Il Baskonia vince ancora, Tenerife scavalcata

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Al Pabellòn Santiago Martin il Baskonia strappa un’importante vittoria in trasferta sugli uomini di Txus Vidorreta nella penultima giornata di Liga

Così i baschi hanno rovinato la festa al Lenovo Tenerife, fresco vincitore della Basketball Champions League, con un successo che proietta il Baskonia ora al quinto posto.

La compagine orchestrata da Spahija, anche se priva di un lanciatissimo Fontecchio, prende in mano la gara già nei primi 10′ e protegge il vantaggio costruito da tutti gli assalti degli isolani, toccando anche distacchi cospicui e al di sopra della doppia cifra.

Baskonia - Eurodevotion

91-78 il punteggio finale della gara che andremo a sviscerare nella nostra classica analisi per punti.

Il primo quarto e la resilienza basca

Un 28-13 che non sembrava già lasciare spazio ad interpretazioni e che in effetti ha prodotto un’impronta decisiva sulla gara.

Se dalla palla a due entrambe le squadre hanno cercato di sfruttare i vantaggi fisici – il Baskonia con Baldwin che attacca e porta vicino a canestro Fitipaldo e Tenerife con la ricerca di Shermadini e Witjer in post – le risultanze di queste mosse sono state di opposto segno per le due contendenti.

I baschi capitalizzano molto bene tale situazione, sia con le conclusioni dello stesso play americano, sia nel generare attacco e circolazione di palla, mentre i canarini faticano a trovare fluidità complice l’aggressività ospite, che allontana la ricezione in post dall’area e lo rende difficile ed arduo da sfruttare.

In più la squadra di casa è pigra in difesa, tenta inizialmente di portare dei raddoppi debolmente sull’handler sul pick and roll, con una modalità, imbelle e disattenta, che ancora una volta favorisce l’innesco dell’attacco ospite. I rossoblù sono stati bravissimi a sfruttare tutte queste situazioni e hanno ben alimentato il proprio bottino per tutta la gara.

Non sono mancati però, in più occasioni, i tentativi di arrembaggio del Lenovo, in particolare nel terzo quarto, vinto 26-15 dalla compagine domestica. Il Baskonia in tutti questi casi ha risposto con autorevolezza, con giocate chiave e senza alcuna ansia eccessiva.

Significativo sul -3 propiziato da Huertas, l’uno-due micidiale che scaturisce dalle triple di Giedraitis (straordinario con 22 punti e 6/8 dai 6,75), ma che è solo un esempio tra le tante giocate preziose in momenti delicati di Baldwin e di Enoch, oltre allo stesso lituano.

Una squadra coriacea che ha dato prova di personalità e di fiducia nei propri mezzi, un indizio importantissimo per la post-season.

La crescita offensiva baskonista

Dalla sconfitta di Vitoria contro Valencia, dopo la quale Spahija aveva condannato le malas decisiones dei suoi, un caso che avevamo raccontato come emblematico delle frequenti difficoltà di manovra della stagione basca, c’è stata una qualche inversione di rotta.

Ieri sera un’ottima prova offensiva – senza tra l’altro la punta di diamante rappresentata da Fontecchio – che si può rilevare in numerosissimi dati.

Un’assist-to-turnover ratio del 183%, con 22 passaggi vincenti a fronte di 12 palle perse, oltre ad uno scintillante 15/30 dall’arco che nasce da una circolazione intelligente ed efficace.

In più, riprendendo proprio il progressivo da quella stessa data, il Baskonia ha vinto 4 gare in fila con 107 punti rifilati a Manresa, 91 a Zaragoza e 91 ieri a dei diretti concorrenti, evidenziando un’invidiabile forma offensiva.

Come ha molto acutamente osservato Andrea Trinchieri ad Area 52, di cui prendiamo a prestito i pensieri, le squadre che hanno stagioni difficili e poi riescono a ritrovarsi nel finale, solitamente arrivano nella fase decisiva con qualche risorsa imprevista.

Una posizione favorevole ai playoff, come pare stia arrivando, non li porterà certo a competere per il titolo, ma sicuramente ad essere una presenza fastidiosa.

Witjer, Huertas e Shermadini non bastano a Tenerife

Il weekend dei gialloneri è stata decisamente più dispendioso di quello basco e probabilmente ha assorbito parecchie energie nervose che possono in qualche modo giustificare una gara in cui i ragazzi di Vidorreta hanno inseguito per 40′.

Le difficoltà difensive sono state letali, sebbene intervallate da un buon momento che ha avuto il suo culmine nella terza frazione di gioco, propiziato dalla 2-3 schierata dallo staff isolano e dalla maggiore convinzione con cui si è tentato di frenare l’iniziativa dei giocatori di Vitoria.

In qualche occasione è stato lodevole lo sforzo individuale di impedire lo schierarsi di Baldwin in post alto, ad esempio, ma non si è trattato di un elemento di lunga durata, visto che i baschi sono tornati ben presto a macinare gioco.

Non è stato sufficiente aggrapparsi a due importanti valori come la personalità di Marcelinho, che ha provato più volte a guidare la remuntada con giocate di carattere, e le capacità eccelse di tiratore di Witjer, che ha bruciato la retina dalla lunga ben sei volte, per i suoi 22 punti simmetrici rispetto a quelli di Giedraitis.

Anche Shermadini ha contribuito con la sua stazza e presenza, 14+5 il bottino alla fine, ma non con la continuità e l’incisività che avrebbero permesso un finale differente.

I canari hanno incontrato qualche inciampo di troppo nelle ultime settimane e affrontare un Andorra pronta a tutto per salvarsi non sarà facile, con lo spauracchio Real da scongiurare tra i possibili accoppiamenti playoff.

Photo credit: Baskonia Twitter e Lenovo Tenerife Twitter

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