Elogio a Sergio Rodríguez Gómez, da San Cristóbal de la Laguna

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OLTRE IL RETTANGOLO DI GIOCO

Perchè si sa, è solo una parte, la grandezza tecnica, dell’enorme eredità che Rodriguez si lascia alle spalle.

Qualcosa che va oltre l’estro nel passaggio, la sagacia nel punire le difese, la freddezza e il cinismo di morderle con una spaventosa tripla da nove metri. Qualcosa che, ancora, travalica il recupero di pura presenza mentale, la danza sul pallone per punire il cambio del lungo, la capacità di rintuzzare in un amen il ritmo di gioco.

Il patrimonio del Chacho è un patrimonio di ricordi incancellabili, in primis, e, in seconda battuta, di enormi valori aggiunti per la società Olimpia, da due diversi e imprescindibili punti di vista.

Il dato emozionale lo vedremo in coda, ma le altre due “mission” cui l’ex Philadelphia 76ers le aveva esplicitate sin dal suo arrivo, e possiamo dirle compiute a tutti gli effetti.

Ho accettato di venire qui perché Ettore e tutta l’organizzazione vogliono creare una cultura e un’organizzazione per vincere partendo dalle basi. Questo è stato molto importante nella mia decisione a questo punto della carriera.

Sergio Rodriguez, 20/08/19

Il triennio Rodriguez ha fatto crescere l’Armani Exchange di varie tacche, sia in quanto a cultura “interna”, grazie all’esempio, alla quotidianità e al lavoro di leadership unico di un atleta del genere, sia in materia di organizzazione societaria, in termini di credibilità all’esterno.

Oltre alla guida di Messina, che è primo responsabile di tutti i progressi fatti in questi ambiti, il Chacho, non a caso braccio lungo del coach catanese sul parquet, ha incarnato i valori di cui l’Olimpia voleva farsi portatrice e soprattutto ha rappresentato la rinascita del club in tema di reputazione e status europeo.

Infine, quindi, abbiamo soltanto da conservare gelosamente il capitale immenso delle sensazioni, delle emozioni e dei ricordi che ci ha lasciato uno dei cestisti più originali che la pallacanestro del Vecchio Continente abbia visto. La cosa più preziosa che rimane, in fondo.

Un condensato di gioioso amore per il gioco e agguerrito agonismo: chi ha avuto la fortuna di vedere al vivo, davanti ai propri occhi, lo spirito della pallacanestro… in palleggio, giusto per scomodare qualcuno d’importante, è destinatario di un patrimonio eterno.

La vita rassomiglia al sogno, al riflesso del sole sulla sabbia, che il pellegrino da lontano scambia per acqua, o anche rassomiglia alla corda gettata a terra, che egli prende per un serpente.

Questo dice la saggezza indiana dei Veda, ripresa da Schopenhauer, e non c’è secondo me miglior modo di commentare il trascorso milanese di Rodriguez.

Se “vida es sueño“, il Chacho è stato realtà concreta di vita biancorossa, ma anche un sogno strepitoso, dal quale fatichiamo ancora a destarci.

Photo credit: euroleague.net e olimpiamilano.com

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