Sloukas porta l’Olympiacos Belgrado, “standing ovation” per Monaco

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Olympiacos a Belgrado dopo una grandissima partita di pallacanestro. Raggiunte Efes, Real e Barça, alla Stark Arena sarà spettacolo.

Notte per cuori forti l’avevamo definita.

Olympiacos-Monaco finisce 94-88 e sancisce la qualificazione alle Final per la squadra di Coach Bartzokas dopo una battaglia che è probabilmente la più bella partita di pallacanestro vista quest’anno in Eurolega. Il fatto che sia arrivata in occasione di una gara 5 aumenta esponenzialmente i meriti di entrambe le squadre.

Kostas Sloukas, leader indiscusso sia tecnico che emotivo di questa squadra, si carica sulle spalle tutta la tensione dell’appuntamento ed emerge come protagonista totale nei momenti cruciali di partita e serie. La sua tripla che si era spenta sul ferro al Gaston Medecin venerdì scorso si trasforma allo stesso tempo in carica eccezionale ed in lucidità straordinaria: se l’Oly è a Belgrado, molto del merito è suo.

Complessivamente resta l’impressione avuta sin da inizio serie, ovvero che i “reds” abbiano qualcosa di più. La cifra espressa sui due lati del campo è complessivamente maggiore, tuttavia gli ospiti sin dalla palla a due si dimostrano tutt’altro che vittima sacrificale.

Monaco parte in maniera tosta, non forte ma tosta. L’Oly pare bloccato, alcuni tiri anche facili se ne vanno quasi inspiegabilmente e ne esce un primo quarto da 11-13 che farebbe presagire ad una gara a basso punteggio. Nulla di tutto ciò.

Nei restanti 30′ di partita il punteggio sarà 83-75 ma non si pensi minimamente ad un duello soltanto offensivo.

Ci sono dei vuoti dovuti ad errori su diverse conclusioni, ma l’intensità sale e lo spirito di entrambe le contendenti garantisce uno spettacolo di alto profilo cestistico.

E’ proprio questo il punto: entrambe giocano, sia davanti che dietro, con la stessa applicazione e con risultati eccellenti. Pallacanestro, appunto, di cui c’era bisogno poiché troppo spesso in questa stagione siamo rimasti tutti invischiati in partitacce nate e morte sulle note del calcistico “primo non prenderle”.

41-48 dice lo score all’intervallo lungo con Monaco che ha un Mike James silente ed erratico al tiro ma decisamente un fattore per come influenza ogni scelta difensiva avversaria. Rimane l’impressione di un Oly ancorato ai blocchi di partenza. Shaq McKissic è l’uomo, inatteso, che tiene in partita la squadra di Bartzokas con una serie di iniziative che la difesa di Obradovic avrebbe dovuto gestire meglio. Sarebbe stata un’altra storia.

La battaglia a rimbalzo vede sempre in leggero vantaggio gli ospiti, che paiono anche molto attivi su tutte le palle vaganti. Dalla panchina, anche in occasione dei vantaggi più ampi, Obradovic predica calma ben conscio che tutto si giocherà nei possessi finali.

Il terzo quarto è quello di un sorpasso, a 4’17”, che pare essere una sorta di passaggio di consegne all’interno della gara. Ecco, pensiamo tutti, ora i “reds” se ne vanno e finisce qui. Il pensiero dura esattamente 16″ quelli che bastano a Dwayne Bacon per piazzare una tripla eccezionale per il peso che ha e per la pulizia di esecuzione.

Inizia uno scambio di colpi che porterà il tutto in equilibrio sino ad 1’18” dal termine, quando la tripla di Dorsey darà il vantaggio decisivo all’Oly. In questo frangente, come anticipato, la freddezza di Sloukas in lunetta come in ogni scelta ed esecuzione è fondamentale, quanto tanto il talento sconfinato di un Mike James che corona così la miglior stagione in carriera. Il modo in cui il nativo di Portland tiene a contatto i suoi è al limite dell’eroismo tecnico, ma qui qualche elemento dei monegaschi paga il conto dell’esperienza ed allora 1vs5 a Belgrado non si va.

I padroni di casa tirano il 69% da due ed il 47,8% da tre. Il fatto che la gara duri sino al 39′ spiega ancor di più la grandezza degli avversari di fronte a numeri simili, che abitualmente ti portano ad un successo larghissimo.

I 24+10 di MJ sono poesia, nella terza gara consecutiva in cui il tiro dall’arco non entra. Dopo il 7/15 nelle prime due partite è arrivato un 4/26 che farebbe pensare a forzature ed a tanti luoghi comuni di cui si parla sempre nel caso dell’ex Cska, Milano, Pana e Baskonia. Nulla di tutto ciò per chi ha giocato una serie da 35’17” di media sul parquet, con 17,6 punti, 31/34 ai liberi, 5,8 assist (22 nelle ultime tre gare), 4,4 rimbalzi (15 nelle ultime 3) e solo 2,2 perse giocando a quei ritmi. Il tutto condito da 37 falli subiti di cui ben 27 tra gara 3 e gara 5. 20,8 la valutazione media. Non serve altro.

Ma se di numeri parliamo non possiamo non citare Yakuba Ouattara. Il 30enne, del tutto sconosciuto al grande pubblico, piazza un 5/7 da tre che fa sognare i suoi a lungo. Da Chalon-sur-Saone al Pireo il viaggio è stato lungo, ma da ieri in questa lega c’è una manina fatata in più: 23/46 il suo fatturato stagionale dall’arco.

Non è decollato il duello Fall-Hall, fattore che si poteva ritenere determinante, mentre Thomas Walkup ha garantito mille piccole cose fondamentali ed anche un solido apporto offensivo da da 17 con tre soli errori dal campo.

«L’Apocalisse». Il Tweet di Kevin Durant dagli spalti del Peace and Friendship la dice lunga sulle impressioni di un campione NBA di fronte all’ambiente ateniese.

E’ solo Atene, da sempre così. E se ne potrebbe discutere.

Come si potrebbe discutere di un arbitraggio ampiamente non all’altezza. Lascia un filo perplessi il 27/17 nei falli, così come il numero di viaggi in lunetta. ma più dei numeri è l’interpretazione dei contatti che, ancora una volta, non convince. Il problema della qualità arbitrale esiste eccome ed è uno dei tanti punti su cui si deve lavorare per il futuro. Questo spettacolo lo merita.

L’Olympiacos vola a Belgrado con merito, così come è immenso il merito del Monaco, che ora dovrà scegliere cosa fare da grande.

«Stiamo costruendo dalle fondamenta, abbiamo fatto bene ma ci è mancata l’esperienza nelle giocate chiave». Così sasa Obradovic. E’ tutto vero. “Chapeau” ed uno sguardo al futuro.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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