Le Final 4 secondo “Menego” e “Marza”

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Final 4 al via giovedì: Olympiacos-Efes (ore 1800) e Barça-Real (ore 2100) sceglieranno le due finaliste di sabato. Con Andrea Meneghin abbiamo analizzato le due sfide, sbilanciandoci sul verdetto che attendiamo da Belgrado.

I verdetti dei Playoff di Eurolega ci hanno regalato due accoppiamenti assai intriganti: Olympiacos-Efes e Barça-Real sono le semifinali che sceglieranno le squadre che si contenderanno il titolo sabato sera nella splendida cornice della Stark Arena di Belgrado.

Con Andrea Meneghin siamo entrati nei dettagli delle due gare cercando di analizzare quali potranno essere i fattori determinanti, ritornando poi su molti di questi temi durante la puntata di lunedì sera di AREA 52.

Una visione generale, alcuni aspetti tecnici ed i protagonisti, non soltanto le stelle più attese, di un’edizione delle Final 4 che ha una peculiarità vista poche volte prima, ovvero il grande equilibrio: tutte con parecchie possibilità e nessuna sorpresa qualunque verdetto emerga.

«Menego, da dove partiamo? Dall’equilibrio notevole, ovvero chiunque vinca non sarà una sorpresa?»

«Sì, proprio da lì. Hanno tutte solide possibilità di sollevare il trofeo, ognuna con le proprie caratteristiche di gioco».

Ed allora ecco i dettagli delle due grandi sfide…

OLYMPIACOS-EFES

Lungo tutta la stagione l’Oly è stato più continuo e completo, mentre l’Efes ha cominciato ad avvicinarsi al suo livello solo negli ultimi tempi. Il cammino è stato importante perchè è quello che ti ha portato sino a qui, ma quel che conta oggi è il momento ed in questo la consapevolezza dei turchi può essere un fattore reale.

L’Efes si presenta con le rinnovate certezze acquisite in una serie contro Milano in cui ha saputo ritrovare l’impatto del proprio attacco. Sa di avere una metà campo offensiva da titolo che è molto più determinante di quella difensiva.

Ha due giocatori che sono forse gli unici in grado di vincere le partite da soli e che possono essere limitati, ma non fermati.

Il loro “pick and roll” prevede ovviamente molte soluzioni che arrivino dal cosiddetto “handler”, rispetto a quelle che possono avere come terminale il rollante (Dunston) come chi fa “pop”, ovvero Pleiss.

L’Olympiacos sembra più completo sui due lati del campo e giocherà una gara senza alcun timore, con Thomas Walkup che può essere fondamentale perchè in grado di fare mille cose che non si trovano sui tabellini ma che sono importantissime.

La coppia Fall/Martin può dare dimensioni diverse che sanno mettere in difficoltà gi avversari. Molto dipenderà dalla circolazione di palla, che a volte è stata incerta ed ha creato quei “blackout” offensivi come accaduto nella sfida di Istanbul, dove l’Efes li ha tenuti in un quarto di campo non permettendo ribaltamenti e flusso nell’attacco.

Tra le armi non sottovaluterei le fiammate di Dorsey, uno che può piazzare il quarto da tanti punti, così come in un contesto come quello delle Final 4 può essere di grande aiuto il contributo di Printezis, uno che ci sguazza in determinate gare, anche se solo per 5′ o 10′.

In casa turca il duo delle meraviglie sarà ovviamente decisivo, mentre tra gli altri facciamo il nome di James Anderson come eventuale nome a sorpresa. Le condizioni di Simon e Beaubois sono da valutare ed avranno certamente un peso nella qualità del gioco turco.

Di Walkup abbiamo già accennato, tra l’altro uno che ha gambe per stare con Larkin ed anche un fisico che può dare fastidio a Micic: in entrambi i casi, come detto, possono essere limitati, ma quasi mai azzerati nella loro efficacia.

Olympiacos-Monaco

Sloukas è la base di tutto, senza di lui al massimo livello la squadra soffre e va in difficoltà.

Ci aspettiamo un impatto a cambiare le carte in tavola di Shaq McKissic, tra gli altri, poiché in generale gente come Vezenkov, a livello da MVP, garantisce rendimento e certezze sempre.

REAL-BARCELLONA

Non credo che i duelli stagionali contino molto perchè il Real di adesso non ha niente a che fare con quello visto negli ultimi mesi. Da quando non c’è più Heurtel ha cambiato faccia.

Ha giocato una serie Playoff in cui ha affrontato la squadra più in forma ed abbiamo visto come l’ha gestita. In gara 1 le ha tolto l’entusiasmo, in gara 2 le certezze ed alla terza li ha mandati a casa con due sberloni.

Vedo serie agguerrita con voglia di rivalsa Real ed un Barça che si è scoperto un po’ più vulnerabile dopo la serie col Bayern straordinario di Trinchieri.

Leggero vantaggio Real, diremmo 51-49 in termini percentuali.

La pressione che ha addosso Jasi è notevole, unico Coach che non l’ha vinta (in panchina), con quegli occhi di Navarro sempre attenti e pronti a scannerizzare ogni singolo accadimento nella gara. L’ha già vinta da giocatore, sa come si fa, ed ovviamente saper trasmettere questo alla squadra ne farebbe un’impresa da grandissimo allenatore, anche se non si sa se tutti i giocatori reagiranno come reagiva lui in campo.

Ovvio che il Barça abbia una grandissima qualità, superiore soprattutto negli esterni, con quel Laprovittola eccezionale che ha chiuso la stagione da miglior pointguard di EL.

Vedremo, a nostro parere, i catalani allungare la difesa e cercare di togliere la transizione agli avversari, che non sono più il Real che giocava a mille all’ora, ma che quando entrano rapidamente nei giochi offrono il meglio.

La percentuale da fuori sarà una chiave: il Barça, squadra che è la migliore per quanto concesso dall’arco, non può permettersi di subire in quel settore del gioco.

L’orgoglio Real però resterà un fattore determinante.

Da una parte sarà importante vedere quanto potrà dare Higgins, appena rientrato e giocatore “clutch” per eccellenza, mentre Mirotic dovrà essere semplicemente se stesso e Laprovittola confermarsi al top.

In casa “merengue” Tavares dovrà stare lontano dal nervosismo in cui è caduto un po’ troppe volte ultimamente ed allora potrà dominare. Poi c’è Causeur, uno che quando conta sbaglia raramente e che con le Final 4 a Belgrado ha un gran bel rapporto… Yabusele dovrà saper mettere in difficoltà Mirotic impegnandolo in difesa.

Proprio il duello tra il francese ed il montenegrino avrà un impatto decisivo: sono due giocatori che giocano nello stesso ruolo e cercano di fare tante cose simili ma in un modo completamente differente.

Vabbè, dobbiamo dirlo? Per il “Menego” finale Oly-Real e titolo Real, per “Marza” finale Real-Efes e titolo Real. Il tutto riconfermando però che l’equilibrio è totale e nessun verdetto potrà essere definito una sorpresa.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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