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Olimpia sul 2-1: non è una sorpresa perchè sono due squadre di valore, lo è per la forma in cui è arrivato il punto del vantaggio biancorosso.
La partita che non ti aspetti, un punteggio (94-82) che ad oggi dice chiaramente come va una serie.
«Vedete com’è il basket?» avrebbe detto anche in quest’occasione Aldo Giordani, maestro mica per niente.
Il giorno dopo gara 3 ci porta tanti temi di riflessione che però partono da una certezza: dopo 120′ di pallacanestro (non certo travolgente…) Milano pare nettamente più in palla, mentre a Bologna sembra sempre che manchi qualcosa. E quel qualcosa non è solo questione di dettagli.
- Alzi la mano chi si aspettava Milano vincente in una gara ai 90 contro la Virtus. E’ pronta la denuncia per “pinocchismo” a chi lo fa…
- Nik Melli, Nik Melli ed ancora Nik Melli. Dopo due gare in cui non guarda nemmeno il canestro ed ogni volta che ci prova è pressoché impalpabile, sforna una prova in stile Belgrado 2018. Magari non in questi termini statistici, ma se il reggiano è questo come aggressività offensiva, il cielo di Milano si rasserena decisamente.



- Possibile, anzi probabile, che il progressivo ritorno alla forma dopo l’infortunio al polpaccio abbia giocato un ruolo fondamentale nella prova del capitano biancorosso. Non dimentichiamo che proprio il polpaccio è molto delicato (chiedere a Gigione prima di Vitoria 2019) e che Melli non ha mai avuto guai muscolari, come da sua stessa ammissione.
- Pajola e Weems sono due fantasmi, Cordinier sparisce in un amen, Jaiteh sembra tornato quello di gara 1 (e di parte di gara 2) capendo ben poco della serie, Shengelia a sprazzi limitatissimi, quando sono in campo se ne accorgono in pochi. Se il vantaggio Virtus doveva essere ( e lo è) quello delle rotazioni più ampie, 7 uomini così lontani dalla sufficienza lo cancellano abbondantemente.
- Jerian Grant. Chi avrebbe mai potuto pensare ad una prova del genere? Io no di certo, visto il nulla sinora da inizio stagione. Ora prova del nove. Fiducia e si vola oppure rientro nei ranghi? Ammetto, non ne ho idea.



- Quando a 2’44” dal termine del terzo quarto si siede in panca Daniel Hackett e lì sul pino fa coppia con Milos Teodosic, la Virtus sparisce. Dal 66-63 al 78-68 smettendo di attaccare. In una serata in cui si difende poco e male, non avere soluzioni offensive in campo diventa un suicidio.
- In quel parziale gli ultimi 10 punti sono griffati Grant. 7 in proprio, gli ultimi, ed un assist per la tripla di Baldasso.



- Per Messina è «solo un passo avanti in una serie probabilmente lunga». Ad interpretare le parole del coach milanese quel “probabilmente” sa di consapevolezza.
- Per Scariolo è «solo una sconfitta in una serie al meglio selle sette gare». Giusto ed ovvio il tentativo di non ingigantire dei problemi che tra le quattro mura di una riunione tecnica verranno analizzati ben più a fondo.



- Dopo l’accettazione della tonnara gara 1 ed i respiri sanzionati in gara 2 arriva un’altra serata ben poco convincente degli arbitri. Ci sono almeno 9 chiamate assai discutibili nel primo tempo (errori) ed un altro paio nei secondi 20′. Mai e poi mai mi sentirete parlare di favori o roba del genere (preferisco non dire esplicitamente cosa penso di chi utilizza i “grigi” come scusa ma immaginerete che non provi grande ammirazione per chi lo fa…), ma sempre penserò che competenza, coerenza nel metro e collaborazione tra i membri delle terne siano condizioni imprescindibili. Ho visto pochissimo di tutto ciò anche su cose facilissime da determinare.
- Daniel Hackett e Milos Teodosic principalmente, Marco Belinelli a ruota. La Virtus è tutta qui. E si torna alle ampie rotazioni. Il vantaggio viene azzerato se gli altri non si presentano.
- In un partita che conta non ricordo Milano giocare due quarti da 30 punti ed oltre. C’è grandissimo merito nella prestazione biancorossa ma è chiaro che in casa bolognese ci si debba interrogare a fondo.
- A fine primo tempo, sul 48-45, quasi tutti hanno pensato ad una gara “a ritmi Virtus”. Ritorna Giordani con le sue parole più famose.
- DH aveva un problema notevole all’anca ma i campioni, e Daniel lo è, giocano in questo modo anche sul dolore.
- Kyle Weems, uomo determinante nelle finali 2021, ad oggi non viene rilevato da alcun radar. In 3 gare è 4/10 da due, 2/9 da tre ed è andato in lunetta soltanto due volte (2/2 in #2). Il tutto in un totale di 68′ in cui la sua squadra è -18, rispettivamente -8, +2 e -12 nei tre episodi. Le statistiche sono perfino generose.
- Messina al momento è in controllo della serie rispetto al rivale Scariolo. Tante scelte, quasi tutte, azzeccate, ed una gestione che è già entrata sotto pelle agli avversari.



- Ed a proposito di Scariolo una domanda ci pare la più naturale: visto il Jaiteh di queste tre gare, il quintetto con Shengelia da 5 è la prossima mossa oppure si farà attendere come i tartari nel deserto di Dino Buzzati?
- Gara 3 voleva dire inerzia ed oggi è tutta di Milano. Gara 4 è già “pivotal”, perchè da un 3-1 non vedrei come questa Virtus troppo scialba potrebbe riemergere.
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