Olympiacos-Monaco, notte per cuori forti al Pireo

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Olympiacos-Monaco, questa sera alle 2030, sceglierà l’ultima invitata al grande ballo delle Final 4 di Belgrado. Chi raggiungerà Real, Efes e Barça per contendersi il trofeo continentale?

Peace and Friendship del Pireo teatro di una delle gare 5 più sentite ed intriganti degli ultimi anni.

L’Olympiacos, dopo diversi anni, vuole tornare al grande ballo delle Final 4 mentre il Monaco, inizialmente e poco prudentemente considerato da tutti (noi compresi) una sorta di Cenerentola, a quel ballo non vuole proprio mancare.

I 12000 del grande catino ateniese questa sera saranno un fattore? Di certo i protagonisti locali stanno spingendo per il massimo coinvolgimento del pubblico “red”.

E’ “rendez vous avec l’histoire”, appuntamento con la storia per i monegaschi, che non mancano di sottolineare l’importanza epocale della serata per una squadra esordiente in Eurolega che ci è arrivata dopo una già sorprendente vittoria in Eurocup la scorsa stagione.

Anche in questo caso, come per la sfida tra Barça e Bayern, pochi avrebbero scommesso su un epilogo in 5 partite, partendo dal correttissimo presupposto della grande solidità Oly dimostra lungo tutta la stagione.

La svolta dopo l’arrivo di Sasa Obradovic sulla panchina del Principato ci ha però consegnato una squadra straordinaria, capace di vincere 15 delle ultime 20 gare, dal 29 dicembre in poi, dopo un paio di settimane di acclimatamento del nuovo Coach. Le sconfitte sono arrivate solo contro Real, Barça, Zalgiris ed Oly (2 volte nei PO), ovvero sole squadre da postseason o da Final 4, fatta eccezione per lo scivolone con i lituani.

Monaco sta giocando dei Playoff splendidi, come lo sono quelli dei rivali greci: chiunque vada a Belgrado lo farà con grande merito, senza che lo stesso venga tolto a chi soccomberà stasera, anche se ovviamente la delusione sarebbe molto più grande in caso dovessero uscire i “reds”.

Ed allora, come per la sfide del Play di ieri sera, ecco una serie di pensieri, sempre rigorosamente sparsi, su quanto potremo vedere in un’altra intrigantissima gara 5.

  • Kostas Sloukas, il comandante in capo. Leadership e coinvolgimento totale. Da lui comincia l’Oly e senza il suo apporto chiave a Belgrado non si va.
  • Monaco ha 4 uomini in doppia cifra, sempre protagonisti. Mike James (16), Dwayne Bacon (15,8), Will Thomas (11,8) e Donta Hall (10,5). In una squadra che si pensava dipendesse in tutto e per tutto da MJ è un dato da non sottovalutare.
  • Solo Sloukas e Vezenkov rispondono in “double digit” per Bartzokas. Serve almeno un altro protagonista, altrimenti si fa dura.
  • Scontro frontale: l’atletismo di Donta Hall o la stazza di Moustapha Fall? 16 e 13,6 rispettivamente di valutazione nella serie, ma l’Oly dev cavalcare maggiormente il suo colosso.
  • Monaco con 8W esterne è la terza migliore della stagione, dopo Milano (10) e Barça (9). Ha già dimostrato di saper vincere anche nell’inferno rosso, anzi di stravincere. L’Oly deve togliergli il ritmo, altrimenti la montagna da scalare sarà altissima.
  • Tiri liberi fattore chiave per gli ospiti che, nelle due W, sono sopra il 90% (90,9). Mike James tra gara 3 e gara 4 ne ha tirati 17 col 100%. Questione di scelte in casa Oly.
  • Questione palle perse. La squadra di Obradovic, tendenzialmente non un gruppo che dovrebbe essere noto per la difesa (ma sono luoghi comuni che non tengono conto del ritmo di gioco) forza 13,3 perse a partita.
  • Punti per possesso. 0,75 in gara 1 per ASM, 1,26 assurdo in gara 2. Numeri stabilizzati nei due seguenti appuntamenti, ma molto starà proprio lì, nel ritmo che avranno i monegaschi che influenzerà in maniera determinate l’efficacia del proprio attacco.
  • Mike James… Dopo due gare da 4/11 da 2 punti e 2/16 da 3 punti, immaginare una prestazione tipo gara 2 non pare azzardato. Vorrai mica lasciare l’opera incompiuta davanti a KD…
  • Thomas Walkup, eccolo il terzo violino per Bartzokas. Non necessariamente a livello di tabellino, ma con tutte quelle piccole grandi cose che ne fanno il preferito di… Jasikevicius.
  • Dwayne Bacon, come ripetiamo da inizio serie, “il fattore”. Per come gioca, per dove lo fa, per la tipologia delle sue conclusioni, obbliga l’Oly a fare scelte difensive fuori dal sistema di rotazioni che ha impressionato per tutta la stagione (0,85 punti a possesso concessi al PAF).
Bacon
  • Infine Sasha Vezenkov, la certezza se ne esiste una. Da primo quintetto di Eurolega, deve confermare la doppia dimensione ed essere determinante a rimbalzo, semplicmente ciò che ha fatto da ottobre. Migliorando nei Playoff, come fanno i campioni.
olympiacos monaco vezenkov
  • Impressione finale? L’Oly sembra in grado di prendere il controllo definitivo di gara e serie come già accaduto in gara 4, ma Monaco sa godersi ciò che la partita concede imponendo i suoi ritmi senza voltarsi più. «Meritiamo di essere qui»: parola di MJ.

Ed anche qui, come per il Palau ieri, quanto manca alla palla a due?

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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