Olimpia Efes (G1): la peggior prestazione offensiva stagionale dell’Efes basta per ribaltare il fattore campo

Turchi si prendono la prima gara della serie

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Olimpia Efes si chiude con il netto successo turco nel primo atto della serie.

Una vittoria maturata nei due quarti centrali vinti dagli ospiti con un complessivo 35-18.

Risultato finale di 48-64 che andiamo ad analizzare in punti come abitudine per Eurodevotion.

VANTAGGI IN ATTACCO

Il miglior commento sulla prestazione di Milano di ieri sera è arrivato da Ettore Messina in conferenza stampa: “Quando si perde una partita così dobbiamo guardarci tutti quanto allo specchio, allenatore, staff, ogni singolo giocatore. Dobbiamo fare in modo di aiutare la squadra a creare vantaggi in attacco , quando non riusciamo a farlo è un problema. Gli errori che abbiamo fatto difensivamente ti saltano agli occhi perchè stai facendo talmente tanto schifo in attacco che ogni canestro che prendi è un disastro.” L’Armani Exchange è stata obiettivamente orribile da un punto di vista offensivo. 48 punti, 17/55 al tiro, 6/12 dalla lunetta, quindici palle perse, soltanto otto assist, quattro dei quali arrivati a partita sostanzialmente finita. Vantaggi mai costruiti, una regia decisamente lacunosa sia da parte di Delaney che di Rodriguez, evidentemente ancora non al top dopo la recente positività al Covid. Molto spesso la palla è stata congelata nei primi 12-14 secondi per poi affidarsi a Shields o comunque ad iniziative individuali che non hanno portato frutti anche in assenza di un giocatore come il Punter nella scorsa stagione, capace in molte circostanze di togliere dalle secche l’attacco milanese in momenti di difficoltà. Milano non è mai riuscita a muovere la difesa con continuità dimostrando nelle poche occasioni in cui è riuscita, con Daniels e Bentil, di poter essere pericolosa. Il team di Messina ha costruito i propri risultati esaltandosi difensivamente, trovando linfa vitale per il proprio attacco grazie alla solidità nella propria metà campo. Ieri non è mai capitato tranne a tratti nel primo quarto. Pensare di poter vincere una partita non segnando per quindici minuti (otto a cavallo tra fine prima frazione ed inizio seconda, sette rientrando dagli spogliatoi) è esercizio di difficile immaginazione. Crescere nella creazione dei vantaggi e non fallire i tiri ben costruiti è condizione necessaria e sufficiente per rimanere aggrappati alla speranza delle Final Four. 48 punti sono il peggior risultato in termini di punti a livello di play-off di Eurolega, un record negativo che apparteneva curiosamente ad una altra italiana, la Mens Sana Siena, con 53 nel 2009 contro il Panathinaikos.

BASTANO 64 PUNTI

64 punti è la peggior prestazione offensiva in Europa dell’Anadolu Efes di questa stagione. Un dato significativo per raccontare come se Sparta piange Atene certo non ride. I campioni d’Europa hanno giocato una prestazione solida, sicuramente matura come affermato anche da coach Ataman in conferenza stampa, ma l’impressione è che questo non potrà bastare per confermarsi in Turkish Airlines Euroleague. Tanti isolamenti, poco fluidità offensiva (anche per merito della difesa dell’AX) ma una sostanziale differenza rispetto agli avversari, il talento diffuso. Avere nel roster Micic e Larkin, probabilmente i migliori esterni dell’intera manifestazione, aiuta nei momenti di difficoltà nel trovare il canestro. Il serbo, rientrato da un infortunio dopo qualche settimana, ha faticato all’inizio per poi prendersi il palcoscenico nel parziale di 11-0 che al rientro dagli spogliatoi ha indirizzato la contesa. Una vittoria arrivata con le armi degli avversari anche se la buona prestazione turca in difesa è stata agevolata dal disastroso attacco dei rivali.

Olimpia Efes
Credits: profilo ufficiale twitter Anadolu Efes

LE PROSPETTIVE

Milano è arrivata a giocarsi questi play-off verosimilmente nel peggior momento della propria stagione. Una squadra con alcuni giocatori debilitati dai casi di Covid di qualche settimana fa, senza Datome e con il macigno della positività al doping di Mitoglu che sembra aver minato anche mentalmente l’ambiente. “Mai sottovalutare il cuore dei campioni” era il pensiero, condivisibile, dell’ex tecnico degli Houston Rockets Rudy Tomjanovich. L’Armani Exchange deve affidarsi a questo, all’orgoglio ferito di giocatori come Delaney, Rodriguez, Hines per provare a rimanere attaccata alla serie giovedì e provare un blitz in Turchia per riportare la serie in Lombardia. Un piano in cui è fondamentale la presenza di Nicolò Melli. La sua uscita dal campo, zoppicante ad un minuto dalla fine, può rappresentare il turning point della serie perchè anche senza il miglior difensore di Eurolega l’impresa diventerebbe probabilmente ai limiti dell’impossibile. “Il giocatore verrà rivalutato domani ma le impressioni non sono buone“, ha dichiarato il coach nel dopo partita con un volto visibilmente preoccupato. Un vecchio proverbio americano recita che le serie play-off iniziano quando arriva una vittoria in trasferta. La serie è iniziata, la speranza per Milano è che non sia già finita.

Olimpia Efes
Credits: profilo ufficiale twitter Olimpia Milano
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