Bayern-Barça (R3): i bavaresi lottano e soffrono, ma i blaugrana sono di un altro livello

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Un doppio turno casalingo da incubi quello che attendeva il Bayern Monaco alla vigilia di questa settimana: Barcellona prima e Olimpia Milano poi, ovvero due squadre da Final Four. Era difficile aspettarsi una vittoria questa sera dagli uomini di Trinchieri.

I bavaresi soffrono e lottano con tutte le loro forze, ma alla fine devono arrendersi a una squadra che ha infinitamente più talento a roster e che gioca una gara praticamente perfetta.

Il risultato finale di 73-84, con tutte le proporzioni del caso, è una chiara fotografia della partita. Una doppia cifra di scarto che esemplifica quelli che sono stati i valori in campo. Per il Barcellona queste sono le partite da vincere senza se e senza ma; per il Bayern sono le partite in cui obiettivamente è difficile pensare di fare risultato. Soprattutto in questa fase della stagione.

La tenacia del Bayern resiste un tempo, poi il Barcellona prende il largo

Il primo tempo è un esempio incredibile di quello che vuol dire sforzo estremo e sacrificio per il Bayern Monaco. In questo momento della stagione la squadra di Trinchieri è più indietro come condizione fisica; se si unisce questo elemento al fatto che il roster del Barcellona è di un livello indefinibile in quanto a qualità si può capire quanto debba faticare la squadra di Monaco per rimanere a contatto nel primo tempo. Tenendo anche conto del fatto che i blaugrana giocano un primo tempo tutt’altro che sottotono.

Al rientro dagli spogliatoi gli ospiti alzano le marce, mettono tra loro e l’avversario una doppia cifra di distacco e non si voltano più indietro. Il parziale del terzo quarto basta per chiudere la partita: poi si tratta di amministrare saggiamente, senza mai abbassare l’attenzione, e contenere l’orgoglio di casa.

A leggere i dati a fine partita sembra di essere davanti a un monologo totale. Così non è: semplicemente attestano che il Barcellona è una corazzata formata da tanti giocatori dal livello assoluto.

Poi se la squadra di Jasikevicius tira col 50% dall’arco (13/26) diventa ingiocabile per chiunque. Per di più vince 38-26 la gara a rimbalzo e allora il risultato finale può sembrare anche magro per quello che dicono queste cifre.

Un ultimo dato sconcertante? La sfida degli assist è vinta dai blaugrana 24-7! Un dato pazzesco in sé e rapportato a quello degli avversari. Quando si dice che ha funzionato tutto…

Bayern Baça

Comunque è un altro Bayern

Non ci si lasci ingannare da risultato e numeri: il Bayern ha giocato una gara nettamente migliore rispetto a quella di settimana scorsa contro la Virtus.

Molto più lucida, intensa, pulita e buona dal punta di vista fisico e tattico. I giocatori sono sembrati muoversi molto meglio in campo sia nel rispondere alle richieste tattiche dell’allenatore sia per l’esecuzione delle stesse.

Le 5 palle perse, un numero clamorosamente minore di quello delle due gare d’apertura, sono un dato che dice quanto l’attacco sia stato molto più ordinato ed efficiente. In effetti la palla, spesso, si è mossa bene con buoni ribaltamenti di lato e circolazione sul perimetro: spesso il canestro non è arrivato, ma di cose buone se ne sono viste.

Gli 84 punti subit, poi, non raccontano bene nemmeno l’ottima prova difensiva del Bayern: una prova di una intensità e fisicità ammirevoli. Solo che se gli avversari tirano col 50% dall’arco c’è poco da fare a prescindere. Ma la compattezza difensiva dei bavaresi è vicina a quella dei tempi migliori. Se si attende ancora un po’ la truppa di Trinchieri potrebbe essere già ad ottimi livelli: vederla vincere giovedì contro l’Olimpia ci stupirebbe ma nemmeno troppo.

Intanto segnali di crescita da Cassius Winston che segna 11 punti in 15 minuti con sprazzi di buona personalità. Augustine Rubit (19 punti e 7 rimbalzi) si conferma pretoriano di Trinchieri se ce n’è uno: era stato uno dei migliori l’anno scorso (una delle migliori ali grandi in generale) e lo sarà anche quest’anno.

Il Barça cresce costantemente e fa paura

Troppi allarmismi avevano seguito le prime sconfitte stagionali della squadra di Jasikevicius. Una squadra che ha cambiato 3/5 di quintetto e ha fuori il suo MVP. Una squadra dal talento sconfinato che però va amalgamato e messo nelle migliori condizioni per rendere.

Poco oltre la metà di ottobre i segnali di cosa può essere questa squadra sono arrivati. Il Barcellona stasera, infatti, ha giocato una partita praticamente perfetta per fisicità ed esecuzioni sia difensive che offensive.

In attacco la complementarietà tra un gioco interno che vanta giocatori di post dal fisico pazzesco (Vesely, da Silva, Sanli) e l’estrema pericolosità dall’arco (Satoransky, Lapro, Abrines, Kuric, Higgins, eccetera) rende l’alto/basso blaugrana qualcosa di immarcabile se eseguito nei modi e nei tempi di questa sera.

Si è detto del 38-26 a rimbalzo. Jasi spesso ha schierato coppie di centri insieme in campo (quasi tutti gli accoppiamenti che si possono fare con Vesely, Sanli, Tobey e da Silva): che considerasse Tobey un 4 era chiaro, ma che in certi momenti anche Sanli sia in quel ruolo è sorprendente. Queste coppie sono percorribili perché sanno difendere ottimamente e, successivamente, diventano delle torri gemelle quasi ingiocabili a rimbalzo e sotto canestro. I vantaggi che possono creare sotto le plance poi possono essere raccolti anche dai tiratori pronti sull’arco.

Grandi segnali di ripresa da parte di Vesely per intensità e ritrovata fiducia nei propri mezzi (14 punti e 5 rimbalzi in quasi 20 minuti) e grande prova di Alex Abrines (14 punti con 4/6 dall’arco). Se l’ex NBA ritrova questo stato di forma allora le prospettive del Barça salgono ancora più di quota…

Bayern Barça

(Credits photos: Barcellona)

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura e cinema sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare. Vorrebbe avere l'eleganza di Anthony Hopkins.
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