Messina-Trinchieri, è sempre bellissimo

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Messina-Trinchieri non può mai essere una notte normale di Eurolega. Per il passato meno recente, per quello a noi più prossimo e per un Playoff 2021 che nessuno ha dimenticato.

Lo scorso anno ci hanno regalato una serie Playoff indimenticabile, dopo diverse schermaglie in stagione regolare. Ettore Messina ed Andrea Trinchieri sono tra i protagonisti principali di quel che resta dell’eccellenza italiana nella pallacanestro. Ieri sera, seppur in un contesto meno drammatico rispetto alla postseason, è andato in scena un altro capitolo di una rivalità tra due allenatori completamente differenti, dal punto di vista tecnico come da quello umano.

L’ingresso nell’arena dei due rivali è ben differente, e non potrebbe essere altrimenti trattandosi del Forum. Applausi convinti per il condottiero milanese, fischi e qualcosa di più per il geniale Coach dei bavaresi, in realtà il più milanese di tutti in campo.

L’abbraccio del Trinka con Melli è rispetto, riconoscenza ed ammirazione. Reciproca. Se oggi Nik è uno dei migliori giocatori di questa competizione, molto lo deve all’esperienza vissuta a Bamberg. Ce lo confermò lui tempo fa, il nostro sospetto era tuttavia già evidente. Poi Obradovic e la grandissima etica lavorativa del campione reggiano fecero il resto.

L’impianto di Assago, solitamente noto per un certo distacco, sembra decisamente più caldo rispetto al passato. Ci sono solo 4900 persone, ma c’è voglia di basket e di emozioni , c’è voglia di mettersi alle spalle due anni complicatissimi. Venendo al recente, c’è soprattutto voglia di reagire positivamente alla pessima notizia riguardante la positività ad un controllo doping di Dinos Mitoglou. Il fantasma del greco aleggia ovunque, si parla solo di quello. Dovessimo riportare la metà delle ipotesi di cui abbiamo sentito parlare potremmo creare un’intera serie a cura di Carlo Lucarelli. Su queste cose non si scherza, o meglio, non lo facciamo noi. Che parlino le ufficialità, poi si potrà commentare.

Si parte, o meglio parte solo il Bayern, decisamente più pronto. Il primo timeout chiesto da Messina porta ad un dialogo “intenso” tra l’allenatore e Gigi Datome. Punti di vista, per un’azione come, forse, per la concezione stessa dell’intero gioco.

L’Olimpia litiga con la lunetta (1/5), la luce la accende il Chacho, ma i tedeschi non hanno intenzione di essere la vittima scarificale che tutti prevedono viste le assenze pesantissime (Walden, Hunter e Weiler-Babb) e la lunga inattività dovuta al Covid.

Che la faccenda Mitoglou imperversi nella testa dei padroni di casa è più di una sensazione. Lo dirà Messina nel dopo gara, è parso evidentissimo e non poteva essere diversamente.

Poco dopo la metà del secondo quarto il Bayern tocca il +10 (21-31) ed ovviamente arriva un altro timeout meneghino. Gli sguardi di Messina valgono più di mille parole.

Il suo rivale applaude i propri giocatori, tuttavia non perdona nemmeno il minimo errore, seppur confermando la fiducia con la permanenza sul parquet anche a chi di quegli errori è protagonista.

Shields ha una voglia matta di dimostrarsi quello vero, quello che valeva primo o secondo quintetto di Eurolega. La strada sembra quella giusta.

Sul 27-33 è doveroso considerare che in campo tra i tedeschi ci sono Gavin Schilling e Jason George, due che questo torneo finora l’hanno sfiorato a dir poco. 34’27” totali in 6 gare il primo, 30’12” in 11 presenze il secondo.

33-36 a metà gara. Impressione? Il Bayern ha fatto ben oltre le possibilità attuali, Milano potrebbe andarsene da un momento all’altro.

Lo scatto arriva, come previsto: c’è la strenua resistenza, bavarese ma la sensazione resta quella di prima.

Il Chacho dice 49-43 con un colpo da campione mentre scadono i 24″, ma a proposito di campioni anche dall’altra parte ce n’è uno che non scherza, Vladimir Lucic. Imperiale, scaglia la tripla del meno 3. Nick Melli porta a casa un pallone sporco e schiaccia di prepotenza. Segnali.

Il Trinka ridacchia, tra il sornione ed il consapevole, Messina chiama Tarczewski coi modi in cui un sergente istruttore chiama i propri “marines” in accademia.

Deshaun Thomas porta a scuola Pippo Ricci in post ma non converte il libero addizionale, c’è un altra occasione persa dall’arco dopo un rimbalzo d’attacco per gli ospiti, poi è proprio l’ultimo entrato Tarczewski a dare i il +6 al 30′.

In campo, intanto, ci sono ancora George e Schilling, il primo mette la tripla del 59-56, ma uno che ha solo 14 anni più di lui e risponde al nome di Gigi Datome ne cancella l’effetto con la stessa merce, da campionissimo quale è. Uno così in campo lo vorremmo sempre.

Timeout Trinchieri, Jaramaz prima e Lucic poi dicono meno 1: incredibile, il Bayern non muore proprio mai. E noi stupidi che ci stupiamo ancora, basterebbe guardare verso il pino…

Scambio di cazzotti cestistici di alta intensità, poi c’è Melli che con 3 rimbalzi d’attacco decide la gara. Insieme a Shields (15 nell’ultimo quarto…) è qualcosa di più di un giocatore importante. Milano è loro.

Tecnico per il Trinka, è finita. Lui in fondo ci ha creduto anche in condizioni impossibili.

22 falli fischiati a Milano, 25 al Bayern: ancora una volta un arbitraggio che lascia tutti ampiamente scontenti. Il livello tecnico delle terne è basso, troppo per questa competizione. Se non ci si lavora si rischia di ampliare il problema in futuro.

Lucic è un manuale di pallacanestro, i suoi 26 sono una libidine per chi ama il gioco.

Vince Milano una squadra nata e costruita per andare fino in fondo. Lo può fare senza alcun dubbio, soprattutto proseguendo la crescita offensiva.

Perde la gara, ma il Bayern non è per nulla sconfitto. Lo abbiamo pensato subito, lo dirà Trinchieri in sala stampa. Ogni tanto ne azzecchiamo una.

Nella stessa sala stampa parole decise di Ettore Messina verso Dinos Mitoglou, senza dimenticare Riccardo Moraschini. Due casi di doping in un anno sono roba inaccettabile, siamo perfettamente d’accordo col Coach e Presidente. E’ un danno di immagine incalcolabile, traducendo quelle parole.

Messina-Trinchieri vuol dire sempre il massimo. Non avevamo dubbi, è stato così anche in una notte in cui non poteva esserci partita ed invece c’è stata eccome, perchè qui non si molla mai.

Forza, dèi del basket! Se proprio non avete altro da fare, un bel Milano-Bayern ai Playoff lo rivedremmo volentieri, magari con in campo Walden, Hunter, Weiler-Babb e, perchè no…, Dinos Mitoglou. Chissà mai che per una volta le contronalisi ci regalino una buona notizia.

Non è essere diabolici, è solo voglia di Messina contro Trinchieri, un’altra volta.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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