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Filip Petrusev, un big man intrigante pronto a sbocciare

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DATI E CARRIERA

Filip Petrusev si affaccia alla sua seconda stagione in Eurolega. Big-man di 211 cm per 107 kg, nasce il 15 aprile 2000 in Serbia, a Belgrado, ma si trasforma presto in giramondo. La sua formazione si dipana attraverso alcune delle scuole più importanti a livello internazionale: dopo essere entrato nell’orbita di Stella Rossa e Partizan, i due club più importanti della sua città natale, si trasferisce a Vitoria a soli 14 anni di età, per lavorare nella cantera della formazione basca, tradizionale fucina di talenti internazionali.

Due anni dopo, rifiuta la proposta del Baskonia di interrompere il percorso di studi per diventare professionista e dedicarsi al basket a tempo pieno cominciando la carriera in una formazione satellite delle minors spagnole. Petrusev decide di varcare l’Oceano e trasferirsi negli States, dove prosegue un percorso combinato di studio e sport nella Avon Old Farms, un high-school maschile del Connecticut, e nella Montverde Academy, famosa prep-school della Florida dove trascorre il suo ultimo anno da liceale.

La sua carriera universitaria si consuma in due stagioni a Gonzaga. Nell’annata da sophomore si ritaglia un ruolo da titolare inamovibile e chiude con ottime cifre (17.5 punti e 7.9 rimbalzi di media). Nel 2020 torna in Serbia per iniziare la carriera da professionista con il Mega Basket, terza squadra di Belgrado famosa per lo sviluppo dei giovani prospetti. La sua stagione è un trionfo. Vince il premio di MVP della Lega Adriatica e la classifica dei realizzatori del torneo.

Filip Petrusev in azione con la maglia della Nazionale serba

L’exploit lo catapulta nel giro della nazionale serba (disputa anche il preolimpico del Belgrado chiuso con la sconfitta contro l’Italia) e nell’orbita NBA: nell’estate del 2021 gioca la Summer League di Las Vegas con i Philadelphia 76ers, senza però trovare un ingaggio. La chiamata di un top club arriva dall’Eurolega. L’Anadolu Efes Istanbul di coach Ergin Ataman, campione d’Europa in carica, lo ingaggia per rimpiazzare il vuoto lasciato dalla partenza di Sertac Sanli, pedina fondamentale nella cavalcata verso il titolo.

Petrusev comincia la stagione come centro titolare, debuttando con 17 punti a Madrid, ma le grosse difficoltà di risultati incontrate dall’Efes nella prima parte del campionato spingono Ataman a ridurgli in maniera progressiva ruolo e minutaggio per affidarsi principalmente ai veterani, fino all’esclusione totale dalle rotazioni nei playoff e nelle Final Four.

Filip Petrusev al tiro contro Niels Giffey nella partita tra Zalgiris Kaunas e Anadolu Efes Istanbul

A fine stagione, Petrusev lascia l’Efes senza rimpianti e partecipa per la seconda volta alla Summer League di Las Vegas con i Sixers, alla vana ricerca di uno spot in NBA. La chiusura delle porte della Lega d’oltreoceano gli aprono quelle del ritorno a casa: nella stagione in arrivo, giocherà con la canotta della Stella Rossa mts Belgrado.

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CARATTERISTICHE TECNICHE DEL GIOCATORE

Petrusev è un big-man intrigante, con un mix di caratteristiche da lungo “old-school” e moderno. È un giocatore molto efficace vicino a canestro, dove sa usare piedi, corpo e tecnica come un grande veterano nonostante la giovane età. Il semi-gancio è una delle sue armi migliori, affinata nei due anni trascorsi nella cantera del Baskonia con coach Iñaki Iriarte. Una sua ricezione profonda in area è spesso fatale per la difesa.

Al bagaglio di movimenti tradizionali vicino a canestro, Petrusev aggiunge anche il repertorio classico dei lunghi-stretch del basket contemporaneo. Ha raggio di tiro importante, un piazzato molto affidabile dalla media distanza ma anche capacità di colpire con i piedi oltre l’arco. L’arsenale offensivo, molto ricco, si affianca a buone capacità di lettura e comprensione del gioco: Petrusev è efficace come rollante grazie all’utilizzo sapiente di tecnica, mani e corpo, ma anche in situazioni più perimetrali di pop e flare.

Nonostante una buona struttura fisica, molto migliorata a livello muscolare nelle ultime due-tre stagioni, non spicca per atletismo e verticalità, lacune che non gli hanno permesso di strappare un contratto in una NBA che sta diventando sempre più rapida e centrata sui concetti di small-ball.

Le ricadute sull’efficacia nella metacampo difensiva sono ovvie. Petrusev non è, al momento, un big-man intimidatore e nemmeno particolarmente affidabile nella difesa del proprio canestro. È attaccabile dal palleggio sulle situazioni di cambio sui blocchi e non ancora sufficientemente esperto e duro per reggere il confronto fisico con i grandi centri europei nel verniciato. Sono questi, sostanzialmente, i motivi per cui coach Ataman gli ha concesso sempre meno spazio all’interno di una squadra costruita sulla sapienza di tanti grandi veterani.

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FILIP PETRUSEV, RUOLO E IMPATTO PREVISTO NELLA STELLA ROSSA BELGRADO

Nonostante si sia grattata soltanto la superficie delle sue potenzialità, Petrusev ha tutte le caratteristiche per diventare un big-man importante ed efficace anche in un sistema di alta Eurolega. Il suo primo impatto con il basket del massimo campionato europeo ha risentito, in negativo, di tanti aspetti: giovane età, mancanza di esperienza a questo livello, fisicità ancora da sviluppare e difficoltà nell’inserirsi all’interno di un sistema già rodato e con necessità di vincere tutto e subito.

Alla Stella Rossa, avrà possibilità di crescere e maturare senza pressione, con chance di sbagliare anche in un ruolo di maggior peso rispetto a quello vissuto nella sua seconda parte di stagione all’Efes. Lo scorso anno, la formazione di Belgrado ha faticato nel costruire ed esprimere un gioco efficace vicino a canestro, base tradizionale della scuola slava, arroccata sulla coppia di lunghi scarsamente produttiva composta da Ognjen Kuzmic e Maik Zirbes. Petrusev alzerà in maniera netta la qualità nel verniciato all’interno di un front-court totalmente ricostruito in maniera intrigante con gli innesti di Hassan Martin e Ben Bentil.

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