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Liga Endesa che si conferma assolutamente di un altro pianeta viste le liste di partecipazione alle coppe europee.
La Liga Endesa appartiene ad un altro pianeta cestistico rispetto al resto d’Europa.
Già quest’anno i risultati europei ci hanno ampiamente dimostrato come si tratti di un mondo che è anni luce avanti agli altri. Due squadre alle Final 4, seconda e terza, due finaliste in Champions League e due semifinaliste a livello di Eurocup. Gli altri paesi guardano da molto lontano.
Il tutto nasce dallo straordinario livello tecnico della competizione nazionale e la cosa che impressiona di più è proprio l’intensità delle gare nazionali ogni fine settimana. Solo in Liga si può veramente perdere contro chiunque, diversamente da quanto si racconta, senza che corrisponda al vero, negli altri tornei. Ed anche le squadre che lottano per la “permanencia” sono di assoluta qualità, con roster che permetterebbero di competere nei Playoff di tutte le altre nazioni, nessuna esclusa.
Questa competitività interna permette, di conseguenza di primeggiare in Europa, grazie all’abitudine a confronti di alta qualità durante tutta la stagione.
In queste settimane sono stati confermati i quadri delle partecipanti alle tre maggiori coppe europee e quanto emerge è incredibile e dà ancora più forza alla vocazione sia nazionale che europea delle squadre: sono ben 12 quelle iscritte!
4 saranno le partecipanti all’Eurolega: Real, Barça, Baskonia e Valencia.
2 sono iscritte alla 7 Days Eurocup: Joventut e Gran Canaria.
Altre 6 parteciperanno alla Basketball Champions League, di cui 4 ammesse al tabellone principale e 2 che potranno accedervi attraverso i Round preliminari. Tenerife e Manresa, le due finaliste dell’edizione 2022, con Bilbao e Murcia sono quelle già certe, mentre Breogan e Unicaja passeranno attraverso le qualificazioni.
In pratica delle 18 partecipanti alla prossima edizione di Liga soltanto Betis, Fuenlabrada, Obradoiro, Zaragoza e le due neopromosse Girona e Granada non avranno impegni continentali. Se non è un record…
Non va poi dimenticato come nella stagione appena conclusa perfino a livello individuale siano fioccati i riconoscimenti per i giocatori delle compagini iberiche.
In Eurolega Nikola Mirotic è stato MVP, incluso nel primo quintetto con Walter Tavares. Rokas Jokubatis è stato la “rising star”.
In Eurocup il miglior giovane è stato il canario Khalifa Diop. Nei secondi migliori cinque ha trovato posto il valenciano Bojan Dubljevic.
In BCL il premio di MVP è andato a Chima Moneke (Manresa), mentre il miglior pivot è risultato essere Georgi Shermadini (Tenerife). Entrambi nel miglior quintetto, mentre nel secondo sono stati inclusi due loro compagni di squadra: Joe Thomasson tra i catalani e Marcelinho Huertas tra gli “aurinegro”.
Reti sociali gestite al meglio, comunicazione inappuntabile, attenzione ai giornalisti e spirito di collaborazione e disponibilità di altissimo livello, contenuti eccellenti quotidiani: si potrebbe continuare all’infinito con l’elenco dei mille pregi che rendono la Liga assolutamente superiore. Il fatto che il campionato, la Supercopa e la Copa del Rey siano eventi di spessore altissimo ne è una normalissima conseguenza, indipendentemente da quel valore tecnico su cui si lavora da almeno 25 anni. Ma qui si potrebbe aprire un altro capitolo per cui servirebbero fiumi di inchiostro.
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