Betis-Real, scontro sulla carta di poco equilibrio, si trasforma in una battaglia che alla fine premia gli uomini di Laso.
Partita di grande importanza al San Pablo. Real per non essere risucchiato dal gruppone di 4 squadre che seguivano a 19/10, Betis per provare a mettere un’altro tassello nel mosaico salvezza, operazione che pareva disperata sino a pochissime settimane fa.


Dopo il venerdì di Eurolega, che ha lanciato i “blancos” sul 2-0 nella serie col Maccabi, la gara del mezzogiorno domenicale non permette alcun rilassamento ed è necessario uno forzo notevole per aver la meglio di un Betis in netta crescita dopo un inizio di stagione disastroso.
69-71 il finale, dopo una prima parte in cui il Real pare assai distratto e permette il vantaggio andaluso alla sirena di metà gara (36-27). Troppe le perse madridiste.
Siviglia sparacchia incredibilmente nel terzo quarto, sbagliando 8 delle prime 9 triple tirate e così il Real se ne va.
Tutto finito? Neanche per sogno, la reazione dei locali è veemente tanto da tornare davanti, poi nel finale l’esperienza dei madrileni fa la differenza.
Il Real conferma la seconda posizione, mentre il Betis torna ultimo, dopo il successo di Andorra con Burgos, proprio insieme a queste due squadre.
La vera differenza, abissale? 47-30 a rimbalzo per Madrid. Difficile sopravvivere ad un tale divario. I 7 di Tavares dei 17 offensivi totali sono ossigeno per un attacco che fa fatica e tira con percentuali ben diverse da quelle della settimana europea (46% da due e 32% da tre).


Laso sa bene quanto Siviglia dipenda dal rendimento di Shannon Evans e concentra la difesa su di lui: obiettivo centrato, visto il 3/15 del 27enne della Guinea, tuttavia sempre positivo con i suoi 10 assist e 4 rimbalzi.
Williams-Goss, in campo oltre 31′, il più utilizzato dopo gli oltre 33′ di Yabusele, gioca una buona partita, chiusa a quota 13 con 5/8, 3 rimbalzi e 3 assist.
Yabusele e Tavares non trovano grande opposizione a livello fisico, nonostante un discreto Vitto Brown. Pasecniks sparisce nel duello.


Dairis Bertans ha sempre dei polpastrelli che sono musica e la retina pare quasi accogliere con sollievo già che il lettone scaglia dall’arco.
Per il Real un bel test in vista della settimana (o solo una gara…?) a Tel viv: sempre meglio restare sul pezzo e dover lottare anche in patria piuttosto che giocare gare insignificanti. Prova per nulla esaltante ma asticella dell’intensità è rimasta alta. Trey Thompkins nei 12 ma senza scendere in campo.
Per il Betis distrazione complicatissima: restano 4 gare di cui 4 in trasferta. Si parte da Fuenlabrada, gara decisiva: vincere vorrebbe dire raggiungere i rivali col 2/0 nei confronti diretti. Poi ancora più dura: a Manresa, in casa con Gran Canaria e chiusura al Miribilla contro Bilbao. Serve un miracolo sportivo vero e proprio