi di tutti, ma di una proiezione che tenga conto di quanto visto e di quanto potenzialmente nel valore di tutte le squadre.

Come per l’edizione di inizio mese, abbiamo amo diviso le squadre in 4 fasce:

Tra parentesi la posizione occupata nel Power Ranking di inizio novembre, poi il record attuale di ogni squadra.

Qui di seguito, prima del #powerranking, i record delle varie squadre nel mese di novembre che si chiude oggi:

Real 5/0

Fenerbahçe-Barcellona-Zalgiris 4/1

Olympiacos-Monaco-Efes-Bayern-Stella Rossa-Panathinaikos 3/2

Virtus-Partizan-Baskonia-Valencia 2/3

Maccabi-Asvel 1/4

Alba-Olimpia 0/5

(1/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#18 – ASVEL (15)3W 7L

Novembre nero da 1/4 ed un rendimento generale che non fa pensare a nulla di troppo positivo.

Il problema è che si perdono gare anche contro squadre sulla carta alla portata e lo si fa nettamente come nei casi del -17 casalingo con lo Zalgiris e del -19 esterno ad Oaka.

Dopo il buon momento coi successi su Bastonia e Virtus è calato il sipario. Ora in serie ci sono Monaco, Barcellona, Partizan, Olympiacos, Real, Alba, Efes ed ancora Barça. Urgono imprese, ad oggi impronosticabili.

La squadra manca di pericolosità sul perimetro ed ha una presenza interna poco efficace. In sostanza sta facendo anche peggio del previsto.

#17 – ALBA (14)3W 7L

“The bubble of happiness” sembra aver perso un po’ di quella felicità.

7 sconfitte consecutive, 5 in questo mese, ed un rendimento globale che non convince. La ragione principale ci pare essere la sostanziale assenza di Maodo Lo, leader tra gli esterni che ha giocato solo 4 gare per 16’56” di utilizzo medio.

Cose positive da Procida, ma non si può pensare che un giovane esordiente cambi le sorti di una stagione che oggi pare abbastanza segnata dal punto di vista dei risultati.

Serve ritrovare il gusto del gioco ed un po’ di cattiveria in più, quella che permetterebbe di portare a casa gare come quella con la Stella Rossa.

#16 – STELLA ROSSA (18)4W 6L

Vildoza ha cambiato la squadra, così come l’arrivo in panchina di Dusko Ivanovic ha garantito una gestione che un giovane coach esordiente difficilmente si poteva pensare potesse dare in questa competizione.

Ricreare un fortino al Pionir è la chiave di tutto, se poi arriva qualche colpo esterno si può pensare di fare bene, anche se questo roster molto difficilmente avrà spiragli in ottica lotta Playoff.

Dopo un mese diventato positivo con le 3W consecutive ora arriva un momento importantissimo : Virtus, derby col Partizan, Zalgiris e Milano. Tutte gare interne tranne la stracittadina. Se si vuole provare a guardare più in alto servono 3W anche perchè dopo sarà Oly, Barça, Valencia, Real e Monaco.

#15 – ZALGIRIS (16)6W 4L

Prosegue il momento incredibilmente positivo dei lituani, che chiudono un mese con 4 successi di cui due veramente significativi vuoi casa, con Asvel e Valencia.

E’ chiaro che possa sembrare strano mettere al 15mo posto una squadra che oggi occupa la sesta posizione in classifica, tuttavia il roster ci pare comunque con dei limiti evidenti che alla lunga emergeranno.

Keenan Evans sta disputando una stagione straordinaria, tra le migliori guardie della competizione. 15,9 con 2,8 rimbalzi e 4 assist per un 16,6 di valutazione. Il 46,4% dall’arco su 56 tentativi è un segno distintivo importante: nelle ultime tre gare è 11/20.

E’ evidente come molti dei meriti vadano a Coach Maksvytis che sta portando del materiale di livello medio, se non talvolta mediocre, a performare al meglio.

Ora sfida tutta “green” col Pana, poi Efes, Zvezda, Real, Bayern, Monaco, Fener, Virtus e Milano entro il Round 19. Allora sapremo molto di più, probabilmente tutta la verità sul reale valore di questa squadra.

#14 PANATHINAIKOS (17)4W 6L

Dwayne Bacon cambia tutto!

Nonostante le parole di Radonjic, che lo descrivevano come il profilo che non serviva, l’americano è fondamentale per dare un peso offensivo che questa squadra non aveva.

Ne giova anche Derrick Williams, uno che ogni volta che lo vediamo produrre gare come quella recente con la Virtus ci fa pensare a tutto ciò che sarebbe potuto essere e che invece è stato solo a tratti.

Restiamo dell’idea che se il Pana vuole guardare più in alto, ovvero almeno provare a restare nel gruppo di chi lotta per i PO, molto passerà da Papagiannis, cresciuto nelle ultime gare ma ancora un po’ lontano dall’impatto della scorsa stagione chiusa a 10,3 con 8,2 rimbalzi.

(2/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

Si conferma la parte di Ranking più complicata, con squadre che dimostrano di avere le carte in regola per arrivare ai Playoff ma che a volte forniscono prove che lasciano parecchi dubbi, come già chiaro nel Ranking di fine ottobre. Inoltre potrebbe vedere l’inserimento di qualcuna da dietro (Pana e Zalgiris), così come la caduta di qualcuna da davanti (Milano).

#13 – VALENCIA (8)4W 6L

Quando tutto sembrava andare al meglio, con una ritrovata condizione ed una serie di risultati positivi tra cui due successi eccellenti con Oly e Monaco, ecco il crollo che ha riguardato anche la Liga.

Asfaltata da Bologna e sconfitte casalinghe con Real, accettabile, e Zalgiris, meno.

Il problema è chiaramente il rendimento alla Fonteta dice si è già giocato 6 volte e sono passate squadre come Baskonia, Asvel e Zalgiris, tutte avversarie che se vuoi lottare per la postseason devi mettere sotto.

Jared Harper è oggi un problema, così come l’infortunio di Van Rossom, e di colpo un reparto guardie che pareva quasi troppo ricco diventa limitato e poco efficace se non nell’ottimo Chris Jones, che però appare troppo solo e distaccato dal rendimento della squadra.

Dipendere da Dubljevic può anche essere normale, farlo in maniera così evidente è un limite.

Le trasferte in arrivo a Belgrado sponda Partizan ed a Tel Aviv, i due campi più caldi d’Europa, richiedono almeno un’impresa per non cadere in una spirale negativa che potrebbe diventare un vero e proprio macigno sulle ambizioni.

#12 – BASKONIA (11)5W 5L

Una struttura chiara ed una pallacanestro offensivamente molto brillante in grado di fare male, in singola serata, a chiunque.

Joan Penarroya sembra finalmente nel posto giusto, dopo le difficoltà di un rapporto mai sbocciato a Valencia.

Il Baskonia è una squadra che tira da tre a ripetizione senza passare una sola conclusione dall’arco. Il quintetto con Costello da 5 presenta una molteplice minaccia che cerca, con l’impatto offensivo, di far fronte ad una dimensione difensiva che non pare nella natura dei singoli protagonisti.

Markus Howard ha mostrato cose incredibili davanti, anche se a volte viene utilizzato col contagocce dietro poichè non ritenuto in grado di tenere gli avversari, anche quelli più modesti.

Sino ad oggi senza Enoch, col suo ritorno può sopperire ad una mancanza di peso al ferro che è il limite principale.

La squadra passa da notti da incubo tipo la trasferta di Lione ad altre brillantissime come contro il Maccabi. E’ così e probabilmente lo sarà fino a fine stagione.

Resta difficile vedere i baschi ai Playoff, tuttavia non c’è una sola gara contro di loro che può essere data per scontata. 2/3 il record di novembre.

#11 – BAYERN (13)3W 7L

I bavaresi crescono strutturalmente e lo fanno secondo i dettami di un maestro come Trinchieri che conosce la competizione e che sa come attraverso quella crescita ci si possa presentare allo sprint finale nella forma dovuta.

Il pacchetto tedeschi, una volta rientrati tutti, garantisce profondità mentre i due americani nuovi, Winston e Gillespie, vanno ancora a corrente alternata come facilmente prevedibile per due esordienti della loro età.

Novembre ha detto 3/2 e va considerato che l’1/1 contro Efes ed Oly, all’Audi Dome, è tanta roba. Incredibile il numero di gare tirate sino alla sirena: ben 6 quelle concluse entro i 3 punti di scarto ed il record tedesco è in perfetta parità tra vittorie e sconfitte (3).

Entro il 10 gennaio ha 8 partite che possono riaprire il discorso Playoff e sistemare un record che oggi è negativo ma rispetto al quale ci sentiamo di andare oltre.

#10 – PARTIZAN (9)4W 6L

Attacco brillantissimo, difesa spesso colabrodo.

Si potrebbe sintetizzare così la stagione serba sino ad oggi e probabilmente non si sbaglierebbe di molto.

La squadra è costruita in un modo particolare, sostanzialmente senza un vero play e con l’adattamento di Exum al ruolo, cosa che peraltro spesso dà ottimi risultati. Madar è la variabile che può voler dire guardare avanti o indietro. Lessort oltre ogni più rosea aspettativa, mentre il contributo dei vari Punter, Leday e Andjusic è in linea con le attese, non certo basse.

A guardare da fuori pare una delle cose più lontane che ci siano rispetto al basket tipico di Obradovic ma questo dà la misura della grandezza di Zeljko, uno che utilizza i giocatori secondo le proprie caratteristiche senza imporre l’impossibile.

E proprio dalla grandezza del Coach può derivare una crescita che riteniamo probabilissima.

Non ha certezze sui Playoff, perchè i posti sono pochi viste le 6 grandi quasi intoccabili, ma pensare il Partizan fuori dalla lotta ci pare assai difficile.

#9 – VIRTUS (12)4W 6L

C’è un adattamento di diversi esordienti all’Eurolega che porta con sé diversi rimpianti che si chiamano Zalgiris, Asvel e Pana, ma ci sono anche gare che danno grandi certezze come Real, Olimpia e Valencia.

Tutto abbondantemente previsto nei risultati, magari non nella forma.

Ciò che piace di più è la costante aggiunta di qualcosa da parte di Scariolo che porta la squadra a fare meglio tecnicamente partita dopo partita.

Il Coach lo ha detto e ripetuto: «Dobbiamo restare nel gruppo e continuare a lavorare per essere pronti nel momento decisivo. Non è automatico che i Playoff verranno raggiunti ma il dovere è quello di esser pronti a lottare».

E’ questa la Virtus, che piace per atteggiamento e per condivisione del pallone, tutte note che si riconoscono nella pallacanestro del Coach bresciano.

Ovvio che vi siano delle debolezze, da leggersi nella continuità non sempre ottimale del genio Teodosic piuttosto che nel peso vicino al ferro e nell’inesperienza di tanti nuovi arrivati a questo livello, ma è proprio il lavoro su queste lacune che può portare i bianconeri a lottare per un posto nella postseason.

#8 MACCABI (10) 5W 5L

C’è un Maccabi alla Menora Mivtachim ed uno che viaggia: il primo è 5/1, il secondo è 0/4.

Sembra tutto semplicissimo e magari lo è. Abissale la differenza sino ad oggi tra le gare davanti approprio pubblico e quelle fuori. Coach Kattash deve venire a capo di questa situazione poichè qualche inciampo tra le mura amiche arriverà, come già successo col Barça che poi è gara che si può ovviamente perdere, ed allora serviranno dei colpi esterni se si vuole rimanere in quota.

L.Brown ha in mano la squadra, Wade Baldwin è… Wade Baldwin, ovvero tutto ed il contrario di tutto, mentre Bonzie Colson è divenuto cettezza anche a questo livello.

Ciò che oggi manca maggiormente è un reale coinvolgimento dei lunghi, troppo spesso estranei ad un gioco che vive di guardie.

Se si troverà questo bilanciamento allora si potrà pensare in grande, ma servirà anche un atteggiamento meno “da gita scolastica” quando si gioca fuori perchè l’Eurolega non perdona chi esita.

Rimane una delle candidate più forti ai Playoff tra quelle della fascia in lotta.

#7 – OLIMPIA (7) 3W 7L

E’ la grande delusione della stagione sinora, incredibilmente incappata in una serie negativa oltre ogni immaginazione.

Gli infortuni sono un alibi solo parziale, il problema è che la squadra gioca malissimo ed ha un impatto addirittura negativo da molti dei nuovi arrivati, soprattutto Pangos, Voigtmann e Davies, i tre grandi colpi estivi.

L’ambiente, autodefinitosi a più riprese depresso, necessita di una svolta nell’immediato, perchè risultati negativi anche a Vitoria ed Atene sponda Pana, potrebbero trasformarsi in ostacoli successivamente invalicabili.

E’ ultima, può suonare particolare vederla come #7, ma un allenatore del genere ed un roster tale non possono far pensare di escluderla dalla lotta Playoff. Certamente le ambizioni da prima della classe che molti gli assegnavano ad inizio stagione oggi sono lontane ed è necessario lavorare sotto traccia per almeno un paio di mesi per poi ritrovarsi alla sosta delle coppe nazionali e capire a che punto sono quei lavori.

Nelle prossime 13 gare, da giovedì sino al 2 febbraio, sfida solo 3 volte le grandi (2 sfide con Monaco e la trasferta al Pireo): il momento non può attendere ed il calendario una chance la offre, anche perchè le ultime 6 di stagione regolare saranno una montagna molto dura da scalare.

L’infortunio di Pangos, molto difficilmente in campo prima di gennaio inoltrato, rende le cose assai complicate. Si è detto che il club non ricorrerebbe al mercato al momento, ma è credibile che si affronti la parte decisiva della stagione europea con un playmaking affidato ai soli Mitrou-Long e Baldasso? Ci pare francamente molto difficile. E pensare che una telefonata ad un cellulare argentino non venga (o non sia stat) fatta ci pare quasi impossibile.

Resta la nostra #7 perchè il materiale c’è, ma oggi è fuori dalla fascia di quelle che consideriamo da F4 e deve sudarsi un rientro nel gruppo Playoff.

(3/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

#6 – MONACO (4) 7W 3L

Si conferma squadra di altissimo livello ma qualche prestazione nel mese non ha convinto al 100%, anche nelle vittorie (vedi Baskonia).

Piace moltissimo l’alternanza di efficacia del trio delle meraviglie Jones-Okobo-Loyd, sembra un po’ meno efficiente il discorso lunghi, a volte troppo distaccati dalla creatività degli esterni.

Blossomgame e Diallo sono gli uomini che possono e devono fare la differenza: se il loro rendimento sarà di alto livello i monegaschi potranno certamente guardare molto in alto.

Resta chiarissimo un dato che è impressionate: dall’arrivo di Sasa Obradovic sul pino del Principato il record è 23/11, composto da 14/5 in stagione regolare 2021/22, 2/3 nella serie PO contro l’Oly e 7/3 nei primi 10 turni di quest’anno. Si traduce in eccellenza assoluta.

#5 – OLYMPIACOS (5)7W 3L

Squadra solida, ben organizzata e profonda in tutti i reparti.

Il margine di miglioramento, soprattutto difensivo, rimane alto, mentre davanti è forse quella che sa giocare meglio, correndo spesso in vero e proprio contropiede.

Schiera il netto MVP della stagione sinora in Vezenkov, arma letale che Sloukas ed il sistema tutto sanno innescare alla perfezione.

La trasferta al Sinan Erdem è assai intrigante, poi ospiterà Virtus e Fenerbahçe prima di un trittico che si chiuderà col derby ad Oaka dopo Asvel e Stella Rossa: Entro fine anno si valuterà se il girone di ritorno sarà una pura e semplice questione di posizioni e di ricerca del fattore campo nei Playoff.

#4 – FENERBAHCE (6)9W 1L

Spendido! Il Fener di Itoudis può essere definito solo così sinora, ampiamente più avanti di quanto si potesse pensare. Va ricordato, come è giusto fare anche per Virtus, Efes e Zalgiris, che tutta la preseason è stata fatta senza il capo allenatore a causa degli impegni ad Eurobasket e questo aumenta i meriti del club e dello staff tecnico in particolare.

Tanti nuovi che sembrano essere arrivati da uomini giusti al posto giusto, il duo Calathes-Wilbekin che funziona a meraviglia grazie all’aver tolto dal secondo la palla ad inizio possesso, rendendolo arma letale. Ora c’è l’intoppo dello stop (2-3 settimane) proprio dell’ex Maccabi e nella negatività dell’assenza può esservi la possibilità di ulteriore crescita per Carsen Edwards, potenzialmente assai impattante ma sinora visto a sprazzi.

Guduric insegna pallacanestro come ha sempre fatto, Motley sta stupendo tutta Europa, Nigel Hayes-Davis pare calarsi alla perfezione nel ruolo, mentre Mahmutoglu e Pierre confermano tutto quanto di buono ci si potesse aspettare da loro.

Se i vari Birsen e Hazer, col resto della panchina, danno un contributo come avvenuto a Barcellona ed a Milano, il cielo è stellato sopra la sponda asiatica del Bosforo.

Se proprio volgiamo trovare un difetto ad oggi possiamo parlare della coppia Booker-Jekiri non travolgente, ma è probabile che sia soltanto parte di uno spazio di crescita che è sensazione applicabile a tutta la squadra.

A proposito, mancherebbe Bjelica, non uno qualunque.

(4/5, scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

3 EFES (2)5W 5L

Già 5 sconfitte eppure questo Efes sembra molto più avanti rispetto alle versioni delle ultime due stagioni, entrambe chiuse col trionfo finale.

Non si è ancora visto Larkin e quanto rientrerà, cosa che dovrebbe avvenire a breve, avremo le idee molto più chiare.

A chi obiettava sull’eventuale difficile convivenza di tre giocatori come lo stesso Larkin, Micic e Clyburn ha risposto in maniera molto esaustiva Ataman: «Ho giocato per anni con Larkin, Mici e Simon, non vedo come non sia possibile farlo col trio attuale». In effetti, ci perdonerà il buon Kruno, ma si tratta di un certo “upgrade”.

Serviranno equilibri e certamente un ritmo superiore, cosa che dovrebbe essere fondamentale per accelerare l’inserimento, oggi ancora un po’ indietro, sia di Polonara che di Zizic, due dei lunghi che corrono meglio il campo dell’intero continente.

Si soffre un po’ a rimbalzo e qualche volta si esagera negli isolamenti ma forse proprio quest’ultima fase del gioco è il segreto delle vittorie di Ergin, l’unico Coach che utilizza un sistema simile a quello della NBA, ovvero uno stress relativo per diverse settimane per poi arrivare al dunque con la mente fresca e le idee chiarissime a livello tecnico.

Con le due grandi di Spagna rappresenta l’eccellenza assoluta di questa lega, un luogo riservato alla cui porta bussano Fener, Oly e Monaco.

2 BARCELLONA (1)7W 3L

Mese di novembre molto positivo con il solo intoppo dell trasferta di Istanbul dove comunque si è combattuto e si è perso comunque contro una grande rivale accreditatissima come l’Efes.

L’impressione è che il lavoro di Jasikevicius sia oggi molto più improntato al domani che all’oggi, tanto che si prosegue sulla via dell’inserimento di tutti i nuovi, anche i meno attesi come sta accadendo per Oscar Da Silva ad esempio.

La coppia Lapro-Satoransky è un gran bel problema per chiunque ed ha mezzi per fare male a tutte le avversarie in ogni zona del campo. L’argentino non è MVP sinora solo perchè c’è un alieno bulgaro che veste il “red” del Pireo.

Il Barça non ha potuto contare sono ad oggi su Mirotic, Kuric e Sergi Martinez, utilizzando progressivamente Higgins in modo da fargli riprendere la vera condizione dopo la chirurgia della scorsa stagione. Non è poco e l’ottimo rendimento della squadra ha fatto passare come inosservate delle assenze fondamentali come queste.

Proprio il tema del rientro di Mirotic oggi diventa importantissimo per gli equilibri blaugrana. Campione assoluto, ha bisogno dei propri spazi e dei propri palloni: dovrà trovarli in un sistema che è cresciuto progressivamente dal giorno uno della stagione. Servirà massima disponibilità da parte sua e la stessa cosa da parte della squadra, che ad oggi si esprime benissimo con Tobey da secondo lungo così come in altre strutture con due centri veri e propri (Vesely, Nnanji, Sanli). Resta arma importantissima l’utilizzo di Kalinic da 4 nel corso delle gare.

Offensivamente più compatto, il Barça sta migliorando dal punto di vista difensivo anche se si tratta di gruppo molto più portato ad attaccare rispetto a quello dello scorso anno.

La gestione di Jasi appare come molto più rilassata e comprensiva degli errori rispetto alle stagioni scorse e questo pare dettaglio che giova a tutto l’ambiente.

Squadra da titolo, senza dubbio alcuno.

1 REAL MADRID (3)7W 3L

Novembre perfetto ad oltre 90 di media, con poco più di 80 subiti.

Il momento nero, quello dei dubbi su Chus Mateo e sull’applicazione dei giocatori pare alle spalle, ma ricordiamoci che siamo a Madrid, dove basta poco per finire in prima pagina e non esattamente con un titolo che sia espressione di stima.

Il playmaking rimane unico potenziale punto debole della squadra, poichè la continuità e la sovraesposizione del Chacho e di Llull può essere un problema. Hanga, sfortunatissimo con gli stop fisici, può dare tanto in quell’ottica ma resta una soluzione da 10-12 minuti, non il tipo di “handler” da oltre 20′.

Il reparto ali ha tutto e di più. Rudy, Musa, Hezonja e Deck sono un quartetto straordinario e lo stanno dimostrando in pieno, soprattutto il bosniaco, inatteso così pronto, ed “el tortuga” vero e proprio pretoriano di Coach Chus. Rudy sai che c’è sempre, campione vero, mentre Hezonja fa cose che altri nemmeno sognano di approcciare.

Poi c’è Yabusele a legare quel reparto con il ferro: ora è fermo e lo sarà almeno sino a fine anno, ma quando c’è si vede e… si sente. Cornelie si sta poi integrando sempre meglio ed ha una manina che fa cantare le retine con una certa regolarità.

Ti avvicini al ferro ed ecco Tavares e Poirier, col capoverdiano la certezza dominante di sempre ed il francese in netta crescita a livello di coinvolgimento.

Il tutto senza pensare ai vari Causeur, Abalde, Williams-Goss, Alocen e perchè no, Randolph. Nulla renderebbe più felici di rivedere quest’ultimo ad alto livello vista la dose di sfortuna allucinante negli ultimi anni.

La squadra sta perforando bene, si è ritrovata dopo un momento difficile, ed oggi deve solo trovare un po’ di efficacia maggiore a livello difensivo, sebbene la natura di questo roster sia ovviamente più portata ad offendere.

Ecco, in queste ore si torna a parlare di Campazzo… Se il Facu dovesse rivedersi dalle parti del Wizink Center ci risulterebbe assai difficile trovare una rivale per i madrileni.

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