Luka Doncic riscrive la storia ed è una libidine senza senso

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Luka Doncic oltre il concetto di irreale nella gara che consegna alla Slovenia il primo posto nel girone più duro di Eurobasket.

Cronaca di un mercoledì 7 settembre che resterà nella storia grazie ad un nome e cognome che vanno oltre il concetto di sublime, irreale, insensato e tutto ciò che volete aggiungerci.

Ieri sono stati soltanto 36, Giannis ha detto 41 ed allora serviva qualcosa che mettesse i puntini sulle “i”.

Detto, fatto. Luka “Magic” Doncic!

Proviamo a parlare anche della partita, peraltro bellissima.

FRANCIA v SLOVENIA (gr. B) 82-88

Niente Tobey da una parte e Yabusele dall’altra, quindi non è facile avere una reale idea degli equilibri tra le due squadre.

Parte forte la Francia, 14-6 dopo oltre 6′, mentre Doncic pare un filo nervoso, poi la famiglia Dragic e lo stesso fenomeno dei Mavs ricuciono sino al 14-11. Sin da subito la Francia chiarisce che Tarpey è lì per Luka e come tutta la difesa transalpina non ha intenzione di subire in quel senso e non lesina una certa quantità di botte, tanto che nei primi 9′ vediamo lo stesso Luka Magic in lunetta ben 6 volte.

Ecco, il verdetto finale non premierà esattamente la volontà dei galletti.

La Slovenia completa la rimonta e chiude avanti 20-19 i primi 10′. Sono 13 per Doncic, francamente senza che si sia notato nulla di trascendentale. Ecco, la magìa.

Ed è proprio quella magia a farci godere di un quarto indimenticabile per ciò che ci regala Doncic: dopo 20′, di cui 19’22” sul parquet, il fatturato dice 27+4+4. C’era crisi dall’arco (6 su 30)? Parrebbe superata visto il 5/8 e proprio una tripla, quella su una gamba sola, è onnipotenza pura: sì, un po’ di c…, dai diciamo fortuna, c’è ma ragazzi che roba!

E’ 44-40 sloveno all’intervallo lungo.

Nel terzo quarto Gobert diventa un fattore e la Francia è tutta un’altra cosa. Certo, “quello là” tocca quota 37 a 2′ dal termine del periodo, ma se i transalpini coinvolgono il centro ex Jazz le prospettive sono alte, altissime. Qualche errore di troppo di Mbaye non permette un mini allungo, anche perchè la Slovenia prova veramente a difendere con una buona pressione sugli esterni ed un’ottima reattività sulle palle dentro.

64-64 in stile Wimbledon dopo 30′ ed è tutto pronto per lo show dell’ultimo quarto.

Sembra scappare la Slovenia, ma la Francia non molla e torna lì fino agli ultimi due minuti che si aprono ancora in parità.

Due bruttissime cose di Okobo ed Heurtel (cosa ci fa Tarpey seduto?) danno il +4 agli sloveni, prima che Dragic provi a riaprirla con una stupidaggine che da lui non ti aspetti, per poi vincerla con una rubata su Fournier.

Da qualche riga non scrivevamo la parola Doncic. Semplicemente perchè di parole non ce ne sono più: in 38’44” sul campo sono 47 (sì, è vero…) con 9/12 da due, 6/11 da tre, 11/12 in lunetta, 7 rimbalzi e 5 assist che producono 47 di valutazione.

E’ la seconda più grande prestazione della storia di Eurobasket, dietro ad Eddie Terrace, che ne mise 63 nel… 1957. Magari più realistico considerare che abbia superato Galis a quota 46 nel 1983 e Nowitzki per quanto riguarda il nuovo millennio.

E’ così, sono finite la parole, servirebbe il sommo poeta per una descrizione di ciò che abbiamo visto.

Slovenia prima, Germania seconda e Francia terza, davanti alla Lituania quarta: questo l’esito del girone della morte.

Francamente conta poco rispetto a quello che abbiamo visto.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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