Playoff LBA 2022: Bologna e Milano tra momento ed identità

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Playoff LBA definiti dopo l’ultima giornata in campo ieri. Si parte domenica prossima 15 maggio, verso quella finale che pare scontata tra Virtus Bologna ed Olimpia Milano.

Bologna contro Pesaro e Milano contro Reggio Emilia. Sono questi gli accoppiamenti dei quarti di finale emersi dall’ultima giornata di Legabasket giocata ieri.

Due impegni senza grosse difficoltà per le due massime protagoniste del movimento italico, prima delle semifinali che alzeranno l’asticella. Bologna troverà la vincente di Derthona-Venezia, mentre Milano se la vedrà contro chi la spunterà tra Brescia e Sassari. Qualunque sia l’esito di queste ultime due sfide, si tratterà di pronostici ancora una volta chiusi a favore delle due dominatrici della stagione.

Ma se è vero che i pronostici sono fatti per essere smentiti e per farci brutte figure, la differenza di qualità, profondità ed esperienza dei roster di felsinei e meneghini lascia poco spazio all’immaginazione: dovesse accadere che una delle due non si qualificasse all’evento finale saremmo di fronte a ciò che in Spagna definirebbero come un vero e proprio “fracaso”.

Nelle ultime settimane, dopo l’eliminazione dell’Olimpia nei Playoff di Eurolega e la qualificazione della Virtus alla finale di Eurocup in programma dopodomani, si è fatta largo una certa opinione che vede la squadra di Scariolo come favorita nell’eventuale finale di LBA in virtù dell’arrivo di Hackett e Shengelia e dei tanti problemi che hanno attanagliato gli uomini di Messina nel mese di aprile.

Ci sono diversi elementi da valutare nell’ottica di una sfida che, prima di tutto, regalerebbe, nel caso fosse confermata come finale (suvvia, il dubbio teniamocelo, è sempre sport…) un evento con pochi eguali in Europa, forse addirittura pari a quanto potrebbe accadere in Spagna con il “clàsico”.

Certamente la prima considerazione da fare è che a Zanetti ed Armani andrebbe fatto un monumento indipendentemente da tutto solo per il fatto di credere ed investire in questo in un movimento che è comunque ancora disastrato da diversi punti di vista. Se una Finale Bologna-Milano può valere tecnicamente un Barça-Real, nemmeno lontanamente tutta l’organizzazione italiana si avvicina a quella della Liga Endesa, da qualsiasi punto di vista. Basti pensare, ad esempio, che il sito di LBA alle 1615 del lunedì non pubblico ancora un tabellone Playoff né orari etc… Francamente imbarazzante pensare di vendere un prodotto in questo modo. Ancor peggio se quel prodotto è di così buon valore.

Bologna e Milano oggi sono due squadroni e le premesse in vista della prossima stagione pare ci portino verso un ulteriore crescita dei rispettivi roster con ambizioni, in entrambi i casi, di altissimo profilo.

VIRTUS

Tornando al campo ed all’oggi, perchè quindi la Virtus sarebbe favorita? Può bastare il discorso dell’arrivo di Hackett e Shengelia? Può valere il discorso dei problemi di Milano?

Sicuramente sono due considerazioni fondamentali, perchè i campioni fanno la differenza e perchè l’eventuale assenza degli stessi può farla al contrario (Melli).

Virtus Olimpia Melli Shengelia

Ma non può essere solo questo.

Innanzitutto la finale inizierà l’8 giugno, ovvero tra 30 giorni ed a ben 41 giorni da quando Milano ha abbandonato la stagione europea. Quanto può succedere in un lasso di tempo così ampio non può dare certezze a favore dell’una o dell’altra squadra.

E’ realtà come Bologna oggi sia nel momento migliore della stagione e questo è un grande merito di Sergio Scariolo, che ha portato i suoi al top in occasione delle gare determinanti. La finale con Bursaspor di mercoledì, importantissima perché certificherebbe ufficialmente l’ingresso in Eurolega e perchè darebbe all’Italia finalmente un successo in una delle due massime competizioni continentali a 21 anni dalla vittoria della stessa Virtus in Eurolega, potrà avere diversi effetti.

In caso di vittoria vi potrebbe essere un’aggiunta di ulteriore consapevolezza della propria forza, un protrarsi del momento entusiasmante che darebbe benzina fondamentale per le 5-6 settimane seguenti. L’esperienza dello staff e dei giocatori ci fa escludere un eventuale senso di appagamento per il traguardo ottenuto.

In caso di sconfitta ci sarebbe da evitare una sorta di spirale negativa che potrebbe avvolgere l’ambiente. L’insuccesso, soprattutto partendo da favorita e giocandosela in casa, potrebbe causare una sorta di ansia che sarebbe una brutta compagna di viaggio per i giorni e le sfide a venire. La presenza di tanti campioni in maglia bianconera ci fa però pensare anche alla possibilità che in tal caso il tutto si trasformi in una clamorosa voglia di riscatto da mettere in campo nei Playoff nazionali.

Milano vive un momento ben diverso. La delusione europea, seppur con tutte le attenuanti del mondo, tranne quella della qualità del gioco offensiva che è rimasta troppo bassa, è stata grande e non può non avere lasciato qualche scoria.

In aggiunta il problema infortuni c’è stato, c’è e si spera che si risolva progressivamente. Nik Melli è troppo importante per questa squadra per pensare che una sua assenza non giochi un ruolo determinante nell’eventuale sfida con la Virtus.

Da questo punto di vista quei 41 giorni che separano la notte di gara 4 ad Istanbul dalla possibile gara 1 con Bologna sono manna dal cielo. In primis per recuperare chi ha avuto problemi minori di quelli del Capitano, poi perchè ci sono, reali, 17 giorni in cui si è potuto e si può lavorare senza problemi di partite che valessero qualcosa, una sorta di preparazione aggiunta che oggi è aiuto fondamentale a Milano dopo una stagione al solito impegnativa.

Infine la progressione della difficoltà degli impegni dai quarti di finale in poi (Reggio poi Brescia o Sassari) può essere importantissima per ritrovare condizione e sensazioni della parte migliore della stagione, quel mese di gennaio in cui si primeggiava anche in Europa.

le parole dei coach

Una finale di Eurocup, un mese con due turni di Playoff e tante ore in palestra sono quindi elementi troppo significativi per ritenere quanto è realtà oggi così scontato anche tra 4-5 settimane.

In aggiunta, forse ancora di maggior importanza, il fattore identità.

Bologna oggi ne ha una, nuova, col grande merito di aver aggiunto una dimensione difensiva di livello ad una offensiva che era già notevole. Le V nere hanno dimostrato di saper vincere nel loro più gradito territorio di caccia, le gare a punteggio alto, così come in sfide dure e sporche dove il tabellone si muove meno frequentemente.

Milano è stata per sei mesi la miglior difesa di tutta l’Eurolega, certamente in corsa per essere considerata la migliore di sempre nella nuova era, ma in attacco ha sempre balbettato con troppi prolungati stop che ne hanno limitate le possibilità future.

E proprio qui, molto probabilmente, sta il punto almeno ad oggi. La Virtus ha ampliato il suo raggio d’azione dimostrandosi in grado di giocarsela anche in territorio nemico, ovvero le gare difensive pane quotidiano di Milano, ma la stessa Milano avrà saputo e saprà utilizzare queste settimane per poter dire la stessa cosa, ovvero essere in grado di affrontare Bologna in partite che hanno basi e contenuti più congeniali alla rivale?

Si entra in un interessante dibattito tecnico. Ci torneremo.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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