Italia-Francia, si può fare?

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Italia-Francia è la grande sfida di oggi nei quarti di Eurobasket, mentre la seconda gara tra Slovenia e Polonia pare avere in pronostico abbastanza chiuso.

Mercedes Benz Arena, 14 settembre 2022: Eurobasket sceglie le le ultime due semifinaliste che si uniranno a Spagna e Germania nella caccia alle medaglie ed al titolo.

Italia-Francia | Eurodevotion

Ale 1715 in campo gli azzurri contro la Francia, a seguire, ore 2030, Luka Doncic sfida con al sua Slovenia la Polonia.

Inutile dire che, non solo a livello nazionale, la prima partita è quella che racchiude i significati maggiori, anche perchè l’altra pare decisamente più scontata.

ITALIA-FRANCIA – ore 1715

Si può fare, quindi? Sì, la squadra di Pozzecco può farcela, sebbene sia durissima. Magari senza ricadere nell’ormai insopportabile ripetizione di concetti secondo i quali gli italiani vincono col cuore e tutta un serie di figure retoriche imbarazzanti. L’Italia vince se gioca bene, come ha splendidamente fatto con la Serbia, altrimenti va a casa perchè gli altri sono migliori.

Ecco, migliori è termine chiave. Dovesse vincere sempre la più forte non si giocherebbe nemmeno, ma fortunatamente nello sport come nella vita, a volte vengono premiati i migliori.

Per esserlo la nazionale azzurra dovrà andare oltre i propri limiti con una prova tattica di alto livello, come coi serbi.

A guardare i roster verrebbe automatico pensare ad un dominio francese a rimbalzo. Ebbene, ad oggi l’Italia ne ha raccolti 220 (36,7 di media), la Francia 222 (36). Incredibile? No, è un dato figlio della grandissima applicazione e dell’attenzione di Melli e soci, ivi compresi i piccoli (vedi i 4 di Spissu ed i 3 di Pajola con la Serbia). Addirittura sono 11 contro 10,2 i rimbalzi offensivi azzurri. Sì, è vero.

Ci sono Gobert e Poirier dall’altra parte? Allora stopperanno il triplo degli italiani… Altro dato che sconfessa le premesse: 2,7 stoppate a partita contro le 2,5 transalpine, con Gobert incomprensibilmente fermo ad 1,0, nono nella competizione.

FRANCIA

Dove si giocherà molto della sfida è nel contesto della cura del pallone. L’Italia ne perde pochissimi, 8,7 a gara, con una ratio assist/perse di 2,5 che è straordinaria alla quale aggiunge il rapporto recuperi/perse di 1,1, primissima ed unica oltre l’1 grazie appunto alle poche perse ed a 9,3 recuperi che garantiscono ripartenze e punti facili. I francesi perdono 15,8 palloni a partita, il peggior dato di Eurobasket, con una ratio assist/perse di 1,1. Sfruttare i lunghi blackout della squadra allenata da Collet sarà fondamentale per Pozzecco.

Si tratta di due squadre con sistemi e strutture diametralmente opposti ed i numeri sinora lo dimostrano ampiamente.

L’Italia tira da due punti solo due volte a partita più che da tre (35,3 v 33) e dall’arco ricava 216 punti contro i 212 da due. La Francia usa il tiro dalla lunga distanza quasi 11 volte meno degli azzurri, a soli 22,2 tentativi, mentre da due ci prova 39 volte, quasi 4 tiri in più degli avversari. Il ricavato dice 250 punti da due e 141 da tre. Più diversi di così non si può essere.

I canestri assistiti sono 22 a 20 a favore degli uomini del Poz.

L’impressione prima della palla a due è che se la Francia dovesse perdere un numero di palloni inferiore rispetto alla media (delle 95 totali 57 arrivano dal quartetto Forunier-Huertel-Yabusel-Gobert), diciamo 10-12, le cose si metterebbero al meglio per Collet ed i suoi.

Non è da escludere che Tarpey (su Fontecchio) e Pajola (su Fournier) diventino fattori determinanti.

Gli azzurri devono flirtare col 40% dall’arco, usare Melli per far circolare Gobert lontano dal ferro evitando di spendere falli troppo presto ed aver un sostanzioso contributo da Gigi Datome, uno che oggi potrebbe trovate spazi anche inattesi.

Collet deve allenare meglio usando anche Poirier, dimenticato troppo a lungo e panchinato spesso dopo momenti anca positivi. Evitare i lunghi blackout è fondamentale, perchè se contro la miglior versione dell’Italia non giochi per 5-7 minuti di seguito, magari anche due volte all’interno della gara, può farsi notte.

Francia quindi favorita? Sì, tuttavia con “ma” grande come una casa.

SLOVENIA-POLONIA – ore 2030

Pronostico chiusissimo, sebbene le sorprese degli ultimi giorni suggerirebbero prudenza nell’essere così sbilanciati.

La Slovenia, oltre le cifre ed oltre ogni tipo di analisi tecnica o tattica, pare nettamente superiore, nonchè guidata da un campione come Doncic che pare in missione, esattamente come nella precedente edizione di Eurbasket, giocata, dominata e vinta praticamente ancora da bambino.

Questo perchè troppo spesso dimentichiamo che “Luka Magic” arriverà al traguardo delle 23 candeline a fine febbraio prossimo: il fatto che se ne parli già in termini leggendari rende perfettamente l’idea di cosa stiamo vedendo.

Cosa può fare la Polonia? Forse una sola chance, ovvero chiudere al meglio l’area e non permettere quelle percentuali da due (58,9%) che hanno accompagnato sinora il cammino avversario. Zona? Forse, senza dimenticare che potrebbe essere comunque una coperta corta, poiché non mancano frombolieri tra gli sloveni, compreso quel Prepelic sinora un po’ silente (il lungo infortunio pesa) ma che potrebbe accendersi da un momento all’altro. Lo stesso Doncic dopo un inizio da incubo oltre l’arco (6/30) nelle ultime due gare è 10/21.

La leadership del duo AJ Slaughter-Ponitka è l’unica via percorribile, con l’appoggio dei positivi Sokolowski e Balcerowski.

La Slovenia deve solo fare la Slovenia, se possibile essere squadra con Doncic ma non “solo” di Doncic. Luka non è una ciliegina sulla torta, è ingrediente base, ma non basta il lievito, seppur basilare, per sfornare un dolce prelibato. La voglia di essere l’unica stella NBA che arriva la traguardo, dopo le uscite di Jokic e Giannis, sarà ulteriore stimolo.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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