Eurobasket 2022: all’improvviso una farsa?

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Eurobasket 2022 ha affrontato una domenica che passerà alla storia per un disastro gestionale completo, a partire dagli arbitri per arrivare ad organizzazione e protagonisti.

La domenica nera che ha messo la FIBA in una posizione indifendibile.

Il 4 settembre 2022 passerà alla storia come una giornata di basket, in alcuni casi anche grande come per Lituania-Germania, totalmente da dimenticare.

Errori arbitrali, risse fuori dal campo, lancio di oggetti durante la gara e, dall’altra parte dell’oceano, una partita sospesa per… pioggia.

Sembra una barzelletta ma non lo è.

Ed allora partiamo dalla parte più ridicola, che fa il paio con il pullman dell’organizzazione che in settimana aveva lasciato la Slovenia in hotel, costringendo Doncic e compagni a recarsi a palazzo con dei taxi.

Goran Dragic l’aveva presa non esattamente bene…

«Ottimo lavoro Eurobasket, grande organizzazione. Non c’era il pullman per andare alla partita e dopo 20 minuti abbiamo optato per i taxi».

Sembrava una svista su cui ridere, ma se poi vogliamo risate più corpose pensiamo che nella notte, a livello di Fila America, la gara tra USA e Venezuela è stata sospesa all’intervallo perchè nel palazzo di Recife (Brasile) pioveva dentro. Si riprende domani sul 48-21 americano. Siamo nel 2022, piove dentro: FIBA comunica, USA Basketball ironizza giustamente.

Fin qui risate, sebbene forse sarebbe meglio piangere, ma poi si arriva (non necessariamente in ordine di tempo) ad Eurobasket e le cose diventano drammatiche per il peso degli errori e dei problemi che ne derivano.

Durante Lituania-Germania viene fischiato un fallo su Valanciunas che andrà in lunetta per due liberi. Le proteste tedesche portano ad un tecnico al Coach teutonico, quindi ci sarà un libero (per il tecnico) prima, poi i due relativi al fallo subìto dal centro lituano dei Pelicans.

Il tecnico è segnalato dall’arbitro italiano Manuel Mazzoni molto chiaramente.

Si va in lunetta ma incredibilmente vengono tirati solo due liberi (sbagliati) ed il gioco prosegue col possesso tedesco.

Non bastasse tutto ciò la FIBA gioca il carico pubblicando nel “play-by-play” il terzo libero come se fosse stato tirato e sbagliato, per poi procedere ad una tardiva cancellazione. L’immaginazione oltre la realtà!

La Lituania reclamerà dopo la gara ma lo farà oltre i 60 minuti da regolamento e quindi la FIBA respingerà il reclamo, specificando che anche se fosse stato fatto entro quei 60 minuti non sarebbe stato valido.

Questo perchè il regolamento prevede che un tale errore possa essere corretto soltanto alla prima palla morta seguente al possesso incriminato, ovvero in questo caso quando si fosse fermato il gioco dopo che la palla era nelle mani tedesche sul rimbalzo.

Nella giornata di oggi l’episodio si arricchisce di storielle a riguardo secondo le quali addirittura l’arbitro italiano avrebbe voluto far tirare il libero al termine del secondo OT, ma francamente ci pare soltanto una ricostruzione sufficientemente fantasiosa portata all’onore delle cronache da chi non vuol far risaltare il proprio errore madornale.

Non si tratta di errore che può prevedere la ripetizione della gara.

Ora, detto che i tre arbitri hanno commesso un errore imperdonabile, ci si chiede come sia stato possibile che tuto lo staff lituano in panchina non si sia accorto di quanto successo. E’ corsa voce che il Coach lituano lo abbia segnalato, ma francamente ci pare impossibile che se realmente l’avesse fatto, non sarebbe stato in grado di convincere gli arbitri a cambiare la decisione nel senso corretto. E’ più semplice dire che la panca lituana ed i giocatori in campo non ci hanno capito nulla, come gli arbitri stessi. Se poi il reclamo, seppur inaccettabile, è arrivato perfino fuori tempo massimo allora siamo a situazione che questa mattina un protagonista del gioco ci ha definito testualmente “da C Silver”. Ma saremmo ad un europeo…

Se possibile ancor peggio quanto accaduto in Turchia-Georgia.

Fallo di Sanadze su Korkmaz, fischio arbitrale e cronometro fermo a 4’46” dal termine. Si genera una zuffa che porterà all’espulsione dei due giocatori e nel mentre il cronometro riparte mangiando 22″, per fermarsi sul 4’26”.

Tutto procede sino al termine senza che nessuno apra bocca a riguardo ed allora vale quanto detto per la Lituania: cosa stavano facendo i membri dello staff turco che affiancano gli allenatori in panchina?

La gara si chiude col successo georgiano e col seguente reclamo turco sull’episodio, senza che ci sia concesso sapere se sia pervenuto nei tempi corretti.

In questo caso si tratta di errore che potrebbe portare alla ripetizione della gara. Immaginate ora l’impatto di questa decisione sul futuro del torneo: classifica, accoppiamenti, data dell’eventuale ripetizione…

La domanda spontanea, che si accompagna alla totale mancanza di lucidità degli arbitri riguarda il cronometro: chi lo ha fatto partire e chi lo ha fermato durante la rissa? Perchè non si è detto o fatto nulla nel mentre?

Non bastasse quanto accaduto in campo, dopo l’espulsione di Sanadze e Korkmaz, il giocatore turco sarebbe stato aggredito da tre giocatori avversari nel corridoio che porta agli spogliatoi. La stampa turca (Ismail Senol) indica nello stesso Sanadze, con gli indisponibili Shengelia e Bitadze, i responsabili dell’aggressione che non si chiarisce se sia stata portata avanti alla presenza o con la collaborazione del personale di sicurezza.

La Federazione ottomana sbotta: «Se non avremo a disposizione i video di quanto accaduto nel corridoio lasceremo Eurobasket». A metà giornata di oggi la cosa resta in sospeso e parecchio nebulosa, con un assordante silenzio FIBA in un torneo in cui si scende in campo ogni 24 o 48 ore.

Va infine aggiunto che il lancio di moltissimi oggetti durante la suddetta rissa ha causato una lunga sospensione del gioco.

Peggio di così obiettivamente non si poteva fare ed il sapore della farsa accompagna un europeo che ci stava regalando tante prestazioni individuali di alto livello (per le squadre meglio rivedere più avanti).

Se nelle primissime gare il livello arbitrale pareva discreto, l’esplosione di errori di ieri, di una gravità inaccettabile, ci riporta a certi discorsi fatti sui fischietti di Eurolega, quelli che sono sostanzialmente bannati dalla FIBA. Senza indossare l’una o l’altra maglia, va semplicemente detto che a quel famoso tavolo dove sedersi insieme andrebbe discusso anche questo tema, poiché come per i giocatori, l’Europa non garantisce un numero di direttori di gara qualitativamente alto sufficiente a coprire queste separazioni che ormai si possono definire beghe di cortile.

La sensazione che il “bene comune” resti un bel concetto ribadito da chi in realtà non è minimamente interessato al suo raggiungimento resta chiara e definita. E’ così da anni.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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