Auguri Reyer! 150 anni di gloria orogranata

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L’ultimo capolavoro del tabù spezzato: la Coppa Italia va in gondola

La stagione 2020 è l’ultima ad aver regalato successi alla Reyer, con la squadra del confermatissimo De Raffaele che parte per la nuova avventura senza il suo faro: Marquez Haynes saluta gli oro-granata dopo anni di successi e di gioie inspiegabili per chiunque non le abbia vissute da dentro.

Ciò che ha trasmesso e dato il lìder maximo degli oro-granata al pubblico, alla piazza ed alla società non si può spiegare in semplici parole, si può rintracciare nelle parole dell’ex Siena nel post-addio qualche anno dopo e in ciò che ha lasciato come eredità al gruppo. Se c’era un giocatore che – quando arrivato – non ci si aspettava potesse essere il faro del gruppo era proprio Quez: arrivato in sordina e con qualche lamentela del pubblico, il numero 0 ha spento le questioni con 3 trofei in 3 anni ed un’innata capacità di leadership.

MARQUEZ HAYNES SALUTA LA REYER PER I 150 ANNI: NELLA STORIA BRILLA ANCHE LUI

Ciò che però accade nel 2020 ha quasi dell’incredibile, la Reyer non brilla per lunga parte della stagione a caccia di un’identità perduta dopo l’addio di Haynes, l’arrivo di Chappell ed il rientro di Filloy non danno effetto sperato nell’immediato ed ecco che De Raffaele deve affidarsi ai suoi uomini cardine. Udanoh ha poco impatto, Goudelock arrivato a fine ottobre vede solo a gennaio il campo, gli oro-granata navigano a metà classifica e rischiano di restar fuori dalla Coppa Italia.

Da Bologna – sponda EFFE – il regalino del successo contro Reggio promuove la Reyer alle F8 di Coppa Italia, ma c’è da trovare sempre un’identità stabile e di gruppo. A ridosso della manifestazione gli oro-granata ritrovano Stefano Tonut, out precedentemente per infortunio: sarà proprio il numero #7 a dare la svolta. Il successo nel derby contro Treviso dà una grossa carica all’ambiente, che vola a Pesaro senza grande peso sulle spalle, con una casellina con il numero 8 in dato di testa di serie ed uno scontro brutale con la corazzata Virtus Bologna.

A Pesaro la sfida con i bianco-neri è semplicemente pazzesca, la Reyer gioca una partita di solidità ineccepibile a dimostrare che questo gruppo si esalta nelle partite chiave; la squadra bianco-nera si aggrappa alla solidità dei lunghi ed al talento sopraffino di Teodosic e Markovic. Si va subito all’over-time in una sfida che definire vietata ai deboli di cuore è pure riduttivo.

Hunter in lunetta riporta avanti la Virtus di un solo punto, ma ciò che sta per succedere lo sanno solo gli dei del basket e un signore con la #9 sulle spalle, Austin Darren Daye. Il fuoriclasse californiano sul punteggio di 81-80 per le VNere riceve da Chappell in un miss-match contro Teodosic, muove cattedraticamente il corpo e….. il video spiega la storia:

DAYE SU TEODOSIC: IL #9 PUNISCE LA VIRTUS CON TUTTO IL SUO TALENTO

La risposta di Markovic dopo il capolavoro di Daye si infrange sul tabellone e sul ferro, la Reyer vola in semifinale per la prima volta dal ritorno in Serie A.

La semifinale è contro Milano, una sfida che vede dominare le scarpette rosse nella prima parte di partita, guidate da Scola: i ragazzi di coach Messina scappano via ma commettono il grave errore di abbassare la guardia; la Reyer ricuce il divario, Tonut, Bramos e Watt riportano i veneziani a contatto fino all’intervallo (31-29). Nel secondo tempo esce fuori tutto il talento cattedratico di Daye, il numero #9 guida la fuga dei suoi compagni con una serie di canestri pazzeschi e mette i lombardi a -10.

Nell’ultima frazione la reazione di Milano non si fa attendere ma la Reyer è tonica, solida e reattiva: ancora una tripla di Daye mette al tappeto le scarpette rosse, c’è solo il tempo per il canestro della staffa di un eccellente Watt a chiudere una partita vibrante, combattutissima e pazzesca, fatta di rimonte e contro-rimonte. In finale ci vola la squadra di De Raffaele dopo un’altra partita durissima.

La finalissima è contro Brindisi, una partita che vede la Reyer controllare il ritmo della partita sin dall’inizio ed una squadra pugliese che rimane in partita, pur senza trovare mai la parità. La sfida del 16 febbraio alla Vitrifrigo Arena vede brillare la stella di Tonut, ma è sempre Daye a prendersi la scena mettendo la parola fine ai 40′ più dolci dell’intero 2020 oro-granata.

Un ennesimo successo arrivato dalla forza del gruppo, dalla volontà – non indifferente – di andare oltre tutte le difficoltà dopo una prima parte di stagione non brillante, un altro successo marchiato dalla difesa, dalla grande sagacia tattica di De Raffaele, dalla qualità di Tonut e Daye oltre che dalle fiammate di De Nicolao, Bramos e Watt. Il collettivo – come sempre – ha la meglio: dimostrazione e riprova ne è la Reyer della Coppa Italia e non solo.

Quello di Pesaro resterà uno degli ultimi squilli stagionali, di certo il più grande: dopo quella grande impresa il Covid chiuderà i battenti del basket italiano a inizio marzo. Cosa poteva essere di una squadra oro-granata finalmente solida e continua? Non lo sapremo mai, ciò che si sa è che quel trofeo storico resta in bacheca per la gioia di tifosi, società e città.

ANDREA SOLAINI RACCONTA LA REYER DEL 2019 E 2020

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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