L’Olympiacos è stata senza alcun dubbio la rivelazione della Regular Season dell’Eurolega 2021-22: il suo record di 19-9 ha fatto sì che la squadra del Pireo chiudesse in seconda posizione: un piazzamento che, oltre a dare il fattore campo, testimonia quanto buono sia stato fino ad ora il lavoro di Bartzokas.
La pallacanestro dell’Olympiacos si basa molto sul flusso del proprio attacco che prende vantaggio con PnR, principalmente di Sloukas (maestro), o con 1c1 fronte a canestro (probabilmente McKissic è il migliore di tutta la lega in questo fondamentale, ma anche Dorsey innescato dinamicamente batte frequentemente il proprio uomo).

Oggi andiamo a vedere una situazione in cui il gioco senza palla è perfettamente finalizzato a generare 1c1 dinamici o un tiro con spazio: uno screen the screener (bloccare il bloccante) dove sono coinvolti i due lunghi ed un esterno e che poi porta a sviluppi diversi a seconda delle scelte difensive e della lettura dell’attacco.
Come funziona il bloccare il bloccante dell’Olympiacos
Il gioco comincia con il playmaker (Walkup in questo caso, ma ovviamente se c’è in campo Sloukas è il greco che porta palla) che scende in ala opposta al lato su cui gioca l’esterno (Dorsey) che è l’obiettivo principale del set, il numero 5 (Fall) in post alto, il 4 (Vezenkov) sulla prima tacca, mentre il 3 parte in angolo sul lato forte.
Vezenkov porta un blocco cieco (rip screen) a Dorsey e a sua volta prende un altro blocco da Fall per ricevere in punta: appena la palla arriva al 4, il centro scende subito per bloccare per un’uscita in ala della guardia.
Questa è la situazione migliore per coinvolgere la guardia ex Maccabi, molto bravo sia a tirare (43% su 5 tentativi quest’anno) sia nell’attaccare in penetrazioni dopo situazioni di uscita.
Se il numero 2 non riesce a prendere vantaggio da questo blocco, il 4 va a bloccare sulla palla e si apre (pick and pop), sfruttando un blocco flare di 5, che dopo il pin down sale. Il blocco di 5 per 4 consente a Vezenkov di tirare, se la difesa non comunica, o di poter avere un quarto di campo libero per attaccare un close out o un cambio, in base al comportamento della difesa.
Se la difesa è brava e non fa ricevere la guardia, l’obiettivo dell’attacco dell’Olympiacos è mantenere il proprio flusso: quindi Vezenkov ripassa al play e va a bloccare sulla palla per aprirsi o per punire un eventuale cambio, mentre il lungo si spazia lungo la linea di fondo giocando contro la penetrazione del play.
Come si difende sullo screen the screener dell’Olympiacos
L’Olympiacos utilizza questa collaborazione di “bloccare il bloccante” per ritardare la difesa e per giocare dinamicamente l’uscita della guardia più che per prendere un vantaggio: ergo la difesa deve cercare di ridurre al minimo gli aiuti senza ovviamente concedere canestri comodi.
Sul primo blocco è fondamentale il posizionamento del difensore di Dorsey che deve stare tra palla e uomo, in modo che se la guardia sfrutta il cieco davanti è pronto a fare bodycheck e a rompere il taglio (responsabilità individuale).
Se il cieco viene sfruttato da dietro, il difensore di 4 deve necessariamente dare una mano finchè l’esterno non si riaccoppia (ma sicuramente con un tempo minore rispetto a se dovesse aiutare su un taglio verso la palla).
Sul blocco 4-5, il fatto che Vezenkov non giochi per prendere vantaggio fa propendere per passare in mezzo (come fanno nei tre video sopra sia la Stella Rossa che il Bayern); volendo se 4 e 5 sono pari taglia, un cambio potrebbe rompere questo gioco.
Pochi dubbi invece sull’uscita del 2, su cui si insegue spingendo quanto più lontano dal ferro l’attaccante per negare il ricciolo (lungo sempre pronto a dare una mano se c’è un ricciolo).
Sui PnP che coinvolgono Vezenkov dipende da molto dai giocatori coinvolti: soprattutto sui giochi a due con l’esterno trovo che il cambio possa essere un buon modo di fronteggiare questa situazione, dando come direttiva al 4 di mandare Dorsey sulla mano sinistra per farlo attaccare staticamente, mentre il difensore che va su Vezenkov deve essere pronto a mettersi a 3/4 per negare una facile ricezione, se il bulgaro rolla.
Anche in questo set, possiamo vedere come l’Olympiacos usi collaborazioni lontano dalla palla, per mettere nelle migliori condizioni i suoi esterni di prendere vantaggio dal palleggio con gli altri pronti a mantenerlo con la spaziatura, spesso perfetta, e quanto la squadra di Barzokas (coach dell’anno per la nostra redazione) proponga una pallacanestro godibilissima, che può portare la squadra del Pireo alle Final Four dopo ben 7 anni dall’ultima volta.
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