La Virtus in gara 1 vince nonostante le scorie europee: battuta 82 a 76 una Pesaro rognosa

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La Virtus riparte da dove aveva finito: dopo la grande vittoria dell’EuroCup la Segafredo Bologna batte Pesaro in gara 1 dei quarti di finale dei playoffs col punteggio finale di 82 a 76.

Non è stata una vittoria bella, pulita e sfolgorante: ma non lo doveva essere. Doveva essere una vittoria, semplicemente, ed è arrivata. Pesaro, dalla sua, ha giocato 40 minuti di grande sostanza ed efficacia, costringendo le vu nere a qualche sofferenza di troppo. Alla fine, però, ha prevalso la qualità superiore degli uomini di Scariolo.

La Virtus con le scorie della finale: contava vincere

Una finale europea lascia tantissime scorie sia fisiche che mentali: ecco perché gara 1 dei quarti di finale di LBA era tutt’altro che semplice e scontata. Anche perché dopo una vittoria come quella di mercoledì scorso nell’immediato si può anche andare incontro ad un calo provvisorio di adrenalina.

Le scorie si sono viste: la Virtus ha fatto fatica a mettere energia ed intensità con continuità nell’arco dei 40 minuti. Ha dato tanti strappi durante il match, ma senza mai chiudere definitivamente l’incontro. Dei meriti di Pesaro parleremo nel punto successivo, ma era normale aspettarsi che in una misura incisiva il dispendio fisico e soprattutto emotivo della finale d’EuroCup si sarebbe fatto sentire.

Pesaro rientra ad un possesso di distanza quando mancano 5/6 minuti alla fine: a questo punto la Virtus la vince con la difesa (quella parte del campo che ha fatto la differenza negli ultimi due mesi) e con le giocate dei suoi pretoriani: Weems, Jaiteh e Cordinier.

Infine, ancora la voglia di vincere a sigillare tutto ed a mettere a segno l’1-0 nella serie. Da segnalare in vista di gara 2 i dubbi che aleggiano sulle condizioni di Toko Shengelia uscito per una evidente distorsione alla caviglia: si attendono aggiornamenti.

Duello sotto canestro tra Toko Shengelia e Tyrique Jones

Pesaro non molla mai: quando una squadra è ben allenata

Coach Luca Banchi era tarantolato a bordocampo: si è preso un tecnico, ha trascinato emotivamente e tatticamente la sua squadra. Se non lo avessimo già detto, quello che ha fatto quest’anno a Pesaro è stato un capolavoro: ha preso una squadra con un serio rischio di retrocedere ed addirittura l’ha portata ai playoff tirando fuori il meglio da un roster non qualitativamente eccelso.

La Pesaro targata Banchi gioca molto bene a pallacanestro, difende con poche sbavature, attacca esaltando il tiro dall’arco e gioca da squadra vera, unita. Questa sera ha fatto tutto questo, mettendo in difficoltà per diversi tratti i novelli campioni d’EuroCup.

L’asse da cui tutto passa ancora una volta è quello formato da Tyrique Jones e Vee Sanford. Il primo ha retto benissimo la sfida con Jaiteh ed ha fatto vedere perché quest’anno è stato il miglior centro del campionato (proprio forse insieme al centro bianconero). A fine gara doppia doppia da 12 punti e 12 rimbalzi per lui.

Sanford, poi, è l’energia e la fonte primaria di punti di questo gruppo: riesce a crearsi un vantaggio con grande facilità e trova la retina sempre molto brillantemente. Il suo bottino recita 21 punti con un travolgente 5 su 6 dall’arco.

Ma, lo ribadiamo, tutta Pesaro ha giocato bene. Comunque vada la squadra di Banchi uscirà a testa altissima da questa stagione.

Belinelli conclude a canestro

Coralità e coesione di gruppo

Così ha vinto la Segafredo stasera. Nessun protagonista di primissimo piano, ma tanti giocatori che hanno inciso a fondo la gara in momenti diversi della partita. Shengelia nel primo tempo prima dell’infortunio (12 punti in 12 minuti), Weems con continuità nei momenti importanti (11 punti), Jaiteh nella sfida costante con Jones (12 punti), Belinelli nei quarti centrali con le sue triple e i suoi canestri fuori equilibrio (14 punti), Cordinier con le accelerazioni nel finale (11 punti).

Anche qui sta la forza di questo gruppo oltre alla grande qualità di molti singoli: nell’essere diventata una squadra di una coesione pazzesca. La Virtus sembra sempre di più un monolite compatto e composto da tante gemme diverse, ma tutte unite nel comporre un unico blocco.

Uniche note negative le prestazioni di Alibegovic e Hervey. Nel ruolo di 4, senza Shengelia, la Virtus soffre un po’, soprattutto dalla seconda parte di stagione dove Hervey sembra essersi smarrito: poco incisivo, timido e fuori dalle giocate. Convincente, invece, l’impatto di Tessitori (7 punti in 5 minuti) che ha punito la second unit pesarese.

Altra vittoria virtussina, quindi, con la mentalità dei campioni. Ma è già il momento di pensare a gara 2 che sarà martedì alle 20.30 sempre alla Segafredo Arena.

(Credits photos: Virtus Bologna)

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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