Quella tra As Monaco ed Alba Berlino alla Salle Gaston Medecin era una gara che diceva poco o nulla ai fini della classifica di Euroleague: monegaschi già qualificati ai playoffs e tedeschi fuori dalla corsa. In ogni caso, sappiamo l’importanza di onorare ogni partita e quanto scendere in campo sia fondamentale per chi vive questo sport (e lo sport in generale) in maniera giusta e viscerale allo stesso tempo.
Nonostante i non straordinari stimoli gli uomini di Sasa Obradovic dettano ancora legge sul parquet e regolano i rimaneggiati uomini di Israel Gonzalez. 91 a 74 il punteggio finale: vediamo qualche spunto con i nostri soliti tre punti.
La coppia Motiejunas-Bacon sale in cattedra per Monaco
Abbiamo imparato durante questa seconda parte di stagione che Monaco è molto di più di Mike James: anzi, è una squadra che fa sì del nativo di Portland la sua punta di diamante, ma che fa anche della pluralità di interpreti una delle sue caratteristiche più fondanti.
E stasera a brillare nuovamente sono stati due di quelli che sono stati parte integrante dei senatori di coach Obradovic. Stiamo parlando di Donatas Motiejunas e Dwayne Bacon. Il lungo lituano ha confermato con questa gara di aver giocato una stagione splendida, avendo recuperato una forma fisica che quasi nessuno pensava potesse avere. Nei pressi del ferro spesso ha dettato legge con la sua proverbiale eleganza e la prova di questa sera da 18 punti e 20 di valutazione ha confermato il trend.
Una delle gemme esplose nel contesto del Principato è poi quella di Dwayne Bacon, giocatore che fa dell’atletismo e della capacità di segnare i suoi punti forte. In questo senso la gara (non probante, ma campione sempre valido) contro l’Alba è stata un altro statement game delle sue notevoli possibilità, ancora ricche di margini di miglioramento: 19 punti (3/4 dall’arco), 6 rimbalzi e 19 di valutazione.
Christ Koumadje: un centro su cui puntare per l’Alba
Quest’anno non ha avuto molto spazio e non ha brillato come molti altri giocatori in rampo di lancia, ma la gara di questa sera conferma come possa essere un giocatore da tenere d’occhio.
Per la mancanza di soluzioni nel ruolo, gioca nel Principato più di 22 minuti quando in stagione ha avuto poco più di 12 minuti di media in campo. Segna il suo massimo stagionale (15 punti), raccoglie 9 rimbalzi e fa segnare un 20 di valutazione.
Sono numeri ottimi, soprattutto avendo giocato tanti minuti contro Motiejunas e Hall. I suoi limiti sono evidenti nella scarsa mobilità (quando sei 2.23 metri è anche normale che sia così) e nelle non sempre lucide letture in campo, ma le doti fisiche sono evidenti: se coinvolto nel pick&roll può aiutare a creare vantaggi consistenti e sotto canestro può essere una torre quasi impossibile da spostare.
Ci sarà ancora da lavorare sulla sua mobilità appunto, ma forse proprio lavorarci potrebbe valerne la pena.
Finale di stagione regolare perfetto per Monaco
Settimo posto con 15 vittorie e 13 sconfitte, con una classifica che poteva essere anche di gran lunga migliore senza l’esclusione delle russe (Monaco è stata a proposito una delle squadre più penalizzate insieme al Fenerbahce). Due sole gare perse in Europa da inizio anno, di cui una rocambolesca in casa con lo Zalgiris.
Che dire? Semplicemente da dicembre sono la migliore squadra d’Europa dopo il Barcellona di Jasikevicius. Né più né meno. Per una produzione offensiva che offre soluzioni disparate, fantasiose, belle da vedere e con ritmi che poche altre squadra riescono a sostenere. Ma anche per una difesa che sa essere fantasiosa, aggressiva (vedi i tanti raddoppi a metacampo) e non banale.
Insomma, la squadra amalgamata da Sasa Obradovic è un piacere per gli occhi e sarà appunto un piacere vederla ancora ai playoffs. Sfiderà l’Olympiacos in una serie che si preannuncia apertissima: porsi limiti sarebbe ora un peccato ed un errore. Questa squadra non deve porsene: è nella sua natura non farlo.
La sensazione è che davvero questi ragazzi possono arrivare alle Final Four, e poi lì…
(Credits photos: Monaco, Euroleague)
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