Il Real dall’arco spegne lo straordinario ritorno di Marc Gasol

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Marc Gasol grande protagonista nella notte del suo ritorno in Liga ma il Real non fa sconti e passa a Girona.

Successo madrileno nel primo appuntamento con la nuova stagione di Liga Endesa.

Atmosfera straordinaria al Fontajau per celebrare la prima storica dei catalani nel massimo torneo spagnolo. 5500 posti esauriti da tempo, il tutto con la straordinaria presenza di Marc Gasol in maglia Girona.

14 anni, 4 mesi ed 8 giorni dopo i tempi del Club Basket Sant Josep, sciolto nel 2013 prima che la passione e l’amore per la città del fratellone di Pau creasse il Club Escola Basquet Marc Gasol, successivamente CEB Girona Marc Gasol ed infine, nel 2017, Basquet Girona con la prima apparizione in Liga EBA.

88-94 il punteggio finale, con i padroni di casa che ci provano fino a pochi minuti dalla sirena (72-76), quando una tripla di Musa celebrata un po’ eccessivamente chiude la contesa dando il via alla fuga definitiva dei campioni in carica.

Il Real proprio in mattinata aveva avuto la conferma dell’assenza per diverse settimane di Rudy Fernandez, sotto i ferri per recuperare definitivamente dal problema al polso che lo ha tormentato per tutta la stagione scorsa fino al colpo subito domenica nella finale di Supercopa. Situazione che si è aggiunta a quella di Adam Hanga, la cui coscia ha avuto una ricaduta nella semifinale della stessa competizione, nonchè alle lungodegenze di Alocen, Randolph, William-Goss ed Abalde.

La gara si apre con una tripla di Gasol ed anche questo pare un segno in una notte che non si potrà dimenticare per il campionissimo di Sant Poi: 21+7+7, superato solo da George Gervin tra quelli oltre i 37 anni nella storia di Liga, quando “the Iceman” produsse un 24+9+7 a 37 anni, 9 mesi e 19 giorni con la maglia di Manresa. Marc ne ha solo 37, 7 mesi e 28 giorni…

Inizio lampo per i locali che volano sul 17-5 giocando la classica pallacanestro di Aito, quella ad alto ritmo in cui è permesso sbagliare ma non è permesso esitare. 15-0 è la risposta Real.

Hezonja stratoferico nel secondo quarto a trascinare i suoi fino 36-45 di metà gara.

Le percentuali eccellenti della squadra di Mateo permettono di allungare ma Girona non molla e torna sul 55-56 a 60″ dalla fine del terzo periodo.

Altro strappo madridista, che pare decisivo, per il 57-71, ma no, non è finita, sebbene l’impressione di controllo “blanco” ci sia tutta. Ennesima reazione catalana e 72-76. Poi, come detto, la chiude Musa.

Buona prova dei recenti trionfatori di Supercopa ma quelle 17 perse vanno limate, come sottolinea Mateo a fine gara. 18/32 da tre fa paura e, come già sottolineato dopo il trofeo dello scorso weekend, se questi hanno continuità da tre è notte fonda per chiunque.

Hezonja, Rodriguez e Cornelie erano sembrati i meno in palla a Siviglia, ma ieri è arrivata subito la reazione. 23 e 7 rimbalzi del croato, 6+3 del francese in soli 11’45” però da +10 di +/- ed ottima gara del Chacho, a applaudito lungo per un paio di magie tipicamente sue. Alla fine produrrà 11 punti senza errori al tiro con 2 rimbalzi e 4 assist in 19’40”.

«Ho colto l’opportunità di tornare al Real, seguendo quelli che erano i miei programmi».

Girona deve continuare sulla strada tecnica di Aito: 21 assist ed 11 perse parlano già chiaramente di qualità. L’ex Maccabi Kameron Taylor ha giocato una splendida gara a tutto tondo da 22+5+6 e potrebbe trovare proprio sotto la guida del “maestro” la sua reale dimensione. La Liga è il campionato perfetto per farlo.

Bellissime impressioni da Dusan Miletic, centro serbo prodotto del KK Sloga, squadra che annovera Vlade Divac tra i suoi ex, visto pochissimo al Partizan lo scorso anno. Il 24enne chiude con 13 punti (5/5 da due) ed una capacità di correre il campo con quei 214cm che è veramente impressionante. Soffre Roko Prkacin, ma il futuro può essere suo con quell’eleganza piacevolissima.

Poi c’è Marc Gasol, altro mondo, giocatore con un QI assolutamente fuori dal comune, vizietto di famiglia. In alcuni possessi iniziali spiega a tutta Europa cosa si può fare, con tecnica, per limitare Tavares ed un suo anticipo è da far vedere a tutti i giovani centri del continente. Come passa la palla lui nessun altro, sempre la scelta migliore con un’esecuzione sopraffina. Il 21+7+7 di cui si è già detto, in soli 25’22”, non è nulla rispetto alla classe di questo ragazzo di quasi 38 anni.

A margine della gara è stato chiesto a Chus Mateo dell’eventuale ritorno di Campazzo: «Se arriva è il benvenuto, gli vogliamo bene». Nessuna negazione…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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