La Lavagnetta dei PO #2: una variante dello “Spain PnR” dell’Efes

Ciro Abete
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Tornano i playoff in Eurolega e torna il consueto appuntamento con la lavagnetta di Eurodevotion: in questo numero andiamo ad analizzare un’interessante variante dello Spain PnR dell’Efes Pilsen.

La squadra di Ataman affronta l‘Olimpia Milano in una serie che si preannuncia spettacolare tra due squadre che hanno idee chiarissime e, non a caso, stanno diventando una costante al massimo livello europeo.

Andando nello specifico dell’attacco dei Turchi, sappiamo che fondamentalmente nasce e muore di pick and roll, o di situazioni che consentano alle sue guardie dinamitarde di attaccare 1c1 dinamicamente prendendo vantaggio dal palleggio per sè o per i tiratori sugli scarichi.

Ecco perchè l’Efes utilizza spesso lo Spain PnR (o blocco Bamberg), cioè gioco che coinvolge principalmente tre giocatori: un play che gioca il PnR, un lungo che blocca e un altro esterno porta un blocco cieco al bloccante o si spazia a seconda della scelta difensiva.
Questo gioco consente di far collaborare Micic e Larkin in una situazione dinamica: ovviamente le difese sono sempre più preparate e bisogna trovare varianti che possano essere delle contromisure alle mosse delle squadre avversarie che spesso fanno cambio tra esterni (che probabilmente sono i due migliori difensori sui piccoli).

Una di queste (utilizzata dall’Efes) è la cosiddetta Tenerife Action, denominato così perchè usato per la prima volta ad alti livelli europei da Vidorreta con la squadra delle Canarie.

Come l’Efes esegue la Tenerife Action e come funziona

L’Efes entra in questo gioco con il play in punta e con un blocco a scendere (Ram Screen) portato sotto il tiro libero dall’esterno (Larkin) per il 5 (Pleiss) che sarà coinvolto nella collaborazione principale, in modo da ritardare la difesa sul PnR. A differenza del set principale, però Pleiss finta solo il blocco (ghost screen) a Micic sulla palla, che si sposta in guardia, e si apre sulla guardia opposta.

Efes Ataman Larkin


Qui si entra nella vera Tenerife action: infatti Larkin, che è sulla lunetta dopo il Ram screen, finta anch’egli di andare a portare blocco per Micic, sale e prende un blocco in allontanamento (flare screen) dal lungo tedesco che gli consente di tirare con un enorme vantaggio.

Nel caso specifico, infatti, De Colo è palesemente preoccupato da un possibile Bamberg e si stacca da Larkin e, rimasto sorpreso dalla lettura della guardia dei blu, per provare ad inseguire sul flare, sbatte contro il blocco, consentendo al numero 0 di tirare con un metro abbondante di spazio.

Come difendere sulla Tenerife Action dell’Efes

Per difendere questa variante del blocco Bamberg c’è bisogno di grandissima attenzione alla chiamata dell’attacco, essendo una variante e che sicuramente è stata scoutizzata dal coaching staff dell’Olimpia per questa serie con l’Efes.
Sicuramente sul Ram screen 2 per 5 si deve passare in terza posizione per poi riavvicinarsi al lungo, soprattutto se si conosce la chiamata e si sa che non ci sarà un PnR per attaccare.
Sui due ghost screen bisogna essere mentalmente preparati al fatto che l’attacco non bloccherà e la comunicazione è fondamentale per non regalare vantaggi gratuiti (ad esempio rimanendo in due su un giocatore).

Passando al blocco flare, vero cuore di questo gioco, dipenderà molto da quale giocatore lo prende e da quale sarà l’idea dell’Olimpia Milano.
Probabilmente la scelta su Larkin sarà quella di provare a negargli un tiro con spazio, ergo bisogna cercare di passare con lui, attaccandosi all’esterno (esatto opposto di quello che fa De Colo nel video sopra) e spingendolo quanto più possibile lontano dal ferro in modo da coinvolgere meno possibile il lungo e negare il curl.

Se il difensore della guardia non è bravo a fare ciò sarà necessario anche che il lungo sia pronto ad aiutare (e difendere su due) in caso di ricciolo (con o senza palla) dell’attaccante, senza per perdere il suo uomo (il modo migliore per fare ciò è toccare il proprio avversario, magari tenendolo per la maglia senza farsi vedere) nel caso in cui slippi (finti) il blocco o sia bravo a girarsi verso la palla per dare un’altra linea di passaggio.

Come extrema ratio, con alcuni quintetti e in alcune situazioni di falli si potrebbe pensare di rompere questo gioco, cambiando sul blocco fantasma del lungo e costringendo l’Efes a giocare staticamente, a patto che l’accoppiamento non sia troppo svantaggioso per la difesa (esempio: se sono coinvolti Melli-Shields, due che sanno cambiare e tenere i mismatch).

Ovviamente alla base di tutto ciò c’è un altissimo livello di preparazione e comunicazione: cosa in cui Messina è maestro assoluto e che è probabilmente alla base dei successi degli ultimi anni dell’Olimpia.

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