LBA, la Reyer Venezia riparte scintillando a Trieste, successo di squadra con un +17

Lele
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Terza giornata di LBA per la Reyer Venezia che va all’Allianz Dome ospite di una Trieste, che va alla ricerca dei primi due punti del proprio campionato dopo aver perso in maniera diametralmente opposta le prime due uscite. Gli oro-granata dopo aver battuto Scafati si sono inceppati in trasferta per due volte filate tra campionato ed Eurocup, dove sono arrivate due sconfitte di un punto con Pesaro ed Ulm.

La parola d’ordine della terza trasferta consecutiva è attenzione, ai dettagli, alla fase difensiva ed ad un gioco offensivo che ha latitato ad Ulm e Pesaro per buona parte della partita. Il ritmo fa la differenza, difendere forte per correre in transizione è la chiave di volta per rialzarsi e riprendere la marcia, sbloccandosi anche lontano dal Taliercio. Per fare ciò gli oro-granata dovranno però ancora rinunciare a Parks e Moraschini.

Il finale del terzo turno di LBA a Trieste è 78-95 per una Reyer Venezia decisamente più solida, attenta e fluida nelle due fasi rispetto alle due precedenti uscite lontane dal proprio catino. Dal canto suo la squadra giuliana è troppo piatta, abulica, imprecisa e molle per resistere alle continue spallate dei giganti lagunari, che scappano sul +20 dopo nemmeno 20 minuti.

SECONDO SUCCESSO IN LBA PER LA REYER VENEZIA

Una partita sostanzialmente già chiusa all’intervallo e riaperta dai bianco-rossi solo parzialmente nella terza frazione, con il minimo svantaggio portato a 9 lunghezze prima del nuovo break ospite firmato da De Nicolao. L’ultimo periodo vive di break con i padroni di casa che fanno -12 e gli oro-granata che spaccano il match definitivamente con Bramos e Granger.

Willis-Watt, una coppia di top in LBA

Che la Reyer Venezia sia squadra profonda, profondissima è risaputo e sotto gli occhi di tutti. Che Willis e Watt potessero potenzialmente essere una coppia di lunghi top in LBA è altrettanto chiaro. Ma tra le potenzialità e la realtà ci sono sempre quei 40′ da giocare che danno poi il reale valore di un team, con il campo che da sempre è giudice supremo. A Trieste – purtroppo per i padroni di casa – si è assistito ad un dominio della coppia di lunghi oro-granata, che ha fatto il bello e cattivo tempo soprattutto nei primi 20′ di gioco tra giocate vicino al ferro e di potenza o tiri da lontano. Qualità, tecnica, efficacia ed un linguaggio comune in campo che trascina gli oro-granata alla fuga decisiva sul +20. Certo l’ex Badalona e l’ex Caserta non sono gli unici autori del break decisivo, ma c’è tanta, tantissima mano….. e punti.

WILLIS IN AZIONE, SERATA BRILLANTE PER IL #35

De Nicolao, giornata ed attributi da leader

Con l’arrivo di Spissu e Granger chi doveva trovare molto meno spazio era Andrea De Nicolao. L’ex Reggio, vice-capitano del team oro-granata ha risposto sul campo a chi dava per marginale il suo ruolo: oltre ad aver partecipato alla festa dei canestri e recuperi nei primi 20′, il cervello in campo di De Raffaele trascina i compagni fuori dalle sabbie mobili nel momento più complicato con Trieste che stava rientrando molto pericolosamente in partita. Triple, giocate difensive, assist ed altri punti, “De Nic” è questo: fosforo, testa, lucidità, leadership, attributi ed una particolarità non da poco, ossia capacità di segnare tiri pesanti. L’impressione è che il play padovano abbia trovato una dimensione di realizzatore con – in campo – Granger: due triple sono arrivate con l’uruguagio in campo.

DE NICOLAO E WATT

Bramos + Granger per chiuderla dopo lo show iniziale altrui

Se al festival iniziale avevano partecipato in maniera marginale (negativa a dire il vero l’uruguagio con troppe forzature), è vero – però – che all’ultimo sussulto di Trieste i due giocatori esperti non hanno lesinato complimenti spedendo nella retina una bella dose di punti che hanno fatto calare il sipario su un match che non è stato in equilibrio nemmeno all’alzata della palla a due. Non c’è mai stato dubbio sulla possibilità di un Bramos ritrovato dopo una preparazione fatta tutta per intero, non c’è nemmeno sulla leadership di un Granger che fino ad ora ha brillato ben poco nelle uscite ufficiali: il capitano di mille battaglie della Reyer Venezia ha mostrato a tutti la sua pulizia tecnica con una prova pulitissima e marchiata dal solito sinistro-destro magnifico e limpido come le giornate agostane; l’ex Baskonia dopo aver servito cioccolatini 6 volte provocando la prima fuga ospite ha scelto di entrare nel match nel finale per dare la spallata decisiva al match: due triple ed un assalto al ferro hanno marchiato la serata, dissipando parte delle nubi che svolazzavano sopra la sua testa. Lo show lagunare nel primo tempo è qualcosa che non si vedeva da tempo: basket ad altissima velocità, flusso offensivo eccellente, giocate equilibrate dentro-fuori per allargare il campo e punire ripetutamente con i piedi oltre l’arco grazie a percentuali paurose (9/12 da 3 al 20′). I 55 punti portano la griffata top di Willis e Watt, ma importanti sono i mattoncini di Spissu, Freeman, Bramos e gli altri pezzi di un puzzle che va via via componendosi.

MIKE BRAMOS, PULIZIA TECNICA E PUNTI PER LA SUA REYER

FOTO: TWITTER REYER VENEZIA

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Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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