Eurolega 2022/23: come stanno Olympiacos, Maccabi e Baskonia

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MACCABI TEL AVIV

La rivoluzione, le aspettative, la passione.

Questo è il nuovo Maccabi, che non va dimenticato è targato David Blatt, forse l’arrivo più importante del club per competenza, classe ed esperienza. Che poi è un ritorno pensando a quel glorioso 2014 del Forum.

10 nomi nuovi, uno più intrigante dell’altro, per una struttura di squadra che sarà atletismo, fisicità e ritmo che pochi altri si spera possano pareggiare.

Non sarà facile, almeno inizialmente il compito di Oded Kattash, il nuovo Coach. Tanto talento nuovo deve essere assemblato con cura e con pazienza (ce ne vorrà molta…), ma se le cose dovessero prendere la piega giusta allora saranno dolori… per gli avversari. E Kattash è un fior di allenatore…

Lorenzo Brown è la base di tutto. Senza giri di parole finché non ha avuto infortuni e prima che sorgesse il problema delle russe, ha giocato la scorsa stagione a livello di primo quintetto di EL.

Baldwin vicino a lui potrebbe essere letale, se rivedessimo quello di Monaco o del finale di Liga. Austin Hollins e, soprattutto, Darrun Hilliard sono in grado di garantire produzione offensiva di alta qualità. In particolare per Hilliard vale il discorso di Brown finché è stato bene, pochi come lui in EL.

Bonzie Colson è forse l’esordiente più intrigante di tutta l’Eurolega. Dopo un inizio di carriera da centro “undesized” a Notre Dame, è cresciuto costantemente, parallelamente ad un allontamento dal ferro che ne ha fatto una minaccia reale per chiunque.

Poythress è… Poythress. Siamo tutti lì in attesa della definitiva esplosione. Discorso che vale anche per i tanti lampi di John Nebo già visti a Kaunas, mentre da Jarell Martin è lecito attendersi un rendimento da vera e propria “beast”.

I rinnovi di Dibartolomeo, Ziv, Sorikin e Cohen rappresentano la conferma dell’anima israeliana, così come gli arrivi del vecchio campione Guy Pnini e di Rafi Menco.

Una squadra targata Usa ed Israele, miscela delle migliori nel basket. Perché a chi avesse i dubbi su come stanno gli americani a Tel Aviv consigliamo la lettura di “Alley-oop to Aliya”, vero e proprio capolavoro a riguardo.

E’ squadra da Playoff? E’ squadra da tutto, nel bene, come pensiamo oggi, come nel male, ipotesi che ci convince meno. Di certo quei corpi guideranno la passione della Menora Mivtachim, un posto dove giocare non è mai stato semplice e lo sarà ancor di meno nei prossimi mesi.

( pag. 2 – scorri in fondo per cambiare pagina e proseguire la lettura)

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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