Monaco ammutolisce il Pireo in gara 2: prova d’onnipotenza di Mike James

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In gara 1 Monaco aveva segnato solo 54 punti nella sconfitta contro l’Olympiacos: in gara 2 i punti segnati sono stati 96…42 in più!

Basterebbe anche solo questo dato per quantificare la clamorosa prestazione che gli uomini di Sasa Obradovic hanno sfornato in gara 2 per dare una spallata ai greci che, dal canto loro, non hanno saputo trovare le armi giuste per contenere la marea monegasca iniziata già nel secondo quarto.

Erano attesi aggiustamenti negli ospiti e sono arrivati. Serie e chiavi tattiche rivoltate come un calzino ed ora la palla passerà all’Olympiacos che dovrà dimostrare nel Principato di saper riprendere in mano il pallino delle operazioni e di saper vincere questa sfida. Ma intanto vediamo da dove è passato lo sfolgorante successo monegasco in gara 2.

monaco olympiacos pireo
Lo spettacolo del Pireo

Il parziale del secondo quarto e le chiavi-tattiche

Parte meglio l’Oly: Monaco fa fatica in attacco e sembra ancora latitante quella fluidità di palla e di movimenti tipiche della squadra di Obradovic. Pare la ripetizione del copione già visto in gara 1 con la gara indirizzata verso un 2-0, poi cambia tutto.

Il secondo quarto degli ospiti è spiazzante: tutti altri ritmi, tutta altra fluidità e tutta altra difesa. Sì, perché anche la difesa di Monaco non è da sottovalutare: costringe una squadra di sistema come l’Oly a non trovare quei ribaltamenti di campo tanto agognati e soprattutto concede pochissimi vantaggi sugli esterni. Da qui passa anche il grande lavoro fatto da MJ e compagni.

Il 20-0 di parziale taglia le gambe agli avversari: ormai si gioca ai ritmi dettati dai monegaschi ed allora per i greci non ci sarà davvero mai possibilità di rientrare. Monaco non smetterà più di produrre gioco e l’Olympiacos non riuscirà mai a trovare le chiavi per fare svoltare la partita.

Le chiavi del successo? Eccole servite. Innanzitutto un Mike James in versione deluxe, di cui parleremo diffusamente anche dopo; poi, la presenza di Donta Hall e Dwayne Bacon. Ne avevamo discusso già in fase di presentazione della serie: per vincere contro l’Oly la carta da giocarsi era quella di Hall contro Fall. Motiejunas è troppo statico e prevedibile in questo tipo di serie, mentre l’atletismo e la frenesia di movimenti di Hall è quello che serve per dare dinamismo all’attacco e per mandare fuori giri la montagna chiamata Fall. Così è andata.

L’altro giocatore chiave è stato Bacon, utilizzato spesso sia come bloccante per James sia come grattacapo insondabile per Vezenkov sia in attacco che in difesa. L’impressione, poi, è che quando riesce a prendere quel tiro dalla media spesso e volentieri si possa già segnare un +2. Ha chiuso con 17 punti e 6 rimbalzi.

Decisivo, poi, anche Danilo Andjusic: se è questo e riesce a segnare ed attaccare il canestro con questa incisività allora è un’arma in più che può fare grande differenza. 19 punti, 5 rimbalzi e 23 di valutazione.

Vezenkov limitato dalla difesa monegasca

La variabile Walkup

Grande prestazione in gara 1 e vittoria solidissima dei greci. Brutta prestazione in gara 2 e tonfo dell’Olympiacos. Non è un caso che le (s)fortune della squadra di Bartzokas passano dal rendimento di Walkup, più che da quelli di Vezenkov e Sloukas.

Questa sera è stato falloso al tiro (pesa il 3/6 ai liberi), ha collezionato 3 palle perse (5 quelle di Sloukas, un altro per cui non è stata serata) e soprattutto non è mai riuscito a far sentire la sua presenza in difesa, che invece aveva regalato la vittoria ai greci in gara 1.

Non è la prima volta in questa stagione che siamo testimoni delle prestazioni ondivaghe dell’ex giocatore dello Zalgiris. Per gli equilibri di Bartzokas è troppo importante per quello che può dare in termini di solidità e compattezza. Senza la sua presenza effettiva la difesa è troppo sfilacciata e vulnerabile sugli esterni che, tolto il suo apporto, vede a roster giocatori che non si esaltano nella propria metacampo e che quindi faticano a contenere le folate dei grandi attaccanti monegaschi.

Semplicemente è troppo importante che Walkup sia sintonizzato sulla lunghezza d’onda giusta affinché i reds possano esprimersi al meglio e quindi vincere una serie che, se non giocata al massimo delle possibilità, rischia di sfuggire di mano.

olympiacos monaco walkup
Serata no per Thomas Walkup

Mike James…quando gioca così è onnipotente

Incredibile quello che ha fatto il fenomeno di Portland nel secondo tempo. O meglio, ormai dovremmo sapere quello di cui è capace, eppure non smette mai di lasciarci a bocca aperta.

Dopo un primo tempo in silenzio e passato più a far segnare i compagni, esplode in tutta la sua magnificenza cestistica segnando triple dalla difficoltà immane (che solo lui può segnare), trovando linee di passaggio superlative, attaccando il ferro con una decisione totale, e soprattutto attirando continuamente raddoppi ma continuando ad eseguire con una naturalezza ed una efficacia impressionanti.

Bartzokas le prova tutte: gli mette addosso in marcatura quasi tutto il proprio pacchetto esterni e oltre (Sloukas, McKissic, Dorsey, Walkup e Papanikolau), ma nulla da fare. Semplicemente il #55 è in serata di grazia e non è marcabile: alla fine i greci sembrano anche arrendersi a questa evidenza.

23 punti, 5/8 dall’arco, 21 di valutazione e tutto quello che non entra nei tabellini. La sua marcatura sarà il grande punto di domanda che assillerà Bartzokas fino alla prossima palla a due. Anche se gli aggiustamenti da fare sono anche molti altri.

Monaco, dopo una prima gara di studio e di adattamento ai playoffs, sembra aver trovato la strada da seguire. Ora a loro non resta che seguirla; ai greci l’arduo compito di trovare le contro-soluzioni.

Lo ribadiamo: che bella pallacanestro riesce ad esprimere Monaco! Magari non vincerà la serie, ma il lavoro fatto da Obradovic merita già più di un fragoroso applauso.

La classe del 55

(Credits photos: Euroleague, Monaco)

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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