La lavagnetta dei PO #1: il weak side pindown di Milano

Andrea Ranieri
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È tempo di playoff anche per la lavagnetta di Eurodevotion, che comincia da quella che è, per data di inizio, la prima serie di quarti di finale: Olimpia Milano – Efes Istanbul. Parleremo oggi di weak side pindown, ovvero dell’utilizzo dei blocchi doppi sul lato debole, una caratteristica peculiare del gioco di Ettore Messina.

Milano, grazie soprattutto a una grande difesa, arriva ai playoff da terza forza della competizione, migliorando dunque di una posizione quello che era stato il piazzamento della scorsa stagione, poi conclusasi con il gradino più basso del podio conquistato alle Final Four. Tornare al ballo delle migliori quattro – e dunque, senza troppi giri di parole, provare ad alzare il trofeo – è chiaramente l’obiettivo continentale di questa stagione, che passa innanzitutto dal superamento del turno in questi quarti di finale. La lavagnetta fa dunque il proprio lavoro e, con l’aiuto di coach Max Frontini, vi parla di weak side stagger.

Come funziona: il weak side pindown di Milano

Un uso del weak side pindown per aprire un tiro

L’azione arriva direttamente dall’ultima vittoria di Milano in regular season, quella sul campo dell’ASVEL. E, per comprendere di cosa si tratti parlando di weak side pindown. Intanto “weak side” indica il lato debole, ovvero quello in cui, dividendo il campo a metà verticalmente, non si trova la palla. Il pindown, come ormai i lettori più affezionati sapranno, consiste invece in un blocco diagonale a scendere singolo, generalmente utilizzato per aprire spazio in favore di un buon tiratore.

Entriamo subito nella descrizione del video. Malcolm Delaney conduce la palla in ala sinistra e l’azione comincia da un blocco zipper (blocco verticale di uscita) di Nicolò Melli per Devon Hall. In realtà, quando esce dal blocco, la guardia statunitense è anticipata. A ricevere è dunque Melli, che prende posizione spalle a canestro contro il proprio difensore.

A questo punto, sul lato debole avviene ciò che precipuamente ci interessa. Hall, apertosi in punta dopo aver sfruttato lo zipper, riceve un blocco cieco da Kyle Hines con la palla in post basso. Mentre Hall riceve questo blocco, Davide Alviti inizia un movimento di rimpiazzo dall’angolo destro. Ed è proprio durante questo spostamento che l’ala ex Trieste vede Hines girarsi per bloccare in suo favore, in quello che si può definire a tutti a tutti gli effetti come un pindown sul lato debole, un weak side pindown.

Alviti esce con spazio, riceve l’ottimo passaggio di Melli con arresto a un tempo e sbaglia una conclusione, a tutti gli effetti, molto ben costruita.

Come si batte: il weak side pindown di Milano

Ancora più che in regular season, durante i playoff le scelte difensive devono essere dettate dall’urgenze di togliere a ogni singolo avversario i propri punti di forza. Ed è su questa base che noi vi facciamo la nostra proposta strategica contro il weak side pindown di Milano.

Sullo zipper iniziale manterremmo la scelta di inseguire l’attaccante che sfrutta il blocco, non preoccupandoci troppo dell’idea che la palla vada dentro al bloccante, dato che non è una situazione poi così gradita all’Olimpia. Ci fasciamo la testa il giusto anche su quel blocco cieco di Hines per Hall, su cui applicheremmo la regola standard per i blocchi che avvengono sul lato debole: passiamo in mezzo.

attacco ai cambi
Quale scelta per Ergin Ataman contro il weak side pindown di Milano?

Lo stesso discorso appena fatto sul cieco dovrebbe teoricamente valere anche per il weak side pindown, a logica. Però dobbiamo tenere a mente quale sia il principale bersaglio del blocco: indubbiamente il tiratore, anche pensando alle tendenze milanesi. Dunque passare in mezzo non è una scelta che ci piaccia particolarmente. Scegliamo, “unconventionally”, di cambiare su questo blocco di lato debole, chiedendo al difensore di Hines di gettarsi aggressivamente sulla linea di passaggio per il tiratore, facendo ampio uso delle braccia per rendere gli spazi aerei più incerti.

Trattasi di scelta folle? Sicuramente abbiamo messo in piedi una proposta alternative alle regole dei manuali e attendiamo l’amato responso del campo.

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