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Olimpia Dinamo è partita decisamente più equilibrata rispetto al primo atto della serie ma si conclude nel medesimo modo, una vittoria da parte del team di Ettore Messina che si impone per 91-82 al termine di una sfida decisamente più intensa.
Utilizzando il consueto stile di Eurodevotion, in punti, andiamo a vedere l’andamento della contesa.
SASSARI RIMONTA ED ALLUNGA MA ALLA FINE CI PENSA IL CHACHO
L’Olimpia Milano si trova per la prima volta nella sua storia avanti per 2-0 in una serie contro la Dinamo Sassari, ormai una classica del basket italiano dell’ultimo decennio. L’incrocio con i sardi, il quinto dalla stagione 2010-11, è sempre stato affrontato con il vantaggio del fattore campo ma in tutti i precedenti il Banco Sardegna era sempre riuscito a violare il Forum ad inizio serie. Una vittoria costruita sfruttando in maniera chirurgica le ingenuità degli uomini di Bucchi come nel parziale di 7-0, a fine primo quarto, arrivato dopo una banale palla persa di Gentile ed un fallo imperdonabile per un giocatore esperto come David Logan. Logan, proprio lui, il grande rivale dell’Armani Exchange in questi anni è riuscito a trovare i suoi primi punti della serie dopo diciassette minuti della seconda sfida avviando un break di 13-0 con otto personali e due assist. La dimostrazione di come il talento sia più forte della carta di identità. Banco di Sardegna avanti all’intervallo lungo per 41-49 dopo aver segnato ben 27 punti nei sei minuti conclusivi della prima frazione sfruttando ciò che l’Olimpia non dovrebbe mai fare al cospetto di questa avversaria. Amnesie difensive, fretta offensiva, mix perfetto per l’incredibile parziale di 27-11 nei cinque minuti finali del tempo. L’uscita dai blocchi, nella ripresa, è sinistramente simile per gli ospiti a quella dei due quarti precedenti. Immediato 6-0 per un complessivo 21-4 per i biancorossi all’inizio dei vari periodi. Due canestri consecutivi di Nicolò Melli pesano soprattutto per quello che potrà essere l’impatto futuro del nativo di Reggio Emilia. Il minutaggio dell’ex Fenerbahce, come era stato annunciato da Messina, è aumentato così come le sicurezze del giocatore. Formazioni che si presentano all’ultimo tempo sul punteggio di 68-69. Rispetto alla gara di sabato colpisce il bottino nettamente superiore degli ospiti (71 punti in tutta Gara1) figlio di percentuali nel tiro pesante migliorate (circa il 50%) e di ben 25 punti ottenuti un contropiede, un punto di forza dei sassaresi perfettamente arginato 48 ore prima. L’Armani Exchange ritrova il vantaggio sul 74-71, costringendo la Dinamo al time out, con un quintetto con una forte anima italiana con Baldasso, Melli e Datome, aspetto interessante vista l’importanza della componente indigena nella LBA. Baldasso e Hall sembrano dare un indirizzo ben preciso alla gara ma non per il classe 1982 di Chicago Logan che trova dal cilindro il nuovo -1 (80-79). Melli conquista un importante rimbalzo d’attacco convertito da una bomba da distanza siderale del Chacho Rodriguez. Una magia che significa bis nella serie, una prodezza da Eurolega sotto gli occhi di una ex leggenda della competizione, David Andersen.
PALLE PERSE E CONTROPIEDE
La Dinamo Sassari, nella serata di ieri, ha segnato ben 27 punti in contropiede sfruttando nella maggioranza delle occasioni alcune banali palle perse di Milano figlie del tentativo di una giocata risolutiva e quindi pericolosa in caso di turnovers. Gli ospiti, in quei frangenti, hanno potuto correre ed il controllo dei ritmi contro una squadra come quella di Bucchi è fondamentale per poter chiudere rapidamente una serie che ora si sposta in Sardegna. L’Olimpia ci è riuscita nuovamente nel quarto periodo (solo due punti concessi in contropiede) ed è ha fatto sua la sfida. Un Palaserradimigni infuocato, un Burnell da ritrovare (anche ieri soltanto cinque punti in sedici minuti di utilizzo) potrebbero essere ulteriori ingredienti per poter provare una rimonta che avrebbe del clamoroso.
IL RECORD DI MESSINA ED IL RECUPERO DI MELLI
Nicolò Melli ha visto accrescere il suo minutaggio ed ha segnato i suoi primi canestri della serie. 8 punti, 5 rimbalzi, 1 assist, 10 di valutazione il bottino complessivo di uno dei due capitani milanesi. L’altro, Chacho Rodriguez, è stato il solito trascinatore con 19 punti, 7/9 al tiro e ben 5 assist. La solita meraviglia per gli occhi di un appassionato. Due risorse fondamentali sia ieri che nel prossimo futuro a disposizione di Ettore Messina che ha ottenuto la sua vittoria numero 73 in carriera dei play-off diventando l’allenatore più vincente della storia nella post season. Record importanti ma che non distolgono l’attenzione da quello che è l’obiettivo, ritornare a vincere il tricolore. La rivincita tra Milano e Virtus è sempre più vicina ed è impressionante come il cammino di questa seconda parte di stagione sia per ora molto simile per entrambe le contendenti con un bilancio immacolato ed una singola gara di sofferenza. Una potenziale finale a cui le due squadre si presenterebbero con una curioso record, l’imbattibilità interna. Un evento storico nel nostro paese. Manca soltanto una affermazione per entrambe, la otterranno già in Gara3? La parola al campo, giudice unico e sovrano come sempre.
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