LBA, Derthona è in missione, Venezia nel baratro ed eliminata: capolavoro di Ramondino in G4

Lele 1
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Tempo di playoff LBA. Una partita per risorgere dalle ceneri di una Gara 3 che – oggettivamente – ha fatto sprofondare Venezia sull’orlo di un precipizio chiamato eliminazione ai quarti di finale. Una partita per mandare Derthona in paradiso e scrivere definitivamente la storia del club piemontese. Al Taliercio il menu di una thriller G4 è presto scritto, trovato, detto, servito: vincere per non uscire al primo turno, vincere per volare in semifinale. La serie tra la squadra lagunare e quella di Marco Ramondino è ad uno snodo cruciale, con 40′ che faranno la differenza per entrambe e potrebbero decretare l’eliminazione di una Reyer in difficoltà netta 2 giorni fa ma che non va mai data per morta.

Doveva essere partita da win or go home e – di fatto – così è stato. A casa ci va la Reyer Venezia, uscita travolta nel confronto diretto con una Bertram Derthona che è apparsa ben più compatta, in salute ed in fiducia della squadra oro-granata, totalmente assente in alcuni interpreti di prim’ordine e molto negativa nel tentativo di opposizione di resistenza sul piano fisico. La squadra di Walter De Raffaele ha pagato probabilmente la lunga rincorsa ai playoff di LBA ed è crollata sul più bello, perdendo tutte quelle certezze che parevano essere state ritrovate con 10 w su 12 partite. Il 60-72 conclusivo non ammette repliche, premia i piemontesi ed elimina i lagunari.

IL FINALE DELLA DECISIVA GARA 4

Difficile trovare un’analisi tecnica ad una partita che – oggettivamente – ha visto Derthona controllare la partita sin dal primo possesso contro una Reyer Venezia stanca, sfiduciata, svuotata da ogni energia mentale e fisica dopo la lunghissima rincorsa ad una post-season che pareva essere una chimera 2 mesi fa. Enormi meriti di un capolavoro sportivo sono di Marco Ramondino, condottiero di un gruppo unito, compatto, solido, pieno di entusiasmo ed autore di una stagione esaltante, a prescindere dal risultato di una serie durissima come quella con i campioni in carica. Rimbalzi e nervi, fine di un ciclo e capolavoro di Ramondino le chiavi di una G4 che elimina la Reyer.

Rimbalzi e nervi

Doveva essere la notte del not today per la Reyer Venezia, che non riesce a trovare nuova linfa dopo il crollo di G3 ed esce senza appello contro una magnifica Bertram Derthona al termine di una G4 comandata sempre dai piemontesi. Se di tanta tattica non se ne può trovare in una serata dove le energie erano ben differenti tra le due squadre, si può prendere in considerazione il fattore rimbalzi, che ben descrive quella differenza di cui sopra: 44-28. Un inappellabile -16 per una Reyer troppo a corto di energie e che ha tentato di reagire di puri nervi per 20′: il secondo tempo è stato un knock-out incontestabile, frutto di energie finite e testa svuotata.

JAMARR SANDERS, MIGLIOR TIRATORE DA 3 DELLA LBA

Fine di un ciclo in LBA

Niente di strano, tutti i cicli si aprono e si chiudono. Quello della Reyer Venezia si è aperto con l’avvento di De Raffaele in panchina nel 2016 ed è proseguito fino al maggio 2022. Un percorso di trofei, storie umane, successi inaspettati e storici, di comeback incredibili… un ciclo interrotto dalla magnifica Derthona, che ha affossato gli oro-granata eliminandoli. In una G4 drammatica spicca il brutto 1/8 dall’arco di Bramos, i 5 punti di Tonut, la poca presenza di Watt, tre dei tenori del percorso vincente, simboli di ciclo chiuso. Stagione complessa, errori in sede di mercato, gli oro-granata restano comunque squadra simbolo degli ultimi anni per continuità. Per tanti – però – questo match era un last dance…

MIKE BRAMOS, IL SIMBOLO DEL CICLO REYER

Il capolavoro di Marco Ramondino

Che Derthona fosse squadra complicatissima da affrontare era piuttosto logico, che potesse eliminare la Reyer Venezia senza appello in questi playoff era ben poco scontato. Grandi meriti vanno ad un coach 39enne che ha portato i piemontesi in 3 anni dalla LegaDue alla semifinale scudetto di LBA, senza dimenticare la finale di Coppa Italia. Un progetto straordinariamente ambizioso, veterani solidi e duri come Wright, Cain, Filloy, Sanders, esordienti come Daum e Macura, il giusto mix per un gruppo fantastico, allenato da un grande coach come Marco Ramondino. Chapeau alla truppa piemontese, vera rivelazione di questa stagione: guai a chiamarla neopromossa, però…

MARCO RAMONDINO, SIMBOLO DI DERTHONA

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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